Banca Progetto, istituto di credito digitale controllato dal 2015 per la quasi totalità da Oaktree Capital Management (attraverso BPL Holdco sarl), e specializzato in servizi per le pmi italiane e la clientela privata, ha chiuso il primo semestre dell’anno con una raccolta totale da clientela pari a circa 5 miliardi di euro (contro i 4,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2022). Sono invece due le operazioni di cartolarizzazione finalizzate dalla banca nello stesso periodo, con una raccolta di 750 milioni di euro che le ha permesso di raggiungere uno stock complessivo da investitori istituzionali pari a 1,8 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa).
Più nel dettaglio, a fine giugno Banca Progetto aveva annunciato la conclusione di una cartolarizzazione da 670 milioni su un portafoglio di finanziamenti erogati alle pmi italiane e garantiti dal Fondo di Garanzia pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Intesa Sanpaolo, Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha agito nel ruolo di arranger attraverso la società veicolo Progetto PMI 4 srl.
La cartolarizzazione precedente, quella annunciata a fine maggio, attraverso il veicolo Progetto PMI 3 srl (si veda altro articolo di BeBeez), è stata quindi da 80 milioni. Allora non era stato rivelato l’importo dell’operazione, ma ora appunto lo si può ricavare per differenza.
Piu recentemente poi, ad agosto, l’istituto ha invece perfezionato una nuova cartolarizzazione di crediti a pmi, con un volume di crediti sottostanti che ammonta complessivamente a 725 milioni di euro circa, stavolta ceduti al veicolo Progetto PMI 5 (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte dell’erogato alle imprese, invece, la banca ha raggiunto quota 1,5 miliardi di euro. Tra le ultime operazioni annunciate, ricordiamo lo scorso maggio un prestito di 4,5 milioni di euro, garantito da Mediocredito Centrale, a favore di Nefrocenter, primo gruppo privato in Italia specializzato nel settore della nefrologia, dialisi, diabetologia e malattie metaboliche (si veda altro articolo di BeBeez). Con i fondi l’azienda ha finanziato l’acquisizione del Rome American Hospital, una struttura ospedaliera privata di 150 posti letto con focus particolare nella cardiochirurgia, neurochirurgia, oncologia, urologia e ortopedia.
Il totale attivo di Banca Progetto a fine giugno era di 7,5 miliardi di euro (da 6,7 miliardi di fine 2022), l’utile netto di 38,3 milioni di euro (+20,4% su base annua) e il CET 1 Ratio al 18,1% (dal 17,2% di dicembre 2022). Per quanto riguarda invece il solo primo trimestre di quest’anno, l’attivo totale era stato di 7,1 miliardi di euro, l’utile netto pari a 21 milioni di euro e il CET 1 Ratio al 18%. I finanziamenti alle imprese si erano invece attestati a 700 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Sempre nei primi sei mesi del 2023, Banca Progetto ha inoltre registrato anche uno sviluppo importante del prodotto di acquisto pro-soluto di crediti Iva di piccole e medie imprese con volumi pari a 111 milioni di euro, più che raddoppiati rispetto ai 52 milioni di euro al 30 giugno 2022. Nello stesso periodo la banca ha quindi lanciato una linea di servizi di factoring che ha registrato un turnover pari a 22 milioni di euro.
Con riferimento ai finanziamenti dedicati alla clientela retail, nel corso del primo semestre la cessione del quinto ha totalizzato nuove erogazioni per 25 milioni di euro.
Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Progetto, ha commentato: “Gli ottimi risultati del primo semestre 2023 consolidano il trend di crescita in termini di volumi e ricavi, sostenuti da una raccolta sempre più diversificata, una elevata efficienza operativa e una forte solidità patrimoniale. L’ingresso della banca nel segmento factoring integra il portafoglio prodotti offerto alle imprese, confermando il nostro ruolo come piattaforma bancaria digitale integrata di riferimento per le pmi, a supporto del loro sviluppo sostenibile”.
La crescita esponenziale dell’attività ha portato la banca a divenire un target interessante sia per i fondi di private equity sia per altri investitori. Nei mesi scorsi si è parlato di possibile quotazione a Piazza Affari e anche di vendita. “L’azionista di lungo termine (dal 2015) ha manifestato la volontà di una exit per valorizzare l’investimento dopo un percorso di crescita esponenziale e un turnaround di successo. Grazie ai numeri importanti ci sono diversi soggetti interessati”, aveva risposto a BeBeez Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione Imprese di Banca Progetto, sollecitato sul tema in un’intervista a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’estate dello scorso anno, infatti, BFF Banking Group, quotata a Piazza Affari, aveva ottenuto l’esclusiva a trattare per il controllo della banca guidata da Fiorentino, ma poi sono scaduti i termini senza che se ne facesse più nulla.
La suggestione relativa al possibile deal, aveva comunque messo fuori gioco gli altri due pretendenti del momento di Banca Progetto, e cioè da un lato il fondo Davidson Kempner, che il mese scorso ha ceduto a ION Investments il gruppo Prelios (si veda altro articolo di BeBeez), quotato a Piazza Affari, specializzato in investimenti e gestione di crediti distressed e in investimenti in real estate e, dall’altro, il fondo Centerbridge, specializzato in investimenti nel settore finanziario, che ha portato in Borsa nel 2017 lo stesso BFF Banking Group (si veda altro articolo di BeBeez) da cui è poi uscito definitivamente nel febbraio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Più di recente sono circolati nomi di partner industriali potenzialmente interessati ad acquisire la banca, come Fineco, CheBanca! e Banca Mediolanum.