Forte delle due ricche cessioni di inizio 2014, Matteo di Montezemolo ha annunciato ieri il primo closing del nuovo fondo Charme III a quota 400 milioni di euro (scarica qui il comunicato stampa), ben oltre l’obiettivo dei 250 milioni fissato inizialmente e su un target complessivo di 400 milioni, che dovrebbe essere raggiunto entro giugno 2016.
Un target che, ha precisato l’amministratore delegato di Montezemolo&Partners sgr a milanofinanza.it: “Non sarà aumentato, nonostante il gran successo che abbiamo riscontrato tra gli investitori. Vogliamo fare le cose per gradi. Con il primo fondo abbiamo raccolto 180 milioni, con il secondo 340 milioni. Va bene un terzo fondo da 500 e non di più. Anche perché investire bene 500 milioni non è facile”.
Quanto all’approccio all’investimento, ha aggiunto Montezemolo, “resterà lo stesso. Ci piace investire con un approccio industriale e aiutare le aziende a crescere lavorando in azienda per anni e restando investiti più a lungo di quanto in media facciano altri operatori di private equity. La novità di questo nuovo fondo sarà invece il fatto che inizieremo a cercare nuove opportunità di investimento anche nel resto d’Europa, anche se l’Italia resterà il nostro mercato principale”.
La risposta, si diceva, è stata molto positiva perché, ha continuato Montezemolo, nei primi mesi del 2014 “Charme II ha ceduto la sua ultima partecipazione, quella in Octo Telematics, ai russi di Renova, incassando 3,7 volte il capitale investito, con un Irr (tasso interno di rendimento) annuo lordo di ben il 47%, perché l’investimento è stato per noi relativamente breve, cioé di 4 anni” (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Charme I, ha aggiunto Montezemolo, “ha ceduto la partecipazione residua in Poltrona Frau al gruppo di arredamento Usa Haworth e anche in questo caso il fondo ha incassato 3,7 volte il capitale investito, con un Irr annuo del 22%, in questo caso un po’ più basso, perché l’investimento del fondo è durato 10 anni” (si veda altro articolo di BeBeez).
Si tratta di performance che hanno dato una spinta importante alle performance dei due fondi, che a oggi hanno ritornato agli investitori 2,1 volte quanto investito nel caso di Charme I e 2,4 volte nel caso di Charme II. Non solo. “Si tratta di risultati per difetto. In Charme II abbiamo ancora una partecipazione di controllo in Bellco, che contiamo di mantenere per altri 2 anni e mezzo. nel caso in cui incassassimo solo il capitale investito, il fondo avrebbe la performance di 2,4 volte il capitale, altrimenti ogni incasso superiore migliorerebbe il risultato complessivo del fondo. Idem per quanto riguarda la piccolissima quota che abbiamo in Grandi Navi Veloci con il fondo I”.
A sottoscrivere il primo closing sono stati tutti gli investitori che già avevano sottoscritto i fondi precedenti più altri tre nuovi investitori e cioé la famiglia Vacchi di Bologna, che controlla il gruppo del packaging Ima, e due investitori asiatici, che hanno così portato al 60% la quota degli investitori esteri in Charme sul totale degli investitori.
A dare fiducia a Montezemolo e al suo team sono stati infatti anche Sam Li, impreditore di Hong Kong a capo dell’omonimo colosso del real estate, e Silas Chou, sempre di Hong Kong, investitore seriale nel settore della moda, che ha supportato lo sviluppo in Asia di nomi quali Tommy Hilfiger e Micheal Kors.
Questi nomi si affiancano tra gli altri, a quelli di altri nomi di noti imprenditori italiani come Diego della Valle e Isabella Seragnoli e di grandi famiglie estere come quella di Ratan Tata, il patron dell’omonimo colosso indiano; e delle famiglie reali di Abu Dhabi e del Bahrein tramite i loro family office.
Montezemolo resta affiancato alla guida di Montezemolo&Parnters sgr dal presidente Luigi Sala, dal senior partner Tommaso Bolchini, dal partner Simone Cavalleri e dal direttore finanziario Matteo Facoetti.