BIP, società di consulenza strategica multinazionale con sede in Italia, controllata dal giugno 2021 da CVC Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez), ha annunciato l’acquisizione di iNubo, una startup con sede a Napoli, fondata nel 2019 da un team di professionisti, che vanta una solida esperienza nella ricerca e sviluppo di sistemi e servizi integrati per l’innovazione nelle imprese, in particolare nello sviluppo di progetti di configurazione e customizzazione di soluzioni CRM per le aziende legate all’ecosistema Salesforce (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione arricchisce la gamma di servizi con cui BIP assiste i propri clienti contribuendo al completamento dell’offerta integrata costruita negli ultimi anni nell’ambito del Centro di Eccellenza Customer Platforms. BIP si appresta ora a diventare il primo operatore in grado di abilitare la piattaforma Salesforce con un modello di sviluppo LowCode e accoglie nel gruppo circa 20 professionisti, con previsione di crescita a 30 entro fine anno. Diventata a giugno Consulting Partner di Salesforce, BIP ha inoltre coinvolto iNubo nella innovativa iniziativa Low Code Enablers Network (LCEN), una rete di imprese che arricchisce la proposta di valore del Centro di Eccellenza CustomerPlatform, potenziandone il numero di consulenti, certificazioni, referenze e conoscenze applicative.
Nell’ambito dell’operazione, BIP è stata assistita dallo Studio Legale Bertacco Recla & Partners per tutti gli aspettidi due diligence legale, dallo Studio Legale Michelini per gli aspetti di diritto del lavoro e quindi due diligence, adattamento contrattuale e trasferimento dei dipendenti. Trotter Studio Associato ha prestato consulenza a BIP in merito alla due diligence contabile e fiscale relativa ai beni trasferiti. La redazione dei contratti e le operazioni di closing, così come la redazione del contratto di rete LCEN, sono state seguite dal team legale interno di BIP.
Daniele Imbonati, senior partner di BIP, ha commentato: “L’acquisizione ci permetterà di arricchire ulteriormente l’offerta di BIP di servizi strategici per l’innovazione e la trasformazione digitale delle imprese, proponendo soluzioni innovative di sistemi, basati sulla piattaforma SalesForce.com, idonee a semplificare ed ottimizzare i processi aziendalicommerciali ed a perseguire nuovi obiettivi di business ambiziosi”.
Si tratta solo dell’ultima di una lunga serie di acquisizioni per BIP. A maggio di quest’anno il gruppo ha infatti comprato Riskcare, società di consulenza con quasi 30 anni di esperienza e sedi a Londra e New York, leader nel fintech, con un approccio innovativo nel settore capital markets (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è stata condotta attraverso la controllata britannica Chaucer, specializzata nella trasformazione digitale, a sua volta acquisita da BIP nel 2020 dai fondatori e dal fondo di private equity inglese Growth Capital Partners, che aveva reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). L’acquisizione di Riskcare seguiva quella di fine febbraio della maggioranza di Monticello Consulting Group, società di consulenza basata a New York con 30 milioni di dollari di ricavi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel luglio 2020 BIP aveva invece acquisito, come detto, l’inglese Chauce (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2020, poi, Chaucer aveva a sua volta comprato la società di consulenza ICT britannica Medley Business Solutions, mentre prima, nel marzo 2020, BIP aveva acquisito Vidiemme Consulting srl, società milanese che sviluppa progetti di digital innovation in ambito web, mobile e nuove tecnologie, operativa anche a San Francisco con la controllata VDM Labs (si veda altro articolo di BeBeez).
La campagna di m&a è stata finanziata anche con bond. Ricordiamo infatti che fine marzo Bach Bidco spa, holding di BIP; ha collocato in private placement 70 milioni di euro di bond senior garantiti a tasso variabile con scadenza 2028 (si veda altro articolo di BeBeez), che ampliano l’emissione originaria dello scorso ottobre 2021 di 275 milioni di euro, che era servita a finanziare il buyout, con le obbligazioni che sono state quotate alla Borsa del Lussemburgo (si vedano qui altro articolo di BeBeez e qui il Prospetto).
A settembre 2020, la società aveva annunciato l’erogazione di un prestito PIK a livello di Bach Holdco spa (controllante di Bach Bidco) che era stato sottoscritto da Tikehau Capital (si veda altro articolo di BeBeez). Allora non era stata rivelata l’entità del finanziamento, ma nel Prospetto del bond si legge che si tratta di 40 milioni di euro. I proventi del collocamento sono stati utilizzati dal gruppo per rimborsare la quota della linea di credito revolving tirata sino a quel momento e per finanziare la normale attività e potenziali nuove acquisizioni in Europa e/o Americhe.
Grazie anche alle acquisizioni, Moodys’ nella sua nota in cui ha mantenuto inalterato il rating del bond, stima che BIP abbia chiuso il 2021 con 362 milioni di euro di ricavi (+26% dal 2020) e un ebitda di 66 milioni (+27%), dopo aver chiuso i nove mesi 2021 con un fatturato globale di 347 milioni e aver registrato nel 2020 un fatturato pro-forma di 315 milioni e un fatturato effettivo di 286,2 milioni (da 242,8 milioni nel 2019), un ebitda rettificato di 51,7 milioni (da 42 milioni) e un debito finanziario netto di 82 milioni (da 87,3 milioni). BIP conta oggi oltre 4.000 professionisti in Europa, Usa e Medio Oriente.
A giugno 2021, il fondo CVC Capital Partners Fund VIII aveva rilevato il controllo di BIP da Apax France, valutandola circa 720 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). BIP in precedenza è stata in portafoglio di Argos Soditic, che nel 2014 ne aveva finanziato il management buyout da parte di 12 dirigenti, tra cui il fondatore e presidente Nino Lo Bianco, tuttora soci. Argos aveva poi ceduto ad Apax il controllo nel 2018, con l’impegno a investire altri 100 milioni per supportare la crescita per linee interne ed esterne dell’azienda.