Ha chiuso in bellezza con un ritorno di circa tre volte il capitale investito in poco più di tre anni la sua avventura in Cedacri, Maurizio Tamagnini, a capo del fondo FSI. Che comunque non uscirà del tutto di scena perché reinvestirà per una minoranza direttamente nel capitale dell’acquirente. A comprare il controllo della società italiana specializzata nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office alle banche sarà ION Investment Group, il provider globale di tecnologia al servizio del settore finanziario, fondato più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro (si veda qui il comunicato di Cedacri e qui quello di FSI).
Il tutto sulla base di una valutazione di 1,5 miliardi di euro. E appunto non è finita qui, perché per Cedacri si apre ora un capitolo europeo tutto nuovo, nel quale FSI continuerà a svolgere un ruolo chiave, reinvestendo, secondo quanto risulta a BeBeez e MF Milano Finanza, circa il doppio di quanto aveva investito nel 2018, quindi attorno ai 200 milioni di euro.
Usciranno invece dal capitale le banche azioniste: Banca Mediolanum (15,6%), Cassa di Risparmio di Asti (11,1%), Banco di Desio e della Brianza (10,1%), BPER Banca (7,5%), Banca Popolare di Bari (6,6%), Cassa di Risparmio di Bolzano (6,5%), Banca del Piemonte (4,2%), Credito Emiliano (3,9%), Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia (2,0%), Società Reale Mutua di Assicurazioni (1,3%), Banca del Fucino (1,1%), Banca Valsabbina (1,1%), Cassa di Risparmio di Cento (1,0%), Cassa di Risparmio di Volterra (1,0%).
Nell’operazione, che sarà a leva per il 30%, gli azionisti venditori sono stati assistiti da Deutsche Bank come consulente finanziario, Pedersoli Studio Legale come consulente legale, Prometeia come consulente industriale. Cedacri è stata assistita da Gianni&Origoni e Bonelli Erede come consulenti legali, Boston Consulting Group come consulente industriale, Deloitte per la due diligence finanziaria, Studio Legale Tributario FRM come consulente fiscale per gli aspetti sulla contrattualistica e sulla due diligence
L’operazione porterà Cedacri a essere leader in Europa nelle tecnologie digitali per le banche, confermando il track record nel settore del team di FSI, quando ancora lavorava per Fondo Strategico Italiano, dopo l’investimento in Metroweb nel 2012, quando valeva 450 milioni di euro e ha poi fatto crescere e ceduto infine nel 2016 a Cdp ed Enel che l’hanno poi fusa in Open Fiber (si veda altro articolo di BeBeez) e che oggi vale oltre 5 miliardi, sulla base dell’offerta di Macquarie per il 50% in capo a Enel (si veda altro articolo di BeBeez); e dopo l’investimento in Sia, su cui il team di FSI aveva scommesso inizialmente nel 2013 quando contava 1500 dipendenti (si veda altro articolo di BeBeez), mentre oggi ne conta 3500, si sta per sposare con Nexi che a sua volta si fonderà con la danese Nets e il gruppo si trasformerà nella più grande piattaforma paytech a livello pan-europeo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche per Cedacri la parabola è stata la stessa. Anche per Cedacri la parabola è stata la stessa.
FSI aveva comprato il 27,1% di Cedacri nel gennaio 2018, investendo 99 milioni di euro di equity, pari a circa 370 milioni di euro per il 100%, ai quali andavano aggiunti 59 milioni di posizione finanziaria netta positiva, per un totale di 430 milioni di enterprise value (si veda altro articolo di BeBeez). Quei numeri erano stati calcolati sulla base di un fatturato stimato 2017 di 330 milioni e un ebitda stimato di 42 milioni. Da allora, però, la società è cresciuta, anche per acquisizioni.
Nel gennaio 2019 Cedacri aveva infatti vinto la gara per acquisire l’intero capitale di Oasi spa, la controllata di Nexi attiva nello sviluppo di soluzioni per la compliance bancaria. Oasi è stata valutata 151 milioni di euro ossia circa 10 volte l’ebitda del 2017, che era stato di 15 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2019, poi, Cedacri ha comprato anche l’88% di Cad It, leader italiano nella fornitura di software applicativo e servizi per l’area finanza di istituti bancari, pubblica amministrazione e industria (si veda altro articolo di BeBeez). E infatti nel 2019 i ricavi consolidati di Cedacri sono saliti a 382,9 milioni e l’ebitda a 81,2 milioni, con un utile netto di 28,8 milioni (si veda qui il comunicato stampa), mentre il 2020 i ricavi sono arrivati a 410 milioni, con l’ebitda arrivato a 100 milioni e un debito finanziario netto e posizioni assimilabili di 320 milioni. Numeri che hanno giustificato la valutazione di 1,5 miliardi di euro.
Maurizio Tamagnini, ceo di FSI, ha commentato: “Abbiamo investito in Cedacri, certi del suo potenziale di crescita e dell’importanza strategica della società per l’intero sistema finanziario italiano. Il team di FSI, dopo i precedenti investimenti di successo in SIA (sistemi di pagamento) e Metroweb (infrastrutture di rete a banda larga), ha dimostrato ancora una volta la capacità e le competenze per facilitare la crescita di un campione digitale e tecnologico italiano, accompagnandolo verso la leadership di mercato a livello nazionale e internazionale. Cedacri, SIA e Metroweb sono chiari esempi in cui l’ingresso nel capitale di un investitore come FSI, con un approccio paziente e di partnership, rappresenti un fattore abilitante per sviluppare il potenziale dell’azienda, accelerare la crescita, creare occupazione ed espandersi in modo sostenibile. FSI continuerà a sostenere le aziende tecnologiche italiane come Cedacri, con l’obiettivo di creare operatori leader per lo sviluppo di lungo termine di verticali digitali che svolgono un ruolo strategico per l’economia italiana”.
Barnaba Ravanne, cio di FSI, ha aggiunto: “Siamo soddisfatti del risultato del nostro investimento e orgogliosi di aver trovato un partner di assoluto valore per la prossima fase di crescita di Cedacri. Vorremmo ringraziare i nostri partner, le banche azioniste, per la grande collaborazione, e soprattutto Corrado Sciolla e il suo team per l’eccezionale esecuzione del piano sotto la sua guida”.
Corrado Sciolla, ceo di Cedacri, ha aggiunto: “Questa operazione rafforza il posizionamento di mercato di Cedacri, che entra a far parte del gruppo ION, azienda fintech leader internazionale nello sviluppo di software e analisi dati per grandi istituzioni finanziarie, banche centrali e grandi corporation. L’obiettivo è quello di dar vita a un’azienda ancora più solida e forte, saldamente inserita in un network globale, coniugando il valore delle nostre competenze distintive con una maggiore dimensione strategica e operativa. Un notevole progresso realizzato grazie al contributo fondamentale di FSI che, essendo il maggiore azionista, ha accompagnato con grande competenza e passione Cedacri nella crescita e nelle trasformazioni degli ultimi anni”.
Cedacri era da tempo alla ricerca di un partner industriale in vista di una successiva quotazione (si veda altro articolo di BeBeez) e l’interesse di ION per Cedacri era noto sin dallo scorso dicembre (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo di Pignataro ha battuto la concorrenza di vari pretendenti tra i quali si dice ci fossero Engineering Ingegneria Informatica spa, controllata da Bain Capital, NB Renaissance e partecipata da NB Aurora; la multinazionale della consulenza Accenture e Cerved.
Ion Investment Group, con sede a Londra, è specializzato in software, dati e analisi per istituzioni finanziarie. Dalla fondazione nel 1998 è cresciuto anche a suon di acquisizioni. In particolare, a partire dal 2004 ha condotto 26 acquisitioni per un enterprise value complessivo di 10 miliardi di dollari. Nel maggio 2019 per esempio ha comprato da BC Partners e GIC, il fondo sovrano di Singapore, il controllo di Acuris, il gruppo media a cui fanno capo i noti provider di informazioni e dati sul mondo m&a e debt capital market Mergermarket, Debtwire, Unquote e Asia Venture Capital Journal (si veda altro articolo di BeBeez). Nel novembre 2017, invece, ION, insieme a Carlyle, aveva ricapitalizzato Dealogic, noto provider di dati sul mercato m&a internazionale (si veda qui il comunicato stampa di allora). Lo scorso dicembre, infine, Ion ha quotato al Nasdaq la sua Spac ScION Tech Growth I, dopo aver raccolto 500 milioni di dollari dagli investitori (si veda altro articolo di BeBeez).