Il gruppo franco-americano BVA Group comprerà l’intero capitale di Alchimia spa, la holding di partecipazioni controllata al 100% dall’imprenditrice Marina Salamon, che a sua volta controlla al 90% Doxa. Salomon reinvestirà la maggioranza di quanto ricevuto in azioni della stessa BVA, che a quel punto diverrà uno dei principali gruppi europei specializzati in ricerche di mercato, con uffici in Europa, in Asia e negli Stati Uniti e oltre 200 milioni di euro di ricavi (si veda qui il comunicato stampa di Doxa e qui quello di BVA Group).
Sono confermati i ruoli di tutti i top manager di Doxa nelle sedi di Milano e Roma, a partire dall’amministratore delegato, socio al 10% di Doxa, Vilma Scarpino, che resterà azionista di Doxa anche in futuro. Verranno offerte nuove partecipazioni azionarie anche ai manager. L’intero staff di Doxa, 140 persone, verrà mantenuto e ampliato.
Alchimia ha chiuso il 2017 con 101,7 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 11,9 milioni e un debito finanziario netto di 21,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Doxa ha invece raggiunto ricavi per circa 24 milioni di euro nel 2018, dopo aver chiuso il 2017 con 20,6 milioni di ricavi netti, un ebitda di 0,5 milioni e un debito finanziario netto di 2,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
BVA Group è partecipata da quattro soci-imprenditori e controllata al 51% dal giugno 2017 dal fondo Naxicap, che allora ha rilevato la quota in portafoglio al fondo Montefiore Investments. Quest’ultimo aveva acquisito il controllo del gruppo nel 2013. BVA è la terza più importante società di ricerche di mercato in Francia, con un giro d’affari 2018 di 180 milioni di euro, e oltre 800 collaboratori. L’acquisizione di Doxa segue quella dello scorso giugno della britannica BDRC (si veda qui il comunicato stampa).
Doxa fu fondata nel 1946 da Pierpaolo Luzzatto Fegiz, che importò per primo in Europa il “sondaggio a campione” messo a segno dall’americano George Gallup. Il primo sondaggio fu sul tema “Monarchia o Repubblica?”. Vinse Repubblica. E Doxa decollò. La società è stata guidata dal 1956 al 2006 da Ennio Salamon, padre di Marina e l’imprenditrice ha poi comprato l’azienda nel 1991.
“La sfida sta nel conquistare i mercati esteri, e in questo modo Doxa avrà un accesso privilegiato a nuovi progetti e clienti, su scala internazionale. Ad esempio, in BVA sono già presenti le competenze più forti, in Europa, sui temi più innovativi dei comportamenti dei consumatori. Insieme, potremo investire ulteriormente in R&D, su scala internazionale”, ha commentato Salomon.
Portolano Cavallo e Linklaters hanno assistito sul piano legale rispettivamente Bva Group e Alchimia nell’operazione. Gli aspetti finanziari sono stati curati da New Deal Advisor e i profili fiscali da Spada Partners.
Connexia, la data driven creativity agency del gruppo, non è inclusa nell’operazione. Continuerà a far parte di Alchimia Holding, e a collaborare con Doxa su tutti i progetti che includono analisi dei dati e ricerche di mercato. Connexia, guidata da Paolo D’Ammassa, socio fondatore, e da Massimiliano Trisolino, chief strategist officer e socio, continuerà il suo percorso di crescita indipendente. Nel 2018 ha raggiunto un fatturato di 13,5 milioni di euro, +23% sul 2017, grazie all’unione tra analytics, strategia e creatività, ed è prevista una crescita molto forte anche nel 2019. Sia Connexia sia Doxa manterranno i loro uffici nel palazzo di via Panizza 7, a Milano.