Dea Capital ha chiuso la raccolta di due nuovi fondi di private equity per 400 milioni di euro complessivi nel terzo trimestre dell’anno e avviato nuovi fondi di real estate in Italia con oltre 200 milioni di euro di asset in gestione, oltre che un nuovo progetto di real estate sul mercato iberico. Lo ha comunicato ieri la holding di investimento quotata a Piazza Affari, in occasione della presentazione dei risultati dei nove mesi 2020 (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, la raccolta di private equity di 400 milioni include il closing da 330 milioni di euro del fondo Taste of Italy 2, il secondo fondo specializzato nel settore del food & beverage gestito da Dea Capital Alternative Funds sgr, annunciato nei giorni scorsi (si veda altro articolo di BeBeez). Al totale della raccolta Dea Capital ha contribuito con un investimento di 25 milioni. Va inoltre segnalato che il 1° ottobre (quindi non è incluso nel calcolo dei 400 milioni) è stato perfezionato un nuovo closing da 20 milioni di euro per il fondo multi-manager DeA Endowment Fund, il fondo di fondi di private capital con focus internazionale dedicato alle fondazioni lanciato nel marzo 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte del credito, va segnalato inoltre che, tra la fine del terzo trimestre e l’inizio del quarto, Dea Capital Alternative Funds sgr ha operato il settimo e l’ottavo closing del fondo CCR II, dedicato all’acquisto di crediti Utp corporate dalle banche e al restructuring aziendale. In totale sono stati acquisiti crediti per 40 milioni, che hanno portato il NAV complessivo del fondo a 615 milioni. Nel comunicato della semestrale, Dea Capital aveva anticipato che a inizio del terzo trimestre era stato operato il settimo closing per 27 milioni di euro, il che significa che l’ottavo closing ha un valore di 13 milioni. Queste ultime acquisizioni di crediti hanno riguardato quattro società per un valore lordo complessivo di 55 milioni. Si tratta di crediti ceduti lo scorso agosto da Unicredit e UBI Banca (settimo closing) verso Microgame, ICQ Holding e Istituto Neurotraumatologico Italiano. E di un ulteriore pacchetto di crediti ceduti invece nelle scorse settimane da Banca Popolare di Sondrio (ottavo closing) verso Calvi (si veda altro articolo di BeBeez)
L’sgr gestisce oggi 15 fondi chiusi, di cui 5 fondi di fondi (IDeA I FoF, ICF II, ICF III, IDeA Crescita Globale, DeA Endowment Fund), 4 fondi tematici (Idea EESS, Idea Taste of Italy, Dea Taste of Italy 2, Idea Agro), il fondo di co-investimento diretto (Idea OF I), 4 fondi dedicati ai crediti deteriorati (Idea CCR I e II, con focus sul debtor-in-possession financing, e i fondi di NPL, Atlante e Italian Recovery Fund) e il fondo Investitori Associati IV (in liquidazione). La sgr ha inoltre la delega per la gestione di una porzione del fondo chiuso non riservato Azimut Private Debt, istituito da Azimut Capital Management sgr.
A fine settembre Dea Capital aveva in gestione asset per 22,973 miliardi di euro (da 22,469 miliardi a fine giugno, si veda altro articolo di BeBeez) di cui: 10 miliardi (43%) nel real estate; 7,75 miliardi (34%) in strategie multi-asset/multi-manager; 3,23 miliardi (14%) nel credito; e poco meno di 2 miliardi nel private equity (9%). Il valore degli asset in gestione è quasi il doppio rispetto agli 11,9 miliardi di euro di fine 2018, soprattutto grazie all’acquisizione del 38,2% di Quaestio Holding e dell’intera attività di gestione di Npl di Quaestio Capital Management sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto ai conti, Dea Capital ha registrato a fine settembre commissioni di gestione per 51,5 milioni di euro a livello consolidato e 70,9 milioni considerando anche quanto riconducibile a Quaestio sgr, rispetto a 48 milioni del primo semestre 2019. Il risultato netto di gruppo è stato negativo per 1,4 milioni, in peggioramento dal dato positivo di 6,5 milioni di euro registrato nei nove mesi 2019, dovuto sostanzialmente ai mark-to-market del portafoglio investimenti. La posizione finanziaria netta è positiva per 118,6 milioni di euro, rispetto al dato rettificato (per la distribuzione del dividendo straordinario avvenuta a giugno 2020) di 74,3 milioni registrato al 31 dicembre 2019. Il miglioramento è stato generato sostanzialmente dalla valorizzazione/liquidazione di attivi del portafoglio investimenti.