Investindustrial ha vinto la sfida per il controllo della governance di Guala Closures, il gruppo quotato a Piazza Affari specializzato nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini, sul quale il fondo ha annunciato l’intenzione di lanciare un’opa finalizzata al delisting, dopo aver acquisito da un gruppo di azionisti il 47,829% del capitale sociale e il 42,573% dei diritti di voto, attraverso il veicolo Special Packaging Solutions Investments sa (SPSI).
Lo scorso venerdì 30 aprile, infatti, l’assemblea di Guala Closures ha votato al 59,224% la lista dei candidati presentata per il Cda da SPSI (si veda qui il comunicato stampa) e il nuovo Cda ha a sua volta nominato presidente e amministratore delegato Gabriele del Torchio (si veda qui il comunicato stampa), che contestualmente lascia il posto di ceo di Design Holding spa, il polo del design controllato da Investindustrial e Carlyle, a cui fanno capo B&B Italia (arredamento), Flos e Louis Poulsen (illuminazione) e YDesign (ecommerce) (si veda altro articolo di BeBeez).
Gli altri membri del nuovo Cda di Guala Closures sono: Dante Razzano, Roberto Maestroni, Francisco Javier De Juan Uriarte, Chiara Arisi e i consiglieri indipendenti Marina Brogi, Chiara Palmieri e Raffaella Viscardi; oltre all’ex amministratore delegato Marco Giovannini, in rappresentanza della lista di minoranza presentata da GCL Holdings sarl, la holding dello stesso Giovannini titolare del 13,661% del capitale sociale e del 23,148% dei diritti di voto, che ha ottenuto il 29,911% dei voti in assemblea.
Ricordiamo che, dopo il nulla di fatto dell’opa della scorsa estate sulla società a 6 euro per azione, peraltro allora finalizzata all’acquisto soltanto di una minoranza del capitale (si veda altro articolo di BeBeez), Investindustrial lo scorso dicembre 2020 aveva siglato accordi di acquisizione con un gruppo di azionisti rilevanti per poi avviare un’opa obbligatoria a 8,2 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, però, il ceo Marco Giovannini e Peninsula Capital avevano stipulato un patto parasociale sul 33% dei diritti di voto e il 24% del capitale sociale (si veda altro articolo di BeBeez).
Nella nota diffusa allora non veniva chiarito se il management e Peninsula aderiranno o meno all’opa: si diceva soltanto che “con il Patto Parasociale, le parti intendono coordinarsi per perseguire le modalità più idonee di valorizzazione delle rispettive partecipazioni, fermi restando i rispettivi obiettivi strategici e finanziari”. A sorpresa in assemblea venerdì scorso Peninsula non ha votato per la lista proposta da Giovannini, mentre a supporto di Giovannini avrebbero invece votato i fondi azionisti rappresentati da Assogestioni. In ogni caso, visto che Peninsula Capital è azionista di Guala Closures con il 9,8% del capitale e l’8,8% dei diritti di voto, la lista di Investindustrial avrebbe vinto anche senza il voto di Peninsula.
L’assemblea del 30 aprile ha anche votato al 59,224% la lista presentata da Investindustrial per la composizione del nuovo Collegio sindacale, con due rappresentanti: Fioranna Vittoria Negri Lista e Massimo Gallina. Mentre presidente del Collegio sindacale è stata nominata Benedetta Navarra, in rappresentanza della lista di minoranza presentata da GCL Holdings sarl. SInaci supplenti sono poi stati nominati Mariateresa Salerno (lista di maggioranza) e Ugo Marco Luca Maria Pollice (lista di minoranza).
L’assemblea del 30 aprile ha anche approvato il bilancio del gruppo, che conta oltre 4.850 dipendenti e opera in 5 continenti attraverso 30 stabilimenti produttivi e vende i suoi prodotti in oltre 100 paesi. Con oltre 17,3 miliardi di chiusure vendute nel 2020, Guala Closures ha chiuso il bilancio consolidato 2020 con 572 milioni di euro (-5,7% dai 606,5 milioni del 2019), con un ebtida rettificato consolidato di 98 (-13,7% da 113,5 milioni) e un debito finanziario netto salito da 462,5 milioni a 464,2 milioni al 31 dicembre 2020 (si veda qui il comunicato stampa), a causa di una serie di operazioni straordinarie. In particolare l’acquisizione delle attività di Closurelogic, sia in Germania sia in Turchia, l’acquisizione del 20% della società britannica Sharpend e la cessione della società italiana GCL Pharma (si veda altro articolo di BeBeez).
Guala Closures si è quotata a Piazza Affari nell’agosto 2018, dopo la business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez). Venerdì 30 aprile il titolo allo Star ha chiuso a 8,31 euro per azione (-0,84%), pari a una capitalizzazione di 552 milioni di euro. E ora Investindustrial può avviare più serenamente la macchina dell’opa. Peraltro sempre venerdì 30 aprile Special Packaging Solutions Investments ha informato che la Consob ha disposto il riavvio dei termini del procedimento amministrativo volto all’approvazione del documento di offerta, dopo uno stop di dieci giorni per accertamenti. I nuovi termini scadono il prossimo venerdì 7 maggio (si veda qui il comunicato stampa).