E’ atteso a ore il comunicato ufficiale relativo alla cessione della società specializzata in servizi di pagamento Setefi da parte di Intesa Sanpaolo all‘istituto centrale delle Banche Popolari (Icbpi) (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che nel tardo pomeriggio di venerdì 29 aprile nelle redazioni si era diffusa la voce circa il fatto che l’annuncio sarebbe arrivato in serata, a valle di una riunione fiume degli advisor di Intesa, Ubs e Pedersoli & Associati, nel quartier generale della banca.
Secondo quanto risulta a BeBeez, si parla di un equity value per Setefi di 1,035 miliardi di euro che avrebbe messo sul tavolo Mercury plc, la holding di controllo di Icbpi, che fa capo ai fondi Advent International, Bain Capital e Clessidra (tramite Mercury UK HoldCo Ltd), battendo l’offerta di Sia, il gruppo leader europeo nel settore delle infrastrutture e servizi tecnologici per banche e società finanziarie.
Intanto, sempre venerdì 29 aprile, l’istituto specializzato in servizi e sistemi di pagamento e di clearing, al quale fa capo CartaSì, ha pubblicato i dati trimestrali (scarica qui il comunicato stampa), che hanno evidenziato valori in crescita per fatturato e redditività, con ricavi di 162,1 milioni (+0,6%), commissioni e ricavi da servizi a 150,8 milioni (+4,6 %), ebitda di 46,3 milioni (+5,3.%).
Il 2015, invece (si veda altro articolo di BeBeez), si era chiuso con ricavi operativi consolidati di Icbpi a 679,9 milioni (da 669,6 milioni nel 2014) in presenza di commissioni e ricavi da servizi per 619,7 milioni (da 594,3 milioni) nonostante il calo del margine di interesse a 55 milioni (da 69,9 milioni) e con un ebitda di 200,2 milioni (da 195,5 milioni) . L’utile netto era sceso a 90,5 milioni (da 96,4 milioni) per effetto del contributo al Fondo di Risoluzione Nazionale, istituito per la soluzione alla crisi delle quattro banche salvate per decreto lo scorso novembre e che ha impattato sull’utile netto per circa 8,3 milioni).
La relazione al bilancio consolidato 2015, pubblicata sul sito di Icbpi sempre il 29 aprile, spiega che “a inizio 2016 il Consiglio di amministrazione della capogruppo ha deliberato l’avvio dell’operazione di fusione di Mercury Italy srl in Icbpi, il cui completamento è previsto entro la fine dell’esercizio. L’operazione è stata raccomandata dalle Autorità di Vigilanza al fine di accorciare la catena partecipativa all’interno del gruppo bancario. Nel periodo sono state inoltre avviate ulteriori operazioni di acquisizioni societarie per realizzare progetti industriali finalizzati a migliorare e completare l’offerta di prodotti alla clientela”.
Quest’ultimo paragrafo si riferisce ovviamente all’operazione Setefi, ma anche alla trattativa ormai molto avanzata per l’acquisizione di Bassilichi, leader nell’attività di business process outsourcing, partner di riferimento per banche, aziende ed enti della pubblica amministrazione.
Il 29 aprile il bond Mercury BondCo a tasso fisso a scadenza a maggio 2021 alla Borsa del Lussemburgo ha chiuso a 101,225 centesimi in ripresa dal minimo a 99,82 del 12 aprile. Il bond è stato quotato lo scorso novembre insieme a un altro bond a tasso variabile per un totale di 1,1 miliardi di euro, per finanziare il buyout della scorsa estate da 2 miliardi.