![SIT Group](https://bebeez.it/files/2017/07/Schermata-2017-07-14-alle-05.57.38.png)
Sbarcherà sull’
Aim Italia il prossimo 20 luglio
SIT Group, azienda padovana specializzata in componenti per gli apparecchi a gas a uso domestico, che si è fusa con la Spac
Industrial Stars of Italy 2.
Quest’ultima è la seconda Spac promossa da
Attilio Arietti e
Giovanni Cavallini e ieri ha annunciato che stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della Spac nella società target e che gli effetti contabili e fiscali della fusione decorreranno dal 1° luglio 2017. A decorrere dalla data di efficacia della fusione (prevista per il 20 luglio), le azioni ordinarie e i warrant di SIT saranno quindi negoziabili sull’Aim (scarica
qui il comunicato stampa).
SIT è stata assistita dallo Studio Chiomenti, da Buttignon, Zotti, Milan & Co. e da Ernst & Young. Indstars2 è stata assistita dallo Studio Legale Gatti Pavesi Bianchi, da Oaklins Arietti, Mazars, Baker Tilly, Revisa e Kpmg. UBI Banca agisce quale Nomad e specialist.
A inizio giugno, al termine del periodo disponibile per esercitare il diritto di recesso, nessun azionista della Spac si era fatto avanti (si veda altro articolo di BeBeez).
Al termine dell’operazione, SIT sbarcherà all’Aim con un
capitale sociale di 96,2 milioni di euro, con
SIT Technologies che controllerà SIT con una quota del 76,80% del capitale. SIT Technologies è a sua volta controllata interamente da
Federico de’ Stefani, figlio di uno dei fondatori, che nel 2014 ha rilevato con una operazione di leverage buyout il 56,7% del capitale sociale da altri membri della famiglia de’ Stefani, facendosi finanziare da
Blackrock, che ha sottoscritto un bond da 60 milioni (si veda
altro articolo di BeBeez).
La Spac nel maggio del 2016 aveva raccolto 50,5 milioni di euro e aveva annunciato l’operazione con SIT lo scorso febbraio (si veda
qui altro articolo di BeBeez).
SIT Group ha chiuso il 2016 con ricavi consolidati per 288,1 milioni di euro, un ebitda rettificato di 44,6 milioni e un debito finanziario netto di 124,6 milioni (si veda
qui la presentazione agli investitori). Contestualmente alla business combination, però, è previsto che l’indebitamento in essere venga rimborsato, nel quadro di un rifinanziamento complessivo a condizioni fortemente migliorative. I prospetti pro-forma, portano infatti il debito finanziario netto a soli 66,3 milioni, prevedendo le condizioni previste nel long term sheet e nella committment letter di una banca finanzatrice, un apporto da parte di Indstars 2 pari a 50,5 milioni di euro, l’aumento di capitale di 14 milioni nel 2016 e la conversione di 8 milioni di finanziamento soci a capitale nel 2017.