Circolano i primi nomi degli investitori interessati a rilevare da Unicredit la controllata Unicredit Leasing, che gestisce oggi un portafoglio crediti di 10 miliardi, di cui 7 miliardi relativi all’immobiliare e il resto leasing strumentale e che il gruppo guidato dal ceo Andrea Orcel ha messo sul mercato a fine 2021 con la regia dell’advisor PwC (si veda altro articolo di BeBeez).
Secondo quanto riferisce oggi MF Milano Finanza, infatti, sul tavolo di Orcel sarebbero state recapitate le proposte non vincolanti di HPS Investment Partners, fondo di private equity Usa che nel 2017 aveva comprato la tedesca IKB Leasing Group, e degli altri fondi di private equity Bain Capital e Christofferson Robb & Company (CRC), ma anche di Alba Leasing. Le offerte vincolanti sono attese per il prossimo maggio.
Le offerte tuttavia non riguardano la totalità del business ma perimetri delimitati che, come spesso avviene in situazioni di questo genere, potrebbero variare a esito delle due diligence. In ogni caso, per ora Unicredit non si è espressa sulle proposte e non ha preso alcuna decisione sulla strategia da seguire nel processo di valorizzazione. Peraltro nel 2021 anche Intesa Sanpaolo aveva studiato la cessione di Intesa Sanpaolo Provis, la controllata che gestisce i crediti e i beni rivenienti da contratti di leasing. Alla fine però, anche in seguito all’integrazione di UBI Banca, il gruppo bancario guidato da Carlo Messina aveva deciso di non dare seguito alla cosa.
Intanto Unicredit è sempre al lavoro anche su dossier UTP: mentre lo scorso dicembre si parlava di una possibile cessione di un portafoglio di UTP da un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez), ora si parla della possibilità di cedere la gestione di un portafoglio da 2 miliardi. In realtà l’operazione potrebbe far parte di un progetto più ampio che prevede nel contempo anche una partnership con un operatore industriale attivo nel debt management, come quella stretta nell’agosto 2019 da Intesa Sanpaolo con Prelios (si veda altro articolo di BeBeez), sulla falsariga di quanto già ipotizzato dal mercato nel luglio 2019, quando ancora gli UTP sul bilancio del gruppo Unicredit superavano i 15 miliardi di euro lordi e si immaginava una cessione da 3,5-4 miliardi e per almeno altri 10 miliardi un mandato di gestione a uno o più servicer (si veda altro articolo di BeBeez).
Unicredit sarebbe infatti in trattative proprio con Prelios, a cui potrebbe essere affidata una parte del portafoglio in gestione, mentre un’altra parte potrebbe essere cartolarizzata e potrebbe vedere sempre Prelios come controparte, insieme ad alcuni investitori, così come era stato nel caso dell’accordo con Intesa Sanpaolo.
A fine 2021 gli UTP lordi sul bilancio del gruppo Unicredit erano scesi a 10,9 miliardi di euro (dai 13,1 miliardi a fine settembre), a fronte di 4,5 miliardi di euro di sofferenze (da 6,7 miliardi), per un totale di crediti deteriorati lordi di 16,3 miliardi e un NPE ratio lordo in calo al 3,6% (dal 4,5%) (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti). Quanto agli Npl cosiddetti non core, i 2,7 miliardi di euro che erano ancora rimasti a fine settembre, alla fine di dicembre 2021 erano stati portati a soli 600 milioni e la banca ha dichiarato che l’azzeramento del portafoglio Non Core nell’esercizio 2021 è stato completato.