Asterion Industrial Partners, fondo di private equity infrastrutturale spagnolo, fondato dall’ex numero uno di Endesa Europa, Jesu’s Olmos, ha prorogato dal 10 al 17 settembre la scadenza dell’opa totalitaria, lanciata tramite il veicolo Marbles spa, su Retelit (acronimo di Reti Telematiche Italiane), gruppo italiano attivo nelle telecomunicazioni e nell’ICT quotato al segmento Star di Borsa Italiana(si veda qui il comunicato stampa). Non è invece previsto alcun rialzo del prezzo di offerta, che resta di 2,85 euro per azione. Il pagamento del corrispettivo dell’opa è stato conseguentemente rinviato dal 17 al 24 settembre.
La notizia ha lasciato indifferente il mercato: il titolo ha chiuso la settimana borsistica invariato a 2,89 euro, al di sopra del prezzo offerto. Il che non è di buon auspicio per Asterion, visto che l’offerta finora ha avuto scarso successo, e questo spiega la proroga dei termini. Il 10 settembre le adesioni erano ferme al 4,196% (si veda Teleborsa). L’opa sarà considerata efficace se al termine Marbles sarà in possesso di almeno il 66,67% del capitale sociale di Retelit. L’8 settembre scorso è stata resa nota l’adesione all’opa del ceo di Retelit, Federico Protto (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Marbles spa ha lanciato l’opa su Retelit lo scorso 26 luglio (si veda altro articolo di BeBeez), ma che l’annuncio dell’opa risale a fine maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
A 2,85 euro per azione l’offerta era stata considerata congrua dal Consiglio di amministrazione nella nota diffusa martedì 20 luglio e il prezzo del titolo si era allineato a quello di opa (si veda altro articolo di BeBeez). L’esborso massimo complessivo dell’offerta, nel caso di adesione totalitaria, sarà quindi di 333,57 milioni di euro. Il prezzo offerto corrisponde a un enterprise value di Retelit di 607 milioni di euro, pari a 11,2 volte l’ebitda del 2020, che era stato di 54,2 milioni di euro, a fronte di 165,2 milioni di euro di ricavi.
Marbles era salita a circa il 29% della società nel febbraio scorso (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver rilevato il 24,1% nell’ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere quella quota nell’ottobre dello scorso anno erano stati i due gestori di fondi Axxion (lussemburghese) e Frankfurter (tedesco), cui facevano capo rispettivamente il 9,99% e lo 0,24% di Retelit. Contestualmente Marbles aveva anche firmato con Athena Capital Fund (gestore di fondi che fa capo al finanziere italiano Raffaele Mincione), Oak Tree srl e la finanziaria bergamasca Pilota srl l’acquisto per 49,7 milioni dell’intero capitale di Fiber 4.0, che deteneva il 13,86% di Retelit.
Ricordiamo che Marbles spa è controllata al 100% dalla spagnola Lesod spv 2020, che a sua volta fa capo a Marble Holdco Limited, società di diritto inglese a sua volta detenuta al 100% dalla britannica Marble TopCo Limited. Quest’ultima a sua volta è interamente detenuta da Asterion Industrial Infra Fund I.
E’ previsto che Halifax Regional Municipality Master Trust, KTCU HL Infrastructure Master Fund LP, Hamilton Lane Infrastructure Fund Holdings-2 LP, Municipal Employees’ Retirement System of Michigan, RMSO3 e NPSSF Debt Co 3 sarl ed, eventualmente, altri investitori dei fondi Asterion, o società a loro affiliate, investano in Marble HoldCo a fianco di Marble TopCo, sottoscrivendo azioni prive di diritto di voto di Marbles HoldCo prima della data di pagamento del corrispettivo dell’offerta su Retelit. Inoltre, Clearway Capital Advisor GmbH, società d’investimento tedesca fondata e controllata da Gianluca Ferrari, attualmente membro del cda di Retelit, potrà, a determinate condizioni, investire in Marble HoldCo. Infine, il secondo fondo costituito e gestito da Asterion, vale a dire Asterion Industrial Infra Fund II, prenderà parte all’operazione sottoscrivendo, tramite un proprio veicolo, azioni con diritto di voto di Marble HoldCo prima della data di pagamento del corrispettivo dell’opa su Retelit.
Retelit è leader italiano indipendente nella fornitura all’ingrosso di servizi di connettività su fibra ottica, forte di una piattaforma di circa 16.000 km, incluse reti urbane nelle 14 maggiori città, in grado di connettere più di 12.500 siti in rete. Costituita nel 1999 e quotata a Piazza Affari dall’inizio degli anni 2000, la società offre ai propri clienti, che vanno dalle grandi società di tlc alle piccole e medie imprese, una combinazione tra accesso, connettività B2B e servizi ICT di telecomunicazioni.
Ricordiamo che Retelit Digital Services, controllata da Retelit, nell’ottobre 2019 aveva rilevato il 100% del capitale sociale di Partners Associates (Pa) Group, gruppo di Udine specializzato nell’Ict, sino a quel momento controllato dal fondatore Ennio Baracetti, da Roberto Cella e dai fondi RiverRock Italian Hybrid Capital Fund e Fondo Sviluppo PMI, gestito da FVS sgr spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Milano, Retelit grazie anche ad acquisizioni come quella di Partners Associates ha visto raddoppiare nel 2020 i ricavi a 165,2 milioni dagli 83 di fine 2019, generando un ebitda di 54,2 milioni, mentre nel primo trimestre 2021 i ricavi hanno toccato quota 38,7 milioni dai 24,4 dello stesso periodo del 2020 (si veda qui la presentazione agli analisti).