EuroGroup spa, il fornitore globale di statori e rotori destinati ai motori elettrici con sede a Baranzate (Milano), che fa capo alle famiglie Iori, Garibaldi, Bacchin e Zannetti, affiancate dal private equity francese Tikehau Capital, attraverso il suo T2 Energy Transition Fund, che ne aveva rilevato il 30% dopo l’aumento di capitale più di due anni fa (si veda altro articolo di BeBeez), ha fissato tra 5 e 6 euro per azione l’intervallo di prezzo per la sua ipo, che sarà in parte in aumento di capitale e in parte prevede la vendita di quote degli attuali azionisti, con il risultato che il gruppo sbarcherà su Euronext Milan con una capitalizzazione compresa tra 861 e 983 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Un valore, questo, inferiore a quello circolato lo scorso gennaio, quando si diceva che EuroGroup stava pensando di raccogliere circa 500 milioni di euro in ipo per puntare a una valutazione di mercato di 1,5 miliardi con un flottante del 30-40% (si veda altro articolo di BeBeez),
Nel dettaglio, infatti, l’offerta riguarda un massimo di 50 milioni di azioni di nuova emissione per un massimo di circa 250 milioni di euro rinvenienti da un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione e un range di 25,55-26,21 milioni di azioni esistenti messe in vendita da Euro Management Services spa (la holding controllata dalle famiglie di imprenditori), dal veicolo di Tikehau Capital (Delorean Partecipazioni spa) e dai suoi fondi. Il tutto per un ammontare dell’offerta che sarà compreso tra 416 e 448 milioni di euro.
E’ prevista poi una opzione greenshoe pari al 10% delle azioni offerte in base alla quale gli azionisti venditori concederanno a JPMorgan, in qualità di stabilisation manager, un’opzione per l’acquisto di un massimo di 7,55 milioni di azioni aggiuntive in corrispondenza del prezzo minimo. A esito dell’offerta, con l’integrale esercizio dell’over allotment, il numero di azioni detenute dal mercato sarà tra il 45,6% e il 48,3% del capitale.
Fondata nel 1967, oggi EuroGroup è un fornitore globale innovativo di componenti hi-tech per macchine elettriche rotanti, lo statore e il rotore, destinati ai motori elettrici di automobili, treni, elettrodomestici, automazione, domotica e generatori sia tradizionali che eolici. Il gruppo, grazie a un’offerta di soluzioni innovative derivanti da una costante attività di ricerca e sviluppo è riuscita a diventare punto di riferimento per i più importanti gruppi europei della meccanica quali Volkswagen, Porsche, Ford, FCA, Nissan, GM ed altri marchi leader nelle auto elettriche.
Guidato dal ceo Marco Arduini e con uno staff globale di oltre 2.200 dipendenti, il gruppo produce in sette stabilimenti produttivi in Italia e cinque a livello internazionale (Messico, Stati Uniti, Cina, Russia e Tunisia) e ha chiuso il 2021 con ricavi netti per 639,7 milioni, un ebitda di 50,6 milioni e un debito finanziario netto di 63,5 milioni (si veda qui il report di Leanus, relativo alla capogruppo Euro Management Services spa, dopo essersi registrati gratuitamente).
EuroGroup nei primi nove mesi del 2022 ha già registrato ricavi per circa 651 milioni e ha come obiettivo un CAGR dei ricavi di circa il 23%-25% nel periodo 2022-2025. Contestualmente nel periodo la società ha aumentato il margine ebitda, passando dal 7,4% nel 2019 al 10,7% nel 2021, fino all’11,8% per i nove mesi chiusi al 30 settembre 2022. L’ebitda è cresciuto con un CAGR del 51% tra il 2019 e il 2021 e ora la società punta a raggiungere un CAGR dell’ebitda di circa il 27%-29% nel periodo 2022-2025. Il tutto a fronte di un portafoglio ordini per il segmento EV & Automotive del valore stimato di circa 5 miliardi di euro e un’ulteriore pipeline di ordini in fase di discussione di 2,5 miliardi.
Sul fronte del debito, infine, ricordiamo che nel marzo 2022 la società ha ottenuto da BNL Gruppo BNP Paribas e Crédit Agricole Italia due prestiti da 15 milioni di euro ciascuno assistiti da garanzia green SACE, per incrementare la capacità produttiva dei suoi stabilimenti italiani (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2020, Euro Group aveva incassato un altro finanziamento da 80 milioni di renmimbi (pari a 10 milioni di euro) da Cassa Depositi e Prestiti, destinati a supportare la crescita della società in Cina e a sostenere gli investimenti in nuovi impianti e macchinari ad alta tecnologia finalizzati alla produzione di componenti per veicoli elettrici nel mercato asiatico (si veda qui altro articolo di BeBeez).