La seconda e ultima fase dell’aumento di capitale di NB Aurora, che consisteva nel collocamento in private placement di nuove azioni a investitori qualificati, si è conclusa con adesioni per 59 milioni di euro, che, sommate alle adesioni relative alla prima fase, attraverso l’esercizio del diritto di opzione, portano a 93 milioni di euro il totale del capitale raccolto con questa operazione dal veicolo di investimento promosso da Neuberger Berman e quotato a Piazza Affari sul segmento MIV (si veda qui il comunicato stampa).
L’aumento di capitale aveva un prezzo di 10 euro per azione. L’obiettivo massimo di raccolta era di 150 milioni di euro e per questo il periodo di adesione era stato allungato al 6 novembre rispetto alla data iniziale del 3 novembre (si veda altro articolo di BeBeez). Ieri ha avuto inizio la negoziazione delle nuove azioni con un NAV per azione post-aumento di capitale pari a 10,1650 euro, calcolato al 30 giugno 2020 e rettificato per effetto dei risultati dell’aumento di capitale, mentre il NAV complessivo è di circa 249,6 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Ieri a Piazza Affari il titolo ha chiuso in rialzo a 9 euro, con una capitalizzazione pari a 166 milioni.
Gatti Pavesi Bianchi ha affiancato la società emittente per i profili di diritto italiano. Lo studio Elvinger Hoss Prussen ha assistito l’emittente per i profili di diritto lussemburghese. Nell’ambito dell’operazione IMI – Intesa Sanpaolo ha agito con il ruolo di global coordinator e joint bookrunner e UBI Banca con il ruolo di joint bookrunner. Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners ha assistito le banche per gli aspetti capital market e asset management. Lo studio Arendt & Medernach ha assistito le banche per i profili di diritto lussemburghese. Di Tanno Associati ha curato infine gli aspetti fiscali dell’operazione.
Il lancio imminente dell’aumento di capitale era stato anticipato a inizio settembre nel comunicato sui conti semestrali diffuso dalla società nella serata di lunedì 7 settembre (si veda altro articolo di BeBeez). Ma che fosse in arrivo un aumento di capitale era stato annunciato nel gennaio scorso, al fine di consolidare la crescita di NB Aurora ed effettuare nuovi investimenti (si veda altro articolo di BeBeez). Nella presentazione agli analisti relativa alla semestrale, infatti, si legge che la cassa rimasta alla società per nuovi investimenti a fine giugno era pari a 29 milioni circa e che NB Aurora si diceva “pronta al prossimo stadio della sua crescita”.
NB Aurora, a partire dalla quotazione sul MIV del maggio 2018, ha investito 214 milioni di euro, di cui 191 milioni direttamente e raccogliendo coinvestimenti per 23 milioni, principalmente da family office italiani. Al 30 giugno 2020, il fatturato aggregato delle società in portafoglio a NB Aurora (esclusa Zeis, in concordato in continuità) era di circa un miliardo di euro, con un ebitda aggregato di circa 110 milioni. Il private equity detiene in portafoglio: il 44,55% di Fondo Italiano di Investimento (FII); e quote in Club del Sole, Dierre Group, Rino Mastrotto e PHSE. Inoltre, nel luglio scorso NB Aurora ha chiuso l’accordo di coinvestimento con NB Renaissance che prevede l’acquisto da parte della prima di una quota indiretta del 2,8% di Engineering Ingegneria Informatica (si veda altro articolo di BeBeez).