Arcadia sgr ha comprato il 75% del capitale di Castello Italia spa, azienda con sede a Casalmorano (Cremona) fondata nel 1965 e specializzata nell’estrusione di tubi plastici e spirali in poliammide e poliuretano per il settore dell’automazione industriale e per applicazioni nel settore automotive (scarica qui il comunicato stampa).
A vendere è la holding di partecipazioni Chemical Project Holding srl, che l’ha rilevata nel 2000 e ne ha supportato lo sviluppo anche attraverso l’ingresso della società nel mercato automotive, che oggi rappresenta circa metà del fatturato. CPH ha mantenuto una partecipazione del 25% nella società e ha condiviso con Arcadia un ambizioso piano di investimenti e di sviluppo del fatturato.
Nel 2017 Castello ha generato ricavi per oltre 17 milioni di euro, di cui l’80% generati all’estero, con un ebitda pari al 15% del fatturato. Nell’esercizio in corso la società sta registrando un incremento del fatturato di oltre il 20% dallo stesso periodo del 2017, con la previsione di chiudere l’esercizio con ricavi per oltre 22 milioni.
Fausto Lanfranco, business partner di Arcadia con una solida esperienza nel settore automotive maturata nel Gruppo FCA, ha assunto la carica di presidente della società. Il team di Arcadia, fondata da Guido Belli e Simone Arnaboldi, entrambi ex Bridgepoint Italia, è infatti composto da una decina di professionisti, tra i quali il director Alessandro Grassi e l’investment manager Giovanni Barbujani, oltre a sei business partners, cioè ex top manager che affiancano il fondo nella due diligence di aziende di cui ben conoscono il settore e che, nel caso di chiusura del deal, entrano in consiglio di amministrazione. Sia Lanfranco sia i manager investiranno per un 3% nel capitale di Castello.
Tornando a Castello, l’amministratore delegato Pierluigi Testa è stato confermato nel suo ruolo e Frédéric Hepineuze, azionista di riferimento di CPH, mantiene la sua presenza nel consiglio di amministrazione. Nel perfezionamento dell’acquisizione, Arcadia è stata coadiuvata da EY come advisor finanziario e dallo Studio Legale Nctm. Verto ValueRegeneration ha svolto la due diligence di business e Sicor Service la due diligence fiscale. CPH è stata assistita come advisor da CIGP – Compagnie d’Investissements et de Gestione Privée e dallo studio legale e tributario BC&, mentre lo studio Winston & Strawng ha coordinato gli aspetti legali.
L’investimento è stato condotto senza ricorso alla leva finanziaria e, dopo l’acquisizione di Chiorino Technology lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez), è il secondo del fondo Arcadia Small Cap II, che a marzo 2018 aveva annunciato il secondo closing della raccolta a quota 63 milioni di euro su un target complessivo di 100 milioni e che oggi è arrivato a 65 milioni. La raccolta dovrebbe centrare il target entro fine anno.
Il primo fondo, raccolto nel 2012, aveva invece ottenuto impegni per 53 milioni di euro. A oggi il primo fondo ha restituito agli investitori quasi tutto quanto richiamato e vanta un Irr netto per gli investitori del 12%, considerando al costo il valore delle due partecipazioni ancora in portafoglio e cioé Vision Group e Lisapharma.