Ferrovie dello Stato mette in vendita i diritti di sfruttamento economico in esclusiva per oltre 20 anni degli spazi commerciali e pubblicitari di cinque stazioni ferroviarie, conferiti alla neonata Centostazioni Retail (Cs Retail). A PwC Advisory è stato conferito l’incarico di vendere il 100% della nuova società.
Lo si legge nella sollecitazione all’invio di manifestazioni d’interesse, pubblicata sul sito internet delle Fs, che precisa che le manifestazioni d’interesse dovranno pervenire entro le 12 del 13 aprile prossimo.
Le stazioni in questione sono quelle di Milano Porta Garibaldi, Roma Ostiense e Padova (sinora gestiti da Centostazioni spa), Torino Porta Susa e Napoli Afragola (sinora gestite direttamente da Rete ferroviaria italiana).Potranno richiedere di essere ammessi a partecipare alla procedura soggetti, italiani o esteri, muniti di personalità giuridica, ivi inclusi fondi d’investimento, in forma singola o associata, in questa fase o in fasi successive della procedura, sulla base di accordi di sindacato o di analoghe forme di concertazione, anche mediante soggetti appositamente costituiti oppure in forma di consorzi o raggruppamenti temporanei d’impresa.
Questi soggetti dovranno dimostrare di aver realizzato negli ultimi tre esercizi un fatturato lordo annuo medio almeno pari a 70 milioni di euro, di cui almeno 50 milioni nello specifico ambito della gestione e/o sviluppo di spazi commerciali e pubblicitari. I soggetti interessati devono aver inoltre chiuso l’esercizio 2017 con un patrimonio netto non inferiore a 75 milioni di euro.
Sucessivamente, i soggetti “saranno invitati dall’advisor… alla successiva fase, finalizzata alla presentazione di un’offerta preliminare non vincolante”.
Il teaser, preparato da PwC e allegato alla sollecitazione, indica i dati pro-forma 2017 di Cs Retail, ovvero circa 19 mila aree commerciali a reddito, circa 60 negozi, ricavi pari a circa 7 milioni e un ebitda di 3 milioni. A regime (il 2023 per le stazioni di Milano PG, Torino PS, Padova e Roma Ostiense e il 2026 per Napoli Afragola), la società dovrebbe contare su 26 mila aree commerciali a reddito, 170 negozi, ricavi pari a circa 20 milioni e un ebitda di 10 milioni.
La riorganizzazione societaria predisposta da FS per arrivare a cedere le 5 stazioni si articolerà attraverso i seguenti principali passaggi:
a) la scissione di CS con assegnazione a CS Retail delle attività e dei rapporti contrattuali relativi allo sfruttamento economico in esclusiva degli spazi commerciali e pubblicitari nelle Stazioni CS e attribuzione del diritto di sfruttamento economico in esclusiva degli spazi commerciali e pubblicitari nelle Stazioni CS mediante specifico contratto da stipularsi tra CS e CS Retail;
b) la fusione per incorporazione della società scissa CS in RFI con conseguente subentro di RFI quale diretta controparte di CS Retail nel Contratto Retail CS;
c) il conferimento da parte di RFI in favore di CS Retail delle attività e dei rapporti contrattuali relativi allo sfruttamento economico in esclusiva degli spazi commerciali e pubblicitari delle Stazioni RFI, con attribuzione del diritto di sfruttamento economico in esclusiva degli spazi commerciali e pubblicitari anche delle Stazioni RFI mediante specifico contratto tra RFI e CS Retail, che costituisce ampliamento del Contratto Retail CS. A seguito del conferimento, l’intero capitale sociale di CS Retail risulterà detenuto da FS e RFI, ciascuna per la propria quota di proprietà.
Tra i primi potenziali interessati al deal c’è Grandi Stazioni Retail (Gs Retail), la società titolare della concessione di lungo termine per lo sfruttamento economico degli spazi commerciali e pubblicitari delle 14 maggiori stazioni ferroviarie italiane (oltre che di due stazioni ferroviarie nella Repubblica Ceca), che nel giugno 2016 è stata acquisita dalla cordata Antin Infrastructure, Icamap e BG Asset Management (Borletti Group) per 953 milioni di euro, dai venditori Ferrovie dello Stato e Eurostazioni (Edizione srl, Vianini lavori, Pirelli e Sncf) (si veda altro articolo di BeBeez).
CS Retail, però, potrebbe interessare anche ad altri soggetti. Reuters cita possibili cordate guidate da Altarea, Lone Star e dal fondo infrastrutturale di Deutsche Bank. Questi ultimi erano tutti arrivati alle battute finali della gara per GS Retail, ma avevano offerto molto meno del consorzio vincitore: la cordata Altarea-APG-Predica aveva offerto 806,5 milioni, Lone Star 800 milioni e Deutsche Bank 744,5 milioni.