di Alessandro Pietranera
E’ partito lo shopping per TAS, gruppo fintech milanese specializzato in software per i pagamenti elettronici e i mercati finanziari, uscito dal listino di Piazza Affari lo scorso 11 maggio (si veda qui il comunicato stampa), a seguito dell’opa lanciata da Rivean Capital (dallo scorso febbraio nuovo nome di Gilde Private Equity) affiancato dall’amministratore delegato Valentino Bravi (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo ha infatti annunciato due acquisizioni nel giro di pochi giorni. Tramite la controllata Global Payments TAS ha comprato l’intero capitale sociale di Krisopea, società di consulenza tecnologica e strategica nell’ambito dei sistemi di pagamento, fondata nel 2001 a Milano da Flavio Suigo (si veda qui il comunicato stampa). Questa transazione segue di pochi giorni l’acquisizione di AstroIt, azienda che si occupa di gestione e system integration di applicazioni software per istituti bancari, assicurazioni e grandi imprese (si veda qui il comunicato stampa) partecipata da Go Up Srl, azienda con sede a Parma, specializzata nello sviluppo e gestione di software personalizzato e consulenza di alto livello e da Omicron Consulting Srl, con sede a Torino e leader nella consulenza specialistica nell’ambito dell’Information Technology.
Per l’acquisizione di Krisopea, il Gruppo TAS è stato assistito da KPMG quale Advisor finanziario e da Lexia Avvocati per gli aspetti legali.
Krisopea vanta un expertise ventennale nel supportare clienti Fintech italiani di primaria importanza sui temi Open Banking e PSD2, Banca Digitale, Multicanalità e Digital Transformation, tutti temi centrali dell’offerta del Gruppo TAS e dunque asset prezioso per potenziare la capacità produttiva e innovativa dei team progettuali.
“Con Krisopea condividiamo metodologia di sviluppo, cultura customer centric, clientela di riferimento, attenzione al capitale umano e molto altro ancora” ha commentato Valentino Bravi. “Sono certo che la sinergia tra le nostre due realtà ci permetterà di migliorare ulteriormente la nostra offerta e il presidio dei nostri clienti. Da sempre sono un fautore del Made in Italy anche nel campo ICT, e questa acquisizione conferma ulteriormente tale convinzione”.
“Krisopea è un importante tassello verso l’evoluzione del Gruppo TAS come polo d’eccellenza per lo sviluppo e l’innovazione delle soluzioni e dei servizi di pagamento. Il percorso di crescita che stiamo perseguendo prevede l’acquisizione di aziende complementari al Gruppo TAS, e Krisopea rispecchia perfettamente questa caratteristica” ha detto Fabio Bravi, responsabile dell’attività di M&A e svilupo strategico del gruppo.
Suigo, ceo di Krisopea, ha dichiarato: “L’ingresso nel gruppo TAS, leader in ambito Fintech, è un traguardo prestigioso raggiunto grazie all’impegno e alla professionalità di tutti i nostri dipendenti e collaboratori. Voglio ringraziare Valentino e Fabio Bravi per la fiducia riposta nella nostra realtà, con l’obiettivo condiviso di portare maggior valore al gruppo e ai nostri clienti.”
Krisopea ha chiuso il 2021 con un fatturato di 5,5 milioni di euro, un ebitda di circa 800 mila euro e una liquidità netta di 1,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente)
“Dopo alcuni anni di stretta collaborazione, entrare a far parte del Gruppo TAS è un grande stimolo ad affrontare insieme le nuove sfide e le crescenti opportunità che il mercato offre” ha dichiarato Giuseppe Muzzioli, Direttore Generale di Astroit.
Nel 2021, TAS ha generato ricavi totali per 65 milioni di euro (+5.4% rispetto a 61.7 milioni dell’esercizio precedente, si veda il comunicato dell’azienda). L’ebitda è stato pari a 15.7 milioni (da 16.3 milioni), l’utile netto consolidato è stato di 4.4 milioni (da 8.8 milioni) e il debito netto è ammontato a 1,8 milioni.
Ricordiamo che ad aprile di quest’anno Rivean Capital (ex Gilde Private Equity) ha chiuso con successo l’opa totalitaria su TAS rastrellandone il 94% del capitale (si veda qui il comunicato stampa ed altro articolo di BeBeez) che aveva lanciato il 14 marzo tramite il veicolo controllato Solidus BidCo spa a 2,2 euro per azione (si veda qui il comunicato stampa)
Il Documento di Offerta ha riferito a suo tempo che lo scorso gennaio, per finanziare parzialmente l’acquisto da parte di Solidus BidCo del 73,2% del capitale in mano agli imprenditori, i fratelli Bravi, il veicolo controllante, Solidus HoldCo, ha emesso 73 milioni di euro di bond senior secured a tasso variabile in scadenza nel 2029 nell’ambito di un Framework Notes Purchase Agreement sottoscritto lo scorso ottobre con i fondi di Ares Management che si sono impegnati a sottoscrivere obbligazioni sino a un massimo di 140 milioni di euro.
Al termine del periodo di adesione all’offerta sono state portate in adesione circa 4,24 milioni di azioni, pari al 5,058% del capitale sociale dell’emittente e al 34,847% delle azioni oggetto dell’offerta, per un controvalore complessivo pari a circa 9,3 milioni, che si vanno ad aggiungere agli altri 3 milioni di azioni acquistate sul mercato da Solidus BidCo al di fuori dell’offerta, pari al 3,577% del capitale e ai 71,7 milioni di azioni, pari all’85,485% del capitale, risultati da un lato degli acquisti condotti dal veicolo sul mercato prima del deposito del Documento di offerta e dall’altro dell’acquisto del 73,2% del capitale dai manager lo scorso gennaio per un equity value di 126 milioni di euro, corrispondenti a un enterprise value di 134 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
Come annunciato lo scorso ottobre 2021, il veicolo Solidus BidCo allora ha acquisito, da un lato, l’intero capitale sociale di GUM International srl dai suoi soci GUM Consulting spa, Bravi Consulting srl (controllata dal ceo di TAS Valentino Bravi), Fabio Bravi e Matteo Bravi; e dall’altro il 33,5% detenuto da CLP srl in 2BP srl, con il capitale residuo di quest’ultima che era detenuto da GUM International. GUM International e 2BP detenevano assieme il 100% di OWL spa, che a sua volta possedeva il 73,2% del capitale sociale di TAS, mentre il restante 26,792% era il flottante scambiato a Piazza Affari.
Il ceo di TAS Valentino Bravi, attraverso la sua Bravi Consulting, ha reinvestito in misura superiore ai proventi della vendita delle azioni di GUM per comprare il 22,5% di Solidus Holdco della quale ha acquistato una quota anche Umberto Pardi, membro del Consiglio di amministrazione di TAS e di TAS International (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Documento di Offerta ha precisato a suo tempo che l’intera operazione ha avuto lugo sulla base di un enterprise value per il 100% di TAS di circa 205 milioni di euro, pari a 12,6 volte l’ebitda 2020 che era stato di 16,3 milioni di euro, a fronte di 58 milioni di ricavi. Si tratta di un multiplo di valutazione molto più basso dei comparable di mercato, che in media sono attualmente valutati 22,1 volte l’ebitda.