Dopo aver firmato una lettera d’intenti già nel luglio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) e un accordo quadro lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez), il fondo FSI ha siglato un accordo vincolante con Intesa Sanpaolo, Iccrea Banca, Banco BPM e BPER, socie di Bancomat spa, per l’ingresso nel capitale della società che gestisce i circuiti di prelievo e pagamento tra i più diffusi e conosciuti in Italia. Come già previsto dall’accordo quadro, l’operazione, che avverrà tramite un aumento di capitale riservato da 100 milioni di euro, porterà il fondo guidato da Maurizio Tamagnini a diventare un nuovo azionista della società con una minoranza significativa, al fianco delle principali banche già azioniste, cioé Intesa Sanpaolo, Iccrea Banca, Banco BPM e BPER (si veda qui il comunicato stampa).
La società è oggi partecipata da 113 banche italiane (si veda qui l’elenco completo a fine aprile 2023) che fanno parte degli oltre 400 prestatori di servizi di pagamento che utilizzano i suoi servizi. Le quote più importanti sono in mano a Intesa Sanpaolo (31,55%), UniCredit (18,92%), Iccrea Banca (11,58%), Banco BPM (7,67%), Banca Monte dei Paschi di Siena (7,57%) e BPER Banca (4,8%).
Ricordiamo che una riorganizzazione dell’azionariato di Bancomat era allo studio da tempo (si veda altro articolo di BeBeez), dopo l’ultimo aumento di capitale da 25 milioni sottoscritto dalle banche azioniste nel 2019 (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel giugno 2021, infatti, si parlava di una possibile ricapitalizzazione riservata di nuovo alle banche attuali azioniste. Tuttavia già allora si immaginava che l’operazione non avrebbe mancato di risvegliare l’interesse del private equity e di operatori del settore paytech. E BeBeez aveva sottolineato come il deal sarebbe potuto essere di interesse di FSI, ricordando l’analogia con quello condotto dal fondo su Cedacri, poi confluita nel gruppo ION Investments (si veda altro articolo di BeBeez).
Ma l’assetto definitivo potrebbe ancora cambiare, visto che nota di ieri ha ribadito anche che la partnership è aperta all’adesione anche di altri clienti attuali e futuri di Bancomat, che potranno quindi partecipare alla governance e alla creazione di valore della società.
Nell’ambito dell’operazione, che è soggetta all’autorizzazione delle Autorità competenti e a condizioni sospensive tipiche per questo tipo di transazioni, Bancomat e le banche sottoscrittrici sono state assistite da Mediobanca-Banca di Credito Finanziario spa, Studio Legale Gattai, Minoli, Partners, Join Business Management Consulting, PwC Strategy& e Prof Avv. Salvatore Maccarone. Dall’altro lato, Fai è stata assistita da WePartner, Studio Legale Pedersoli, KPMG, Studio Biscozzi Nobili Piazza e CMC Labs.
L’investimento di FSI è funzionale allo sviluppo e alla crescita di Bancomat come infrastruttura centrale per il mercato dei pagamenti digitali e azienda di mercato dinamica e innovativa. In particolare, si legge nella nota di ieri, il progetto industriale condiviso tra le parti ha l’obiettivo di supportare Bancomat nel rafforzare il proprio ruolo di infrastruttura chiave dei pagamenti grazie anche al contributo e alla consolidata expertise europea di Nexi come partner strategico.
L’accordo prevede quattro linee principali di sviluppo che riguardano l’innovazione, con rafforzamento dell’offerta prodotti e servizi, a partire da online e wallet; la nuova architettura tecnologica, per aumentare efficienza e velocità di esecuzione di nuovi progetti; lo sviluppo di servizi a valore aggiunto per i clienti banche e gli utenti finali, anche in segmenti adiacenti e sinergici; m&a, tramite acquisizioni di aziende con competenze specifiche. Tramite questa partnership, inoltre, la società che gestisce i circuiti di pagamento punta ad accelerare lo sviluppo dei pagamenti digitali; fornire servizi di pagamento ai costi più competitivi per le banche clienti e gli esercenti; continuare a investire in sicurezza dei servizi e dei dati; partecipare al consolidamento europeo.
Il circuito Bancomat vanta oltre 2,8 miliardi di operazioni di pagamento e prelievo per un valore di circa 225 miliardi su base annua e circa 32 milioni di carte in circolazione. La società guidata dall’amministratore delegato Alessandro Zollo ha chiuso il 2022 con 45 milioni di ricavi, 13,8 milioni di ebitda e liquidità netta pari a 22,3 milioni circa (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente)
Questa con Bancomat è la seconda operazione di primario rilievo portata a termine da FSI nel giro di poco più di tre settimane. Il 14 luglio scorso, infatti, FSI aveva annunciato la firma dell’accordo vincolante che lo porterà ad acquisire la maggioranza del business della monetica di Banco BPM, valutato complessivamente oltre 2 miliardi di euro, in termini di net present value, fra upfront e running, con l’obiettivo di arrivare al closing dell’operazione entro il primo trimestre 2024 (si veda altro articolo di BeBeez).