Si è perfezionata ieri l’acquisizione da parte di Cassa Depositi e Prestiti di un ulteriore 25% del capitale sociale di Fondo Italiano d’Investimento sgr, portando così dal 43% al 68% la partecipazione nel capitale della società di gestione del risparmio dedicata a investimenti di private capital (si veda qui il comunicato stampa). A vendere sono state Banca Monte dei Paschi di Siena e DEPObank, che hanno ceduto il 12,5% ciascuna, uscendo così dalla compagine societaria. L’operazione era stata anticipata da BeBeez a fine ottobre, a seguito del via libera all’operazione da parte dell’Antitrust (si veda altro articolo di BeBeez).
“L’acquisizione della maggioranza di FII sgr è in linea con la strategia del Piano Industriale e consentirà a Cdp di offrire uno strumento a supporto del sistema delle piccole e medie imprese italiane per facilitarne l’innovazione, la crescita tecnologica e la competitività anche oltre i confini nazionali”, ha dichiarato Pierpaolo Di Stefano, chief investment officer di Cdp.
Il nuovo assetto vede, quindi, nel capitale di FII sgr, accanto a Cdp con il 68%, Intesa San Paolo e Unicredit, con il 12,5% ciascuno, e ABI Confindustria, con il 3,5% ciascuna.
Cdp aveva raggiunto il 43% del capitale di FII sgr dopo che nel 2016 aveva acquistato la quota che era del Tesoro nell’sgr, salendo così dal 12,5% al 25% del capitale e successivamente aveva acquisito parte delle quote in capo ad Abi, Confindustria. L’obiettivo dichiarato di Cdp era da tempo quello di salire al 51% e oltre, per riallineare i suoi impegni di investimento nei fondi gestiti dalla sgr con le quote di controllo della stessa sgr. A oggi, infatti, Cdp si è impegnata per investimenti in equity che sono pari a ben oltre la metà del totale degli impegni raccolti dai fondi della sgr, come evidenziato nell’infografica dell’ultima semestrale di Cdp, riportata in pagina.
A fine novembre Cdp ha comunicato i candidati ai CdA di una serie di società partecipate, compresa FII sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Ieri è stato nominato il nuovo Consiglio, che rimarrà in carica per il prossimo triennio. Amministratore delegato sarà Antonio Pace (fondatore e gestore del fondo hedge Morgan Stanley Investcorp Geo-risk Macro Fund ed ex banker di Credit Suisse), che subentrerà quindi a Carlo Mammola, mentre il nuovo presidente è Andrea Montanino (ex direttore del Centro studi di Confindustria ed ex rappresentante del Tesoro italiano al Fmi), che subentra nel ruolo a Innocenzo Cipolletta (che è anche presidente di AIFI). Gli altri membri designati per il Cda sono: Vito Lo Piccolo, Esedra Chiacchella, Simonetta Acri, Gianluca Lo Presti, Anna Chiara Sala e Cristina Pozzi. Esce quindi dal Cda anche Anna Gervasoni (direttore generale di AIFI).
Attualmente Fondo Italiano d’Investimento sgr gestisce sette fondi di investimento mobiliari chiusi riservati a investitori qualificati, per un totale di asset under management target pari a circa 2,3 miliardi di euro. I fondi hanno coinvolto, direttamente o indirettamente, più di 430 aziende che complessivamente registrano un fatturato di circa 21 miliardi di euro e contano oltre 100mila dipendenti.
Cinque sono fondi di fondi, di cui due dedicati al comparto del private equity, due al venture capital e uno riservato al private debt. E due sono fondi di investimento diretto. Li elenchiamo qui di seguito:
- Innovazione e Sviluppo, dedicato all’acquisizione di partecipazioni dirette nel capitale di piccole e medie imprese italiane con l’obiettivo di favorire i processi di aggregazione all’interno delle rispettive filiere produttive, ha target di raccolta 700 milioni (si veda altro articolo di BeBeez);
- FII Tech Growth (FII TG), dedicato all’acquisizione di partecipazioni dirette nel capitale di pmi tecnologiche italiane, con l’obiettivo di sostenere i processi di crescita, innovazione ed internazionalizzazione, ha target di raccolta 150 milioni (si veda altro articolo di BeBeez);
- Fondo Italiano di Investimento Fondo di Fondi (FII – FoF) e FoF PE 2, dedicati a investimenti in fondi italiani di private equity che condividano la politica di investimento e gli obiettivi dei fondi di fondi; quest’ultimo ha annunciato a inizio ottobre il primo closing a 200 milioni su un target di raccolta complessivo di 600 milioni ,con Cdp che si è già impegnata per 200 milioni e che potrebbe investire altri 100 milioni al fianco di altri eventuali investitori terzi (si veda altro articolo di BeBeez).
- Fondo Italiano di Investimento FII Venture (FII Venture), Fondo di Fondi di Venture Capital (FoF VC) e FoF VC 3, dedicati a investimenti in fondi italiani di venture capital che condividano la politica d’investimento e gli obiettivi dei fondi di fondi; FoF V3 ha target di raccolta 200 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), ma non viene però citato nel comunicato di ieri, che parla solo di due fondi di fondi di venture capital.
- Fondo di Fondi di Private Debt (FoF PD), dedicato a investimenti in fondi italiani di private debt, che aveva raccolto 400 milioni tra il 2014 e il 2016; oggi il fondo è interamente investito e nella primavera 2018 era stata annunciata l’intenzione di lanciare un secondo fondo di fondi (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, un nuovo fondo di private equity diretto dovrebbe essere lanciato nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo veicolo avrà come cornerstone investor la Cdp e permetterà al FII di investire direttamente in quote di minoranza del capitale di aziende italiane. Inoltre sempre nel 2020 sarà lanciato il nuovo fondo di private capital destinato ai fondi pensione con il supporto di Cdp e Assofondipensione con target di raccolta di un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
(Articolo modificato il 6 dicembre 2019 ore 19.00, si precisa la nomina di Andrea Montanino a presidente del Cda)