EQT Partners ha tutta l’intenzione di sbarcare stabilmente in italia, anche se non nell’immediato. Lo ha detto chiaro a milanofinanza.it il fondatore e presidente esecutivo di EQT Conni Jonsson, in visita a Milano nei giorni scorsi, accompagnato dall’advisor italiano Giampaolo Murzi, che insieme a Massimo Rossi (che siede nei comitati di investimento dei fondi EQT) supportano la società nella ricerca di opportunità di investimento in Italia.
EQT è l’operatore di private equity svedese sponsorizzato dalla famiglia Wallenberg, una delle più ricche e potenti famiglie di imprenditori svedesi con interessi che vanno da Saab a Ericcson, da Electrolux ad ABB. La famiglia Wallenberg possiede il 20% della società di gestione ed è uno dei principali investitori nei fondi gestiti da EQT. ALmomento investe tramite il fondo EQT VII, che sei mesi fa ha chiuso la raccolta a quota 7 miliardi di euro. EQT è attivo anche nel settore infrastrutture e venture capital con fondi dedicati.
La società si caratterizza quindi per un approccio industriale, un’ottica di investimento di medio-lungo periodo e una rete di contatti con il mondo delle grandi famiglie industriali del mondo che lo avvantaggia sia sul fronte del fundraising sia sul fronte degli investimenti.
Portato sul piano italiano, EQT si confronta con Investindustrial, a sua volta sponsorizzato dalla famiglia Bonomi con BI-Invest che è uno dei principali investitori nei fondi di Investindustrial (si veda altro articolo di BeBeez) o, su scala più piccola, con Montezemolo&Partners sgr, con la famiglia Montezemolo che è sponsor dei fondi Charme e raccoglie capitali anche presso note famiglie di imprenditori esteri (si veda altro articolo di BeBeez).
EQT vanta una specializzazione particolare nel settore healthcare e medtech e non a caso ha appena acquisito nel nostro Paese Limacorporate, uno dei principali operatori nella progettazione, produzione e distribuzione di protesi ortopediche (si veda altro articolo di BeBeez),
“Al momento non abbiamo ancora aperto un ufficio in Italia, ma è certamente nei nostri programmi. In Italia ci sono parecchie opportunità interessanti secondo noi”, ha detto Jonsson, aggiungendo: “Limacorporate è stato il nostro primo investimento in italia, ma era nel nostro radar da cinque anni. Avevamo già tentato di acquistarla prima, ma non ci eravamo riusciti. Questa volta invece è andata bene e ora vogliamo continuare a supportarla nello sviluppo internazionale. Certamente la società comprerà altre aziende per crescere ulteriormente”.
Detto questo, EQT è aperta a investimenti anche in altri settori. Per esempio, ha ricordato Jonsson, “abbiamo appena lanciato un’opa sul tour operator svizzero Kuoni, dopo esserci accordati con il gruppo (si veda altro articolo di BeBeez), il che significa che a oggi già il 30% del nuovo fondo EQT VII è stato impegnato, mentre in Germania il nostro fondo infrastrutture ha appena ceduto EEW, specializzata nel trattamento dei rifiuti, alla cinese Beijing Enterprise, per 1,4 miliardi di euro. Si tratta del deal più grande mai concluso in Germania da un acquirente cinese (si veda altro articolo di BeBeez)“.
Inoltre, ha continuato il presidente di EQT, “di recente abbiamo lanciato il nostro primo fondo di venture capital, di cui presto annunceremo il primo closing di raccolta. Target principale saranno startup in cerca di capitali seed o in fase di investimento più avanzata nei settori tecnologico, mobile, tlc, supporto alla mobilità in Nord Europa. A oggi abbiamo già chiuso quattro investimenti, di cui due in Germania e due in Scandinavia. Ma nulla impedisce che si possa investire anche in italia”.