![Francesco Trapani](https://bebeez.it/wp-content/blogs.dir/5825/files/2016/03/trapani.jpg)
Sono saltate definitivamente le trattative tra Francesco Trapani, presidente di Clessidra sgr, e la famiglia Sposito per la cessione della quota del 59% della società da parte degli eredi del fondatore Claudio Sposito, scomparso a inizio anno.
L’annuncio è stato dato ieri dalla stessa sgr con una nota in cui la società “informa di aver ricevuto comunicazione da parte del presidente Francesco Trapani della sua personale volontà di non proseguire con le trattative da tempo in corso con la famiglia Sposito per l’acquisto di una quota di maggioranza della società. Francesco Trapani ha condiviso con il consiglio di amministrazione le motivazioni alla base della scelta, derivante dalla volontà della sua controparte di modificare aspetti sostanziali di accordi preliminari già raggiunti nelle scorse settimane”.
In una nota diffusa successivamente da Londra Trapani ha voluto precisare che la decisione è stata presa “a seguito della volontà della controparte, manifestata nelle ultime ore, di venire meno agli accordi preliminari già raggiunti oltre 40 giorni fa, variando sostanzialmente le basi, anche economiche, su cui tali accordi si fondavano». Il presidente di Clessidra ha aggiunto: “Il dispiacere è profondo soprattutto per non poter onorare un impegno morale preso a suo tempo con il compianto Claudio, già condiviso con i nostri investitori e sul quale gli eredi ci avevano più volte rassicurato. Tuttavia la serie di immotivati rinvii per la formalizzazione dell’accordo si è alla fine spiegata con la richiesta di modificare in modo sostanziale la natura e le dimensioni dell’operazione e non posso che prendere atto che sono venute meno le condizioni per dare seguito ai nostri propositi”. Trapani, prosegue la nota, mantiene il ruolo di presidente e partner della società, assicurando che l’esito della vicenda non condizionerà in alcun modo il proprio impegno personale e la forte passione dedicati a Clessidra.
È però evidente che per gli investitori tutta la vicenda rappresenta un altro motivo di grave preoccupazione, dopo la scomparsa del principale “key man”, fatto che, come anticipato da MF-Milano Finanza lo scorso 15 marzo, già aveva indotto i manager dell’sgr a fermare la raccolta del terzo fondo a 600-700 milioni, quindi ben al di sotto dell’obiettivo di 1,1 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Sebbene la società di private equity sia forte dell’invidiabile track record dei primi due fondi Clessidra Capital Partners I (820 milioni di euro) e CCPII (1,1 miliardi), senza il supporto di Claudio Sposito non era semplice continuare nella raccolta tra gli investitori internazionali, ai quali andrà comunque presentata una proposta di revisione del regolamento del fondo CCP3 con particolare riferimento alla struttura societaria e al management della sgr.
Ma almeno tutto ciò era stato stabilito nel quadro di una continuità di gestione che sarebbe stata riflessa anche nell’azionariato. Invece ora si è creata un’area di forte incertezza. MF Milano Finanza oggi scrive che è difficile immaginare che la famiglia Sposito subentri nella gestione; potrebbe restare come azionista silente oppure, più probabilmente, cedere la propria quota a un terzo investitore. Ma quest’ultima ipotesi, per concretizzarsi in maniera positiva per il futuro dell’sgr, presupporrebbe comunque un accordo con gli attuali manager e azionisti di minoranza, perché una società di gestione di private equity ha valore nella misura in cui è dotata di un team valido e coeso. Il valore del portafoglio è un’altra cosa ed è del fondo e quindi, in primo luogo, degli investitori. I quali in casi estremi possono anche votare e decidere di chiedere che il fondo venga gestito da qualcun altro. Insomma, la partita è molto delicata e il rischio è che tutta la faccenda mandi a monte un lavoro di anni, che ha portato Clessidra a diventare il più grande operatore di private equity italiano.