
Potrebbe essere in salita la strada per la conquista di Guala Closures per Investindustrial, che sta preparando il lancio di un’opa totalitaria sul gruppo quotato a Piazza Affari specializzato nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato di Investindustrial ).
Ieri mattina, infatti, il management guidato dal presidente e amministratore delegato, Marco Giovannini, a cui fa capo, tramite GCL Holding, il 14,2% del capitale del gruppo e il 24,3% dei diritti di voto, e il private equity, Peninsula Capital, a sua volta azionista di Guala Closures con il 9,8% del capitale e l’8,8% dei diritti di voto, hanno reso noto la stipula di un patto parasociale che consente loro di blindare il 33% dei diritti di voto e il 24% del capitale sociale (si veda qui il comunicato stampa). Nella nota diffusa ieri non viene chiarito se il management e Peninsula aderiranno o meno all’opa: si dice soltanto che “con il Patto Parasociale, le parti intendono coordinarsi per perseguire le modalità più idonee di valorizzazione delle rispettive partecipazioni, fermi restando i rispettivi obiettivi strategici e finanziari”.
Ricordiamo che lo scorso dicembre, dopo il nulla di fatto dell’opa della scorsa estate sulla società a 6 euro per azione, peraltro finalizzata all’acquisto soltanto di una minoranza del capitale di Guala Closures(si veda altro articolo di BeBeez), Investindustrial aveva rilanciato con una nuova offerta, questa volta sull’intero capitale del gruppo quotato a Piazza Affari dall’agosto 2018, dopo la business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez). Per farlo, Investindustrial si era portato avanti e, attraverso il suo veicolo Special Packaging Solution Investment sarl (SPSI), aveva siglato accordi di acquisizione con un gruppo di azionisti rilevanti in modo da arrivare a possedere il 48,9% del capitale sociale di Guala e il 43,5% dei diritti di voto, prima dell’avvio di un’opa totalitaria obbligatoria a 8,2 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez). Nella nota diffusa ieri da Investindustrial si legge che SPSI a oggi possiede il 53,0% del capitale sociale di Guala e il 47,2% dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea. Ieri il titolo a Piazza Affari ha chiuso in rialzo del 2,55% a 8,44 euro, pari a una capitalizzazione di 511,7 milioni di euro.
Nel 2020 il gruppo ha realizzato ricavi netti consolidati per 572 milioni di euro (-5,7% dai 606,5 milioni del 2019), con un ebtida rettificato consolidato di 98 (-13,7% da 113,5 milioni) e un debito finanziario netto salito da 462,5 milioni a 464,2 milioni al 31 dicembre 2020 (si veda qui il comunicato stampa), a causa di una serie di operazioni straordinarie. In particolare l’acquisizione delle attività di Closurelogic, sia in Germania sia in Turchia, l’acquisizione del 20% della società britannica Sharpend e la cessione della società italiana GCL Pharma (si veda altro articolo di BeBeez).