F2i sgr, il francese Vauban, l’americano Meridian e altri fondi infrastrutturali hanno presentato offerte non vincolanti per la M4, la linea blu che collegherà San Cristoforo (zona ovest) all’aeroporto di Linate (a est), trasportando fino a 24 mila passeggeri all’ora. Lo ha scritto ieri MF Milano Finanza. I soci privati del progetto, infatti, Hitachi (con l’11,3%), WeBuild (9,6%), Astaldi (parte del gruppo WeBuild, anche lei con il 9,6%), ATM (2,3%), Sirti (0,3%) e AnsaldoBreda (0,1%), sono intenzionati a cedere la loro partecipazione del 33,33% e hanno dato mandato a Natixis di sondare il mercato.
Non è chiaro però che cosa voglia fare l’azionista pubblico, cioé il Comune di Milano, che controlla M4 al 66,3%, dato che lo statuto vincola l’eventuale cessione di quote al completamento dei lavori, atteso nel 2024. Un’eventuale uscita anticipata dei privati richiederebbe quindi l’approvazione di una modifica allo statuto da parte del consiglio comunale. La vendita consentirebbe a Milano di fare cassa in un momento difficile per le finanze pubbliche, ma la giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala non avrebbe ancora deciso se cedere o meno la sua partecipazione di controllo.
Sul fronte della valutazione, va tenuto presente che sinora il Comune e gli azionisti privati hanno investito capitali per circa 380 milioni nella società e che la concessione della M4 con il Comune prevede un rendimento minimo garantito superiore al 6%.
Come si legge nel Documentio sulla Struttura del progetto Linea M4 – Commissione Controllo Enti Partecipati del 15 marzo 2022, infatti, il capitale sociale ammonta a 247 milioni di euro, al quale si aggiunge un finanziamento subordinato erogato dai soci privati da 132 milioni, per un totale appunto di circa 380 milioni. A questi capitali si aggiunge poi un finanziamento bancario da 435 milioni e contributo CIPE, comunali e addizionali per 1,35 miliardi di euro. Il tutto per un totale di 2,17 miliardi.