Astrance Capital si è aggiudicato l’esclusiva a trattare per l’acquisizione del controllo di Vincenzo Zucchi spa fino alla data del deposito di un accordo di ristrutturazione ex art. 182-bis della Legge Fallimentare (scarica qui il comunicato stampa).
Zucchi aveva presentato la scorsa primavera al Tribunale la domanda di pre-concordato sulla base dell’art. 161 comma 6 della Legge Fallimentare (si veda qui altro articolo di BeBeez) e il 24 aprile il Tribunale di Busto Arsizio aveva concesso al gruppo un termine di 120 giorni per il deposito della proposta del nuovo accordo di ristrutturazione dei debiti, termine che è stato poi prorogato di 60 giorni lo scorso agosto.
Nel dettaglio, il fondo di private equity francese che già nel 2011 aveva rilevato da Zucchi il marchio Descamps, ha depositato un’offerta vincolante per il noto gruppo produttore di biancheria quotato a Piazza Affari, che prevede la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato nella holding di controllo GB Holding per 10 milioni di euro.
Oggi il capitale di Zucchi è controllato dal portiere della Juve, Gigi Buffon (56%) e da tre delle quattro banche creditrici (Unicredit 4,7%, Intesa Sanpaolo 3,4% e Bpm 2,5%). Se l’operazione del fondo francese andrà a buon fine, tutti i vecchi soci usciranno di scena.
Pochi giorni fa Zucchi aveva annunciato la cessione per 150mila euro al fondo spagnolo Phi Asset Management Partners della controllata Mascioni di Cuggiono (Varese) (scarica qui il comunicato stampa).
Venerdì 9 ottobre, giorno dell’annuncio delle trattative in esclusiva con Astrance Capital, il titolo Zucchi, dopo aver toccato un +6% in corso di seduta, ha chiuso con un apprezzamento del 2,74% in Borsa a quota 0,05 euro, per una capitalizzazione di 25,7 milioni.
Il 2013 si era chiuso con un fatturato di 151 milioni e un ebitda negativo per 1 milione. Il bilancio 2014 non è stato pubblicato. I nove mesi del 2014 si erano chiusi con 94 milioni di ricavi (-9,2% sui nove mesi 2013) e un ebitda negativo di 8,655 milioni (da -8,99 milioni).
La prima trimestrale 2015 indicava che il gruppo a fine marzo aveva registrato ricavi consolidati per 32,595 milioni di euro (da 32,703 milioni nel primo trimestre 2014), un ebitda negativo per 2,19 milioni (da -3,687 milioni). Il debito finanziario netto è infine sceso a 87,9 milioni dai 97,95 milioni di fine 2014 in conseguenza di un minor utilizzo delle linee auto liquidanti e dell’attività di riduzione delle giacenze di magazzino posta in essere nel trimestre.