Il gruppo Crédit Agricole continua a puntare sul private equity in Italia. Così, dopo il fondo Ambition Agri Agro Investissement (IDIA Capital Investissement) lanciato lo scorso febbraio e dedicato a pmi italiane e francesi (si veda altro articolo di BeBeez), ha lanciato anche il Fondo APEI- Private Equity CA Italia, in questo caso un veicolo interamente dedicato all’Italia (si veda qui il comunicato stampa).
Con il Fondo APEI, che ha un target di raccolta di 100 milioni di euro, il gruppo intende investire in aziende italiane di medie dimensioni, per accompagnarle nel loro sviluppo, consolidamento, internazionalizzazione e ricambio generazionale. Questo strumento valorizza anche lo sfruttamento delle sinergie tra le entità del gruppo Crédit Agricole in Italia, grazie alla partecipazione di Crédit Agricole Italia, Crédit Agricole Vita e Amundi sgr, tutti sottoscrittori e quest’ultimo anche gestore del fondo.
Gli investimenti del Fondo APEI avranno un approccio generalista in settori diversificati e saranno rivolti a medie imprese non quotate con fatturato indicativamente compreso tra 10 e 250 milioni di euro, caratterizzate da buona redditività e solidità patrimoniale, con particolare riguardo a quelle eccellenze italiane attive nei territori di riferimento, che hanno individuato un chiaro progetto di crescita e sviluppo del proprio business sia per linee interne che esterne, e che necessitano di un’iniezione di capitale, anche per sostenere il ricambio generazionale.
Ricordiamo poi che il fondo Ambition Agri Agro Investissement era stato invece come detto lanciato da IDIA Capital Investissement lo scorso febbraio con una dotazione di 270-300 milioni di euro impegnata dal gruppo Crédit Agricole da investire in pmi della catena del valore agroalimentare in Francia o in Italia per sostenere la transizione verso un sistema agroalimentare competitivo e sostenibile (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Il fondo Ambition Agri, insieme al Crédit Agricole Régions Investissement (Carvest), hanno annunciato un mese fa un investimento in Dammann Frères, una delle più antiche maison di tè francese, che fa parte del Polo del Gusto (Gruppo Illy). Non sono stati comunicati né la dimensione dell’investimento né la quota di capitale che verrà acquisita, ma di norma il fondo Ambition Agri Agro investe dai 5 ai 45 milioni di euro in quote di minoranza per con un periodo di accompagnamento da 5 a 10 anni (si veda altro articolo di BeBeez).
“Con le due operazioni che abbiamo lanciato in questa prima parte dell’anno il gruppo Crédit Agricole in Italia intende impegnarsi per orientare i capitali verso le imprese, per accompagnarle nel loro sviluppo e valorizzare l’innovazione sostenibile dell’intero tessuto imprenditoriale italiano”, ha detto Giampiero Maioli, amministratore delegato di Crédit Agricole Italia e Senior Country Officer del Gruppo Crédit Agricole in Italia. “Il nostro Paese sta attraversando una fase macroeconomica e di mercato in cui il settore del private equity, finalizzato al sostegno delle imprese non quotate, mostra un elevato potenziale. Gli stessi finanziamenti previsti dal PNRR per il settore privato, oltre che gli accresciuti livelli di risparmio accumulati durante la pandemia, vantano importantissime potenzialità per sostenere gli investimenti di tipo innovativo e trasformativo sul tessuto imprenditoriale italiano”, ha concluso l’ad.
Ricordiamo infine che IDIA Capital Investissement è la divisione del gruppo Crédit Agricole specializzata nell’accompagnamento di imprese di medie dimensioni e di pmi, soprattutto nei settori vino, agroalimentare, transizione energetica, e che gestisce oggi 2,2 miliardi di euro di asset. Anni fa la banca aveva già condotto una serie di investimenti nell’agro-alimentare italiano attraverso un veicolo ad hoc, CA Agro-alimentare spa (C3A), gestito da Idia-Sodica Italia (gruppo Crédit Agricole). Quel veicolo per esempio a fine 2010 aveva comprato il 5% di Mutti e in precedenza aveva investito in Polenghi, Garbuio e Bakery. Quel veicolo poi era stato liquidato a seguito di modificati focus di interesse da parte della banca transalpina e in particolare la quota di Mutti nel 2015 era stata rivenduta all’imprenditore Francesco Mutti, il quale poi a sua volta nel novembre 2016 aveva ceduto il 24,5% al private equity belga Verlinvest, sponsorizzato dalla famiglia Les Spoelberch, azionista di riferimento del colosso della birra AB-InBev (si veda altro articolo di BeBeez).