Sebbene Rhiag lo scorso 2 ottobre abbia depositato la richiesta di rilascio del giudizio di ammissibilità alla quotazione a Borsa Italiana e abbia depositato presso Consob il documento di registrazione per l’approvazione (si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo italiano leader dell’aftermarket per il settore automotive prosegue il precorso cosiddetto dual-track (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferito da Reuters nei giorni scorsi, infatti, i fondi Blackstone, Bain Capital, Carlyle e Permira stanno valutando la presentazione di offerte non vincolanti per Rhiag.
Le valutazioni che circolano per il settore sono di 9-10 volte l’ebitda, il che significa un enterprise value per Rhiag anche di 1 miliardo di euro. Il gruppo ha infatti chiuso il 2014 con ricavi consolidati per 781,7 milioni, un ebitda di 88,7 milioni. Rhiag ha inoltre in circolazione bond per 465 milioni in due tranche.
Secondo Reuters, la quotazione in borsa resta l’obiettivo principale e solo offerte che valutano la società a un multiplo dell’ebitda a due cifre verranno prese in considerazione dagli advisor JPMorgan e Ubs. Dall’ottobre 2013i il gruppo è controllato dal fondo Apax Partners, che l’ha rilevato a sua volta da Alpha Private Equity.
L’anno scorso Blackstone ha acquistato Alliance Automotive Group, un distributore all’ingrosso di ricambi auto in Francia e Gran Bretagna. Da parte sua Bain Capital nel settembre scorso ha detto di essere in trattative esclusive per acquistare Autodis Group, una società francese specializzata nella distribuzione all’ingrosso di componentistica per auto.