Golden Goose di nome e di fatto: la sua valutazione futura, ai multipli del lusso, sfiora un miliardo di euro. Ma il fondo di private equity americano Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti, vorrebbe di più per cedere il marchio italiano di abbigliamento, che peraltro ha appena pagato al fondo un dividendo straordinario di ben 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo indiscrezioni riportate sul quotidiano Il Sole 24 Ore, sarebbero arrivate manifestazioni d’interesse per rilevare Golden Goose appunto a questa cifra. Tra queste anche quella del colosso del lusso americano Tapestry, che detiene i marchi Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman. Ma Carlyle avrebbe rifiutato tutte le offerte. La testata specializzata inglese Mergermarket riferisce che alcune banche d’affari hanno proposto a Carlyle una exit da Golden Goose con una quotazione in Borsa, nella speranza di replicare il successo dell’ipo di Moncler del dicembre 2013, che dopo un tutto esaurito in ipo, debuttò in rialzo del 47% (si veda altro articolo di BeBeez).
L’azienda produce abbigliamento di lusso ed è famosa soprattutto per le sue sneaker. Fondata nel 2000, ha sede a Venezia. Golden Goose Deluxe Brand è distribuito in tutto il mondo attraverso un network di negozi multibrand esclusivi e franchising, unitamente ai flagship store a gestione diretta. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 185 milioni, un ebitda superiore ai 50 milioni e una posizione finanziaria netta a poco meno di 100 milioni.
Carlyle ha comprato Golden Goose nel febbraio 2017 tramite il suo fondo Carlyle Europe Partners IV (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere a Carlyle per un equity value di 400 milioni di euro, era stato il fondo Ergon Capital Partners III alla guida di un pool di investitori, che comprendeva anche DVR Capital, e che nel maggio 2015 aveva acquisito la maggioranza di Golden Goose (si veda altro articolo di BeBeez) dai fondatori della società, Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo e dai fondi di Riello Investimenti sgr e dell’allora Dgpa sgr (oggi Syle Capital sgr, con la partner Roberta Benaglia che era rimasta alla guida della società). Nell’ambito dell’operazione, Zignago Holding spa aveva rilevato una quota di minoranza in qualità di coinvestitori, con fondatori della società che avevano mantenuto il 13% e il management il 3% (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che per rafforzare il rapporto tra proprietà e management nei mesi scorsi Carlyle ha fatto entrare nel capitale dell’azienda il presidente Patrizio Di Marco e l’amministratore delegato Silvio Campara. Un’operazione del valore di 555mila euro, per la quale i due dirigenti si sono fatti finanziare dalla stessa Golden Goose.