Sarà annunciato a breve il primo closing della raccolta del Fondo Sviluppo Sostenibile lanciato da Dea Capital Alternative Funds sgr. Lo anticipa su MF Milano Finanza Stefania Peveraro, direttore di BeBeez, precisando che il fundraising, che si attesterà in questa prima fase appena al di sotto dei 100 milioni di euro, era iniziato sotto traccia lo scorso anno e a fine marzo scorso erano stati raccolti 70 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Il target finale di raccolta è poi di 150 milioni.
Anchor investor del fondo sono Dea Capital spa, con 25 milioni, Intesa Sanpaolo e i fratelli Gino e Roberto Del Bon, gli ex proprietari di Bruni Glass, produttore italiano di contenitori in vetro per il settore del food&beverage che, dopo vari giri di valzer con fondi di private equity, è stata definitivamente ceduta nel 2016 a Berlin Packaging (si veda altro articolo di BeBeez). I fratelli Del Bon, che sono anche senior advisor del fondo, hanno spiegato a BeBeez così il loro coinvolgimento: “In Bruni Glass abbiamo lavorato fianco a fianco con i fondi per anni, conducendo anche 6 acquisizioni. Dopo averla ceduta definitivamente, abbiamo poi investito per conto nostro in varie aziende da soli o in club deal, ma la proposta di Dea Capital Alternative Funds sgr ci è parsa particolarmente interessante, perché ci permette di fare da collante tra imprenditori e uomini del private equity. Per un imprenditore imparare a convivere con un fondo nel capitale non è facile e non è scontato, ma se si impara a capirsi ci sono vantaggi per tutti”.
A dispetto del nome, l’approccio di investimento del nuovo fondo non è in continuità con quello del Fondo Idea Efficienza Energetica e Sviluppo Sostenibile, che nel 2011 aveva raccolto 100 milioni di euro, che si concentrava su investimenti in pmi manifatturiere e di servizi, attive nel campo del risparmio energetico e dell’uso efficiente delle risorse naturali e che è ora nella fase finale di disinvestimento. Il nuovo fondo investirà invece in operazioni di private equity nei settori più vari, anche se diversi dal food, nel quale Dea Capital Alternative Funds sgr è già attiva con tre veicoli (Idea Taste of Italy, Idea Taste of Italy 2 e Idea Agro) per un totale di 650 milioni di euro di asset in gestione (si veda altro articolo di BeBeez). “Si tratta, insomma, di un ingresso dell’sgr nel private equity diretto generalista, dopo una serie di fondi di fondi e un fondo di coinvestimento, sebbene con un’attenzione particolare al rispetto dei criteri ESG sia al momento dell’investimento sia ancora di più nell’accompagnamento delle partecipate alla crescita”, ha spiegato Gianandrea Perco, amministratore delegato dell’sgr, sottolineando che in questo modo “l’offerta dell’sgr nei private asset è quella di una piattaforma sempre più completa, in grado di incontrare le preferenze di investimento di un sempre più ampio numero e tipo di investitori, che comunque ormai chiedono tutti che alla base delle strategie di investimento ci sia il rispetto dei criteri ESG nel senso più ampio”.
E infatti non è un caso che il primo investimento di Sviluppo Sostenibile sia in un settore che non è particolarmente noto per essere “green”. La società in questione è Zephyr Group, specializzata nella distribuzione di parti di ricambio per motori navali mercantili e slow ferry, oltre che per i motori delle centrali di produzione di energia elettrica. Ma il fondo ha condotto l’acquisizione proprio con l’obiettivo di supportare Zephyr Group in un processo di crescita che includa l’entrata in nuovi mercati strategici, acquisizioni e l’ampliamento della gamma di prodotti e servizi offerti ai clienti, con particolare attenzione però a soluzioni che favoriscano un upgrade normativo-ambientale delle navi e una miglior rigenerazione delle componenti motori anche in ottica di miglioramento degli obiettivi ESG. Il fondo Sviluppo Sostenibile ha comprato il 100% della società, affiancato dal coinvestitore strategico VSL Club, il primo club deal nato in Italia per investire in navi, terminal e servizi portuali, lanciato un anno fa da Fabrizio Vettosi e Ciro Russo, che avrà il 5% (si veda altro articolo di BeBeez), con gli imprenditori Paolo Castagnet, Nicoletta e Carlo Demonti, che hanno reinvestito per il 35%.
Banco BPM, che fornirà le linee di finanziamento necessarie all’operazione, è stata assistita dallo studio DWF. Sviluppo Sostenibile è stato assistito dallo studio Pavia e Ansaldo (Legal e Tax Due Diligence), da EY (Financial Due Diligence), da Roland Berger (Business Due Diligence) e da ERM (ESG Due Diligence). I soci di Zephyr sono stati assistiti da Oaklins Italy in qualità di advisor finanziario esclusivo e dallo studio Portolano Cavallo (Legal e Tax).
Fondata nel 1974 a La Spezia, la società nel 2018, grazie all’acquisizione della concorrente spagnola Skandiaverken con oltre 150 anni di storia, ha consolidato la propria posizione di leadership in Europa tra i distributori indipendenti. La società ha chiuso il 2020 con un fatturato di circa 40 milioni di euro in oltre 80 paesi con un parterre di oltre 1.000 clienti.

Paolo Castagnet, che manterrà la carica di amministratore delegato della società, ha commentato: “Quest’operazione rappresenta un ulteriore importante passo per il futuro e la crescita del nostro gruppo verso un percorso di internazionalizzazione già iniziato con l’acquisizione di Skandiaverken”.
Giuliano Palazzo, managing director di Sviluppo Sostenibile, ha commentato: “Siamo lieti di poter affiancare gli attuali soci e manager di un gruppo con questa storia e reputazione in settori altamente strategici e globali, come lo shipping e la generazione di energia elettrica, con importanti prospettive di consolidamento e miglioramento della sostenibilità ambientale”.
Palazzo, ex managing partner di Vam Investments, con un passato in Absolute Energy Capital (spin-off Deutsche Bank Principal Investments), JP Morgan e Dresdner Kleinwort, condivide la guida del fondo Sviluppo Sostenibile II con l’altro managing director Marco Albanesi, ex partner di Aksìa Group, con un passato da investment manager in BS Investimenti sgr. A loro si affiancano i due investment manager Filiberto Basile e Andrea Valenti. Il fondo è anche dotato di un ESG Committee composto da Dario Frigerio, Anna Gervasoni, Patrizia Gianguaiano, Giancarlo Giorgi e Alessandra Patera.