ION Investment Group, il fornitore tecnologico globale del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro, ha firmato ieri il closing dell’acquisizione dell’intero capitale di Cedacri, il gruppo specializzato nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office alle banche di cui il fondo FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, possedeva il 27,1%.
L’operazione, così come annunciato a inizio marzo (si veda altro articolo di BeBeez), valuta Cedacri 1,5 miliardi di euro e vede l’uscita dal capitale di Cedacri delle banche azioniste e il reinvestimento da parte di FSI in ION per una quota che, secondo quanto risulta a BeBeez e MF Milano Finanza, sarà il 9% del nuovo gruppo Cedacri, a fronte di un reinvestimento da parte di FSI nel veicolo di acquisizione di ION, pari a circa il doppio di quanto FSI aveva investito nel gennaio 2018.

Ricordiamo che allora FSI aveva comprato il 27,1% di Cedacri a un prezzo di 99 milioni di euro di equity, pari a circa 370 milioni di euro per il 100%, ai quali andavano aggiunti 59 milioni di posizione finanziaria netta positiva, per un totale di 430 milioni di enterprise value (si veda altro articolo di BeBeez). Secondo quanto risulta a BeBeez, poi, quei 59 milioni sono stati pagati alle banche venditrici come superdividendo prima del closing.
Quei numeri erano stati calcolati sulla base di un fatturato stimato 2017 di 330 milioni e un ebitda stimato di 42 milioni. Da allora, però, la società è cresciuta molto, anche per acquisizioni. Nel gennaio 2019 Cedacri aveva infatti vinto la gara per acquisire l’intero capitale di Oasi spa, la controllata di Nexi attiva nello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria. Oasi è stata valutata 151 milioni di euro ossia circa 10 volte l’ebitda del 2017, che era stato di 15 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2019, poi, Cedacri ha comprato anche l’88% di Cad It, leader italiano nella fornitura di software applicativo e servizi per l’area finanza di istituti bancari, pubblica amministrazione e industria (si veda altro articolo di BeBeez). Infine lo scorso anno il gruppo ha siglato un accordo con Deutsche Bank per la migrazione di tutti i suoi sistemi di core banking sulla piattaforma Cedacri: si è trattato del primo grande progetto di esternalizzazione e innovazione dei servizi IT di una banca globale in Italia (si veda qui il comunicato stampa). E così il bilancio 2020 per il gruppo guidato dall’amministratore delegato Corrado Sciolla, si è chiuso con 430 milioni di euro di ricavi pro-forma (dai circa 383 milioni del 2019) e con 107 milioni di ebitda (da 81 milioni), dopo che già a fine 2019 Cedacri aveva raggiunto in anticipo gli obiettivi delineati nel piano industriale per il quadriennio 2019-2023, approvato nel marzo 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Per l’azienda italiana, all’interno del gruppo europeo, si apre quindi ora un nuovo capitolo di crescita, questa volta internazionale, con Cedacri aìche punta a essere leader in Europa nelle tecnologie digitali per le banche. Una storia che ripete quella già vissuta da altri due campioni del tech italiano che lo stesso team di FSI tempo fa ha fatto crescere in portafoglio e che oggi sono pronte al balzo internazionale: la ex Metroweb, oggi OpenFiber, con Macquarie in arrivo in staffetta a Enel; e Sia, destinata a fondersi con Nexi e Nets.
Ricordiamo che il team di FSI, quando ancora lavorava per Fondo Strategico Italiano, aveva investito in Metroweb nel 2012, quando valeva 450 milioni di euro e l’ha poi fatta crescere e ceduta infine nel 2016 a Cdp ed Enel che l’hanno poi fusa in Open Fiber (si veda altro articolo di BeBeez) e che oggi vale oltre 5 miliardi, sulla base dell’offerta di Macquarie per il 40-50% in capo a Enel (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre il team di FSI quando ancora lavorava per il Fondo Strategico Italiano, aveva investito in Sia nel 2013 quando contava 1500 dipendenti (si veda altro articolo di BeBeez), mentre oggi ne conta 3500, si sta per sposare con lapaytech quotata a Piazza Affari Nexi che a sua volta si fonderà con la danese Nets e il gruppo si trasformerà nella più grande piattaforma paytech a livello pan-europeo (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che la sigla definitiva del deal di ION su Cedacri ieri è arrivata in una giornata in cui il nome di ION ha fatto notizia a Piazza Affari, a seguito di rumor di stampa su una possibile imminente opa da parte di ION su Illimity. Rumor assolutamente non confermati e che nella realtà potrebbero derivare da possibili trattative del gruppo per annoverare anche illimity tra le banche clienti proprio di Cedacri (si veda altro articolo di BeBeez).