Contrordine, Management & Capitali (M&C) non vende più Treofan Holdings GmbH, il gruppo tedesco specializzato nella produzione di pellicole di polipropilene, che rappresenta la sua ultima partecipazione diretta in portafoglio. Anzi, M&C ha deciso di comprasi anche le quote degli altri soci, ovvero di Goldman Sachs e del fondo Merced Capital. Lo scrive oggi MF Milano Finanza
M&C, l’investment company quotata a Piazza Affari al segmento MIV e controllata al 53% da Carlo De Benedetti (tramite Sper spa), aveva messo in vendita la sua quota del 41,6% in Treofan la scorsa primavera insieme a quelle degli altri soci che con M&C avevano preso il controllo di Treofan nel 2009 tramite la conversione di un’emissione obbligazionaria high yield da circa 170 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Il mandato era stato dato a Leonardo&Co-Houlian Lokey, con il compito di chiudere la vendita entro fine anno e a luglio erano state ricevute manifestazioni di interesse provenienti di investitori sia finanziari sia industriali, parte dei quali erano stati ammessi alla successiva fase di due diligence.
La decisione di vendere era stata presentata da M&C come conseguente alla voltà di rientrare nell’ambito dei limiti di diversificazione quantitativa del rischio previsti dal Regolamento di Borsa per le cosiddette. investment company quotate sul MIV. Come ribadito ancora nella semestrale pubblicata a inizio agosto, “la normativa italiana di attuazione della Direttiva Ue sui Gestori di Fondi di Investimento Alternativi (la Direttiva 2011/61/UE o Direttiva GEFIA) identifica M&C quale Società di Investimento a Capitale Fisso (Sicaf). Le Sicaf, per poter operare, devono chiedere autorizzazione a Banca d’Italia e rispettare le norme del Regolamento Banca d’Italia che prevedono, inter alia, una limitazione della concentrazione del rischio in strumenti finanziari non quotati di uno stesso emittente al 20% del totale delle attività. La concentrazione del rischio di M&C nei confronti di Treofan supera tale percentuale, impedendole, di fatto, la possibilità di ottenere l’autorizzazione da parte di Banca d’Italia”. Visto però che M&C ha deciso di comprasi tutta Treofan, evidentemente c’è in programma qualche cambiamento nella struttura organizzativa e societaria di M&C, che a questo punto non potrà più trasformarsi in Sicaf.
M&C ha spiegato ieri con una nota che la decisione di acquistare tutta Treofan “è stata presa in considerazione dell’andamento molto positivo di Treofan nei primi otto mesi del 2016” con un ebitda normalizzato di 29,5 milioni di euro dai 22,7 milioni dello stesso periodo 2015, che ha “ulteriormente migliorato l’andamento crescente già manifestato nell’anno precedente, nonché delle prospettive di ulteriore profittabilità dell’azienda”.
La nota prosegue specificando che l’operazione comporterà un esborso nell’ordine di 45 milioni, pari a un valore del 100% di Treofan di poco superiore a 80 milioni. Treofan
La semestrale di M&C spiega che a livello consolidato l’ebitda di Treofan è salito a 24 milioni (+29% dai 18,6 milionidel primo semestre 2015) con un’incidenza sul fatturato salita all’11,0%, dall’8,6%. L’utile netto, anch’esso in forte progresso, ha raggiunto nel semestre i 3,9 milioni (da 1,9 milioni), nonostante un fatturato consolidato in leggera contrazione a 218,5 milioni (da 219,1 milioni). Il tutto con un indebitamento finanziario netto, senza considerare il finanziamento soci di 35 milioni, in calo a 54 milioni (dai 56 milioni di fine 2015).
Nel maggio scorso il management del gruppo Treofan ha ottenuto l’estensione di un anno, al 31 dicembre 2017, della linea di credito revolving rinnovata nel 2013, per 62 milioni, da un pool di banche guidate da Deutsche Bank e HVB. Conseguentemente M&C e gli altri principali azionisti del gruppo Treofan, hanno provveduto a rinegoziare il finanziamento soci di 35 milioni, posticipando la scadenza al 31 marzo 2018 (3 mesi dopo il rimborso della linea di credito revolving).
Ieri M&C ha chiuso a Piazza Affari a quota 0,1898 euro per azione (-0,37%), per una capitalizzazione di circa 89 milioni.