I fondi azionisti di Barovier&Toso si preparano a uscire dal capitale della storica vetreria veneziana. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che Avm Private Equity e Dvr&C Private Equity, ai quali fa capo l’80% del capitale, a fianco dell’erede della famiglia fondatrice, Jacopo Barovier, che è anche presidente e amministratore delegato, stanno scegliendo in questi giorni l’advisor finanziario al quale dare mandato per studiare la soluzione migliore per il disinvestimento. La scelta potrebbe cadere su Credit Suisse.
I due fondi sono entrati nel capitale di Barovier&Toso nel luglio 2010 sulla base di una valutazione complessiva della società di 20 milioni di euro. Da allora Barovier&Toso è cresciuta parecchio e la società potrebbe essere valutata tra i 25 e i 30 miioni di euro. . La società ha infatti chiuso il 2013 con un fatturato di circa 15 milioni di euro (dai13,2 milioni del 2012) con un ebitda di circa 3 milioni (da 2 milioni). Ma anche i numeri del 2012 erano stati in netto miglioramento (fatturato 2011 di 11,5 milioni ed ebitda di 900 mila euro).
La società nel 2012 aveva ricevuto le avances di Venini, altra storica e nota azienda vetraria veneta, alla ricerca di un partner per finanziare lo sviluppo all’estero. La cosa però non aveva avuto seguito (si veda altro articolo di BeBeez). Interessati a rilevare Barovier potrebbero ora essere altre società del settore, come Artemide, che potrebbe così mettersi in portafoglio un altro brand importante prima della quotazione a Piazza Affari. Ma anche altri fondi di private equity o addirittura fondi sovrani in cerca di brand del made in Italy da sviluppare su scala internazionale, gtrazie a massicci investimenti nei canali distirbutivi.