Riuniti in Promosprint Holding, i promotori della Spac Sprintitaly, che avevano portato in borsa Sicit a seguito della business combination del maggio 2019, in un comunicato dei giorni scorsi hanno giudicato inadeguata l’opa finalizzata al delisting che NB Renaissance intende lanciare su Sicit tramite il veicolo Circular BidCo, al prezzo unitario di 16 euro (si veda qui il comunicato stampa), al quale inoltre andrebbe sottratto il dividendo eventualmente deliberato e corrisposto prima della data di pagamento del corrispettivo dell’opa (si veda altro articolo di BeBeez).
Intesa Holding, finanziaria che fa capo a 33 azionisti, per la maggioranza imprenditori conciari, che oggi controlla Sicit al 43,4%, si è impegnata ad aderire all’offerta con tutte le azioni di Sicit Group di sua titolarità e al termine dell’operazione, reinvestirà in Circular BidCo.
Fondata nel 1960 a Chiampo (Vicenza), Sicit trasforma i residui di lavorazione provenienti dalla concia delle pelli in idrolizzati proteici, utilizzati principalmente come biostimolanti per l’agricoltura e ritardanti per l’industria del gesso. L’azienda si era quotata in Borsa sul segmento Aim Italia nel maggio 2019 al prezzo di 10 euro a seguito della business combination con la Spac SprintItaly (si veda altro articolo di BeBeez), per poi passare al segmento MTA nel giugno 2020.
I promotori di Sprintitaly, riuniti in PromoSprint, erano stati Fineurop spa, Gerardo Braggiotti, Matteo Carlotti (già co-promotore delle Spac Made in Italy 1 e Greenitaly, che hanno concluso la business combination, rispettivamente con Sesa e con Zephyro) e Francesco Pintucci (consigliere delle Spac promosse da Carlotti). Sempre nei giorni scorsi Braggiotti ha però ceduto l’intera sua quota in PromoSprint a Fineurop (si veda qui il comunicato stampa).
Pochi giorni fa Syngenta Crop Protection, colosso svizzero dell’agroindustria che fa capo a ChemChina, e la controllata Valagro, produttore abruzzese di biostimolanti, hanno rinunciato alla contro opa su Sicit (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che le due società avevano comunicato a inizio maggio la loro intenzione di lanciare un’opa su Sicit a 17,30 euro, prezzo che non sarebbe stato ridotto dallo stacco del dividendo di 0,55 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta si contrapponeva a quella di NB Renaissance, che il 16 aprile scorso aveva a sua volta annunciato l’intenzione di lanciare un’opa su Sicit finalizzata al delisting a un prezzo di 16 euro per azione, da cui andrà inoltre detratto qualsiasi dividendo eventualmente deliberato e corrisposto prima della data di pagamento del corrispettivo dell’opa (si veda altro articolo di BeBeez).
L’offerta di Syngenta includeva una proposta di partnership industriale rivolta agli stakeholder della società e in particolare all’azionista di maggioranza. Ma Intesa Holding ha rispedito al mittente l’offerta (si veda qui il comunicato stampa).
A questo punto resta in campo solo l’offerta di NB Renaissance, ma i promotori di Sprintitaly non ci stanno. “Il giudizio di PromoSprint” si legge nel comunicato “in merito alla valutazione riconosciuta all’emittente nel contesto dell’opa di Circular BidCo ha peraltro poco o nulla di soggettivo, posto che risulta supportato, oltre che dalla manifestazione di interesse effettuata di recente dal gruppo Syngenta, vanificata da Intesa Holding, anche da uno studio pubblicato il 7 aprile 2021 da un analista di una primaria banca, che indica un target price per le azioni di Sicit di Euro 17,2, senza considerare alcun premio di maggioranza (il riferimento è a uno studio di Intesa Sanpaolo, si veda altro articolo di BeBeez, ndr)“. Peraltro il mercato sembra essere dalla parte di PromoSprint, visto che prezzo di borsa di Sicit (ieri 16,8 euro) si mantiene sensibilmente al di sopra del prezzo d’opa, con una capitalizzazione di circa 373 milioni.
Sicit ha chiuso il 2020 con ricavi per 63,2 milioni (+11,5% dal 2019); un utile rettificato di 14,6 milioni (+16%); un ebitda consolidato di 24,1 milioni (+14%); una disponibilità di cassa netta in discesa da 29,3 a 20,5 milioni.