Asterion Industrial Partners, fondo di private equity spagnolo focalizzato sulle infrastrutture e fondato dall’ex numero uno di Endesa Europa, Jesu’s Olmos, ha aumentato da 2,85 a 3 euro per azione il prezzo dell’opa totalitaria su Retelit, gruppo italiano attivo nelle telecomunicazioni e nell’ICT quotato al segmento Star di Borsa Italiana (si veda qui il comunicato stampa). La data di chiusura dell’opa resta quella del 17 settembre, così come prorogata nei giorni scorsi dalla precedente data di scadenza del 9 settembre (si veda altro articolo di BeBeez).
Il nuovo corrispettivo incorpora un premio del 16,6% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni alla data del 28 maggio 2021, ultimo giorno di borsa aperta antecedente la data di annuncio dell’opa, e un premio del 37,2% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni nei 12 mesi precedenti la data di annuncio. Ieri in borsa il titolo Retelit si è adeguato al nuovo prezzo di opa, ma assestandosi a unn livello apena superiore, a quota 3,06 euro, in rialzo dello 0,49%. Segno che il mercato si attende ulteriori posticipi e ritocchi.
Sempre ieri il veicolo Marbles, che ha lanciato l’opa, ha ridotto la condizione soglia dal 66,67% del capitale al 50% del capitale più una azione. Inoltre, se l’offerente venisse a detenere una partecipazione diretta o indiretta in Retelit pari ad almeno il 66,67% del capitale, riconoscerà un corrispettivo addizionale pari a 0,1 euro per ciascuna azione portata in adesione, per un ammontare complessivo di 3,1 euro per azione.
Quella di spingere le adesioni all’offerta, prevedendo un premio aggiuntivo se si supera una certa soglia, è una soluzione che avevano tentato anche ION Investment Group e il fondo di Singapore GIC con il supporto di FSI, in occasione della loro opa lanciata su Cerved attraverso Castor Bidco (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel caso in cui quindi le adesioni all’opa su Retelit arrivassero almeno al 66,67%, il nuovo corrispettivo incorporerebbe un premio del 20,4% rispetto al prezzo del 28 maggio, e del 41,7% sulla media aritmetica dei prezzi dei 12 mesi precedenti la data di annuncio e se tutte le azioni fossero portate in adesione all’opa, il controvalore massimo dell’offerta sarebbe di circa 362,8 milioni di euro.
Il miglioramento delle condizioni di opa riflette le difficoltà che sta incontrando: al 14 settembre, le adesioni erano arrivate soltanto al 4,471% dell’offerta (si veda Teleborsa). Problemi del resto già testimoniati, come detto sopra, dalla proroga dal 10 al 17 settembre della scadenza dell’opa totalitaria (si veda altro articolo di BeBeez), lanciata da Asterion lo scorso 26 luglio (si veda altro articolo di BeBeez). L’annuncio dell’opa risale invece al 29 maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
Marbles era salita a circa il 29% della società nel febbraio scorso (si veda altro articolo di BeBeez), dopo averne rilevato una prima quota del 24,1% nell’ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). dai due gestori di fondi Axxion (lussemburghese) e Frankfurter (tedesco), cui facevano capo rispettivamente il 9,99% e lo 0,24% di Retelit. Contestualmente Marbles aveva anche firmato con Athena Capital Fund (gestore di fondi che fa capo al finanziere italiano Raffaele Mincione), Oak Tree srl e la finanziaria bergamasca Pilota srl l’acquisto per 49,7 milioni dell’intero capitale di Fiber 4.0, che deteneva il 13,86% di Retelit.
Ricordiamo che Marbles spa è controllata al 100% dalla spagnola Lesod spv 2020, che a sua volta fa capo a Marble Holdco Limited, società di diritto inglese a sua volta detenuta al 100% dalla britannica Marble TopCo Limited. Quest’ultima a sua volta è interamente detenuta da Asterion Industrial Infra Fund I. E’ previsto che Halifax Regional Municipality Master Trust, KTCU HL Infrastructure Master Fund LP, Hamilton Lane Infrastructure Fund Holdings-2 LP, Municipal Employees’ Retirement System of Michigan, RMSO3 e NPSSF Debt Co 3 sarl ed, eventualmente, altri investitori dei fondi Asterion, o società a loro affiliate, investano in Marble HoldCo a fianco di Marble TopCo, sottoscrivendo azioni prive di diritto di voto di Marbles HoldCo prima della data di pagamento del corrispettivo dell’offerta su Retelit. Inoltre, Clearway Capital Advisor GmbH, società d’investimento tedesca fondata e controllata da Gianluca Ferrari, attualmente membro del cda di Retelit, potrà, a determinate condizioni, investire in Marble HoldCo. Infine, il secondo fondo costituito e gestito da Asterion, vale a dire Asterion Industrial Infra Fund II, prenderà parte all’operazione sottoscrivendo, tramite un proprio veicolo, azioni con diritto di voto di Marble HoldCo prima della data di pagamento del corrispettivo dell’opa su Retelit.
Retelit è leader italiano indipendente nella fornitura all’ingrosso di servizi di connettività su fibra ottica, forte di una piattaforma di circa 16.000 km, incluse reti urbane nelle 14 maggiori città, in grado di connettere più di 12.500 siti in rete. Costituita nel 1999 e quotata a Piazza Affari dall’inizio degli anni 2000, la società offre ai propri clienti, che vanno dalle grandi società di tlc alle piccole e medie imprese, una combinazione tra accesso, connettività B2B e servizi ICT di telecomunicazioni.
Ricordiamo che Retelit Digital Services, controllata da Retelit, nell’ottobre 2019 aveva rilevato il 100% del capitale sociale di Partners Associates (Pa) Group, gruppo di Udine specializzato nell’Ict, sino a quel momento controllato dal fondatore Ennio Baracetti, da Roberto Cella e dai fondi RiverRock Italian Hybrid Capital Fund e Fondo Sviluppo PMI, gestito da FVS sgr spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Milano, Retelit grazie anche ad acquisizioni come quella di Partners Associates ha visto raddoppiare nel 2020 i ricavi a 165,2 milioni dagli 83 di fine 2019, generando un ebitda di 54,2 milioni, mentre nel primo trimestre 2021 i ricavi hanno toccato quota 38,7 milioni dai 24,4 dello stesso periodo del 2020 (si veda qui la presentazione agli analisti). Nel primo semestre 2021 la società ha conseguito ricavi e proventi operativi per 84 milioni; un ebitda di 24,1 milioni; un utile netto di 1,4 milioni; un indebitamento finanziario netto di 146,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa).