Permira ci riprova e studia la quotazione di Iglo Foods (ex Birds Eye Iglo), il gruppo britannico che dal 2010 possiede anche le attività italiane di Findus nei surgelati, Chiusa nei giorni scorsi l’operazione di rifinanziamento del debito (si veda altro articolo di BeBeez). il fondo di private equity, che ha costruito il gruppo a partire dal 2006, ha dato mandato agli stessi advisor del rifinanziamento (Deutsche Bank, Credit Suisse e Nomura) perché organizzino l’ipo entro fine anno (leggi qui l‘articolo del Sunday Telegraph),
Il rifinanziamento ha riguardato 1,726 miliardi di euro di linee di credito senior in capo a Iglo Foods Midco Ltd (scarica qui il comunicato ). La nuova struttura del debito del gruppo guidato dall’amministratore delegato, Elio Leoni Sceti, prevede finanziamenti bancari a 6 anni e un bond (emesso da Iglo Foods Bondco) a 6 anni da 500 milioni di sterline a cedola variabile.
Esattamente due anni fa Permira aveva rinunciato sia alla vendita di Iglo sia a un mega rifinanziamento del debito per pagarasi un extra dividendo da 500 milioni. Alla fine di giugno 2012, infatti, Permira aveva respinto al mittente l’offerta da 2,5 miliardi di euro ricevuta dai fondi Blackstone e BC Partners e considerata troppo bassa, preferendo rimandare di un paio d’anni la vendita del gruppo. Nel frattempo, però, il fondo paneuropeo aveva deciso di iniziare a rientrare dell’investimento fatto, pagandosi un super-dividendo. A questo fine Permira stava studiando un’operazione di releverage, per la quale si era affidata a Deutsche Bank e Credit Suisse. Quest’ultima banca era anche l’advisor incaricato del processo di vendita. Ma le condizioni del finanziamento non avevano convinto il mercato. Nell’ottobre successivo, invece, l’operazione di rifinanziamento era riuscita e Permira era riuscita a pagarsi un dividendo di 319 milioni di euro.
Il valore dell’offerta dei due fondi del giugno 2012 era comunque di poco inferiore alla parte bassa della forchetta di valutazione per Iglo Group che circolava sul mercato nelle precedenti settimane. Allora si parlava di 2,6-2,9 miliardi di euro (2-2,5 miliardi di sterline), cioè 8-9 volte l’ebitda del 2011, posizionatosi a 325,8 milioni a fronte di ricavi netti per 1,571 miliardi e un debito finanziario netto di 1,41 miliardi.
Nel 2013 Iglo Foods ha registrato un calo del 2,8% dei ricavi a 1,52 miliardi di euro e un netto calo dell’ebitda a 306,6 milioni euro (- 12,5%) a fronte di un debito finanziario netto in discesa e che, prima del rifinanziamento, era di 1,51 miliardi (-115 milioni dal 2012). A un multiplo di 8 volte l’ebitda, quindi, il valore del gruppo si porrebbe oggi attorno ai 2,4 miliardi di euro,
Iglo Group era stata rilevata da Permira nel 2006, quando Unilever aveva deciso di cedere al private equity per 1,7 miliardi di euro l’intero business europeo dei surgelati con l’eccezione di Findus Italia. Attraverso Birds Eye Iglo, nell’estate 2010 Permira aveva poi acquisito da Unilever per 805 milioni di euro gli asset mancanti, ossia tutti i noti marchi italiani dei surgelati Findus (dai 4 Salti in Padella ai Sofficini, da Capitan Findus a That’s Amore) e soprattutto lo stabilimento produttivo di Cisterna di Latina. Per contro, il business dei gelati, che comprende i marchi Viennetta Solero e Cornetto, è rimasto a Unilever.