E’ scaduto ieri il termine per presentare le offerte non vincolanti per le quattro good bank (Nuova Banca delle Marche, Nuova banca Etruria, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara) salvate per decreto lo scorso novembre e dai cui sono state scorporate le sofferenze, tutte convogliate nella bad bank Rev spa.
Secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza, le offerte presentate all’advisor SocGen sarebbero una decina, cioé circa la metà rispetto a quelle che ci si aspettava, sulla base delle prime manifestazioni di interesse. E questo perché i principali gruppi bancari italiani si sarebbero sfilati dal dossier. In pista resterebbero quindi i fondi di private equity e le offerte avrebbero perimetri d’acquisto diversi. In passato si era parlato dell’interesse di banche come Bper, Ubi, Cariparma, Banco Popolare e Bpm, ma appunto sembra che abbiano tutti fatto marcia indietro.
Quanto ai fondi di private equity con focus sul settore i nomi sono ormai noti (per avere un’idea di quali fondi abbiano già investito o tentato di investire in passato nel settore finanziario in Italia, scarica il report di BeBeez dello scorso gennaio). I nomi che più circolano sono quelli di Apollo Global Management, Lone Star, Centerbridge, Atlas, AnaCap, Oaktree. Quanto ai perimetri, ci sono offerte che riguardano anche solo alcune specifiche controllate delle good bank, come quella del gruppo Primus, specializzato nel factoring e nel servicing di portafogli di crediti non performing, che è interessato soltanto all’acquisto di Cassa di Risparmio di Loreto (Gruppo Banca Marche).
Lo scorso 10 maggio in un suo intervento con gli studenti delle scuole superiori di Arezzo, il presidente delle quattro banche, Roberto Nicastro, aveva detto di aver ricevuto ben 26 manifestazioni di interesse. Sui prossimi passi Nicastro aveva poi detto che le offerte non vincolanti “saranno selezionate sulla base della serietà e a quel punto un certo numero di offerenti accederà alla due diligence e alla virtual data room. Successivamente sarà richiesta l’offerta vincolante, per chiudere entro il 30 settembre”.
A proposito dei criteri per selezionare l’acquirente, Nicastro ha infine detto: “Nella normativa è richiesto in maniera molto chiara di fare riferimento anzitutto al prezzo offerto e noi, in questo ambito, però chiediamo anche attenzione al territorio”.
Delle quattro banche la più grande è la Nuova Banca delle Marche, con un attivo di 15,3 miliardi di euro. La seconda è la Nuova Banca Etruria con 7,1 miliardi di attivi, la terza è la Nuova Cassa di Risparmio di Chieti con asset per 3,4 miliardi. Viene infine la Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara con un attivo di 3,7 miliardi.