Reevo, il Cloud provider italiano che offre servizi di Cyber Security e Hybrid Cloud, ha chiuso la seduta di borsa di ieri con un aumento di oltre il 18%, a 17,25 euro, dopo l’annuncio di un’imminente opa totalitaria finalizzata al delisting che verrà lanciata da Nebula Aurea BidCo, veicolo creato ad hoc dal fondo di private equity White Bridge Investment III (si veda qui comunicato stampa).
Il veicolo è stato assistito da Banca Akros – Gruppo Banco Bpm, in qualità di advisor finanziario delle offerte, o intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni; Giovannelli & Associati, in qualità di advisor legale m&a, e Dentons Europe Studio Legale Tributario come advisor legale.
Le offerte in realtà sono due e riguardano sia azioni sia warrant emessi dalla società. Il prezzo che verrà riconosciuto per ogni azione portata in offerta sarà pari a 17,60 euro, quindi un premio del 21% circa rispetto alla chiusura del 15 maggio (giorno che ha preceduto l’annuncio) di 14,57 euro. Per i warrant il corrispettivo sarà di 0,18 euro, quindi il 110% circa in più rispetto ai 0,09 euro dell’ultima chiusura valida, per un controvalore massimo dell’operazione di circa 86,7 milioni.
In totale, saranno 4.925.190 le azioni ordinarie di Reevo oggetto dell’offerta di White Bridge, pari al 97,45% del capitale sociale pre-dilution e del 94,36% del capitale sociale fully-diluted, quindi l’intero capitale sociale al netto delle azioni proprie detenute dalla società. Per i warrant, invece, il numero complessivo sarà di 4.594.230, quindi la totalità dei warrant emessi e in circolazione.
L’operazione avviene con l’accordo con gli attuali azionisti di riferimento,AGI srl e Salvix srl, che oggi possiedono il 29,08% ciascuno del capitale di Reevo e che fanno capo rispettivamente ad Antonio e Salvatore Giannetto, che si sono infatti impegnati ad aderire all’offerta e a reinvestire in Nebula Aurea MidCo, la holding di controllo di Nebula Aurea BidCo, un ammontare complessivo di 17 milioni di euro.
Con la data di inizio offerta che verrà resa pubblica tra 20 giorni, la nota specifica le ragioni dell’opa finalizzata all’uscita di Borsa della società di sicurezza digitale dopo circa due anni dalla quotazione avvenuta nell’aprile 2021 a un prezzo di collocamento di 7,74 euro, quindi molto più basso del prezzo d’opa: “Il delisting e i vantaggi da esso derivanti in termini di semplificazione, minori oneri e maggior flessibilità gestionale e organizzativa, consentirebbero all’emittente di esprimere appieno il proprio valore intrinseco ad oggi non completamente espresso sul mercato di quotazione. L’offerente (Nebula Aurea BidCo) intende inoltre contribuire in maniera determinante, attraverso le proprie competenze ed i propri capitali, all’accelerazione del business dell’emittente supportando il top management nel processo di crescita”.
Di pari passo con il prezzo del titolo, il business è cresciuto a doppia cifra nei 24 mesi di permanenza a Piazza Affari. Nel solo 2022, il bilancio si è chiuso con: ricavi di 15,4 milioni di euro, un aumento del 34% rispetto all’anno precedente; utile rettificato in crescita del 36% su base annua pari a 1,8 milioni; un ebitda rettificato di 4,3 milioni (+42% dal 2021); e una posizione finanziaria netta positiva di 2 milioni.
Reevo sarà la seconda società di cyber sicurezza ad abbandonare Piazza Affari nel 2023 in caso di raggiungimento della soglia di adesione, identificata da Nebula nel. La prima è stata Sababa Security, il solution integrator italiano di cyber security che offre prodotti di sicurezza, formazione e servizi gestiti per proteggere diversi ambienti IT e OT da minacce cyber, fisiche e cyber-fisiche, quotatasi sull’Euronext Growth Milan soltanto poco più di anno fa. L’opa, terminata lo scorso 5 maggio, è stata promossa da HWG Group BidCo srl, una newco che fa capo ad HWG srl, società del veronese attiva anch’essa nella sicurezza cibernetica, che a sua volta è controllata da Investcorp, che ha investito nella società nel marzo 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa, lanciata a un prezzo per azione di 3,9 euro, era arrivata a valle di un accordo siglato a inizio anno con i principali azionisti di Sababa, cioè Ikkham (del fondatore Enrico Orlandi, prima con il 30,281%), Ponchik (del ceo Alessio Aceti con il 28,262%) e Drag (di Davide Rota con il 10,094%), rappresentativi nel complesso del 68,637% del capitale di Saba, che si erano impegnati a sottoscrivere un aumento di capitale di HWG Group HoldCo in cambio del conferimento e della vendita di azioni Saba (si veda altro articolo di BeBeez).