INWIT-Infrastrutture Wireless Italiane, società quotata su Euronext Milan, partecipata indirettamente al 27% da un consorzio guidato da Ardian Infrastructure, insieme ai coinvestitori Crédit Agricole Assurance e Canson Capital, e proprietaria delle torri di telefonia mobile di TIM e Vodafone in Italia, ha firmato un accordo vincolante con Boldyn Networks Italia grazie al quale si riserva di esercitare un diritto di opzione per l’acquisto del 51% del capitale di Boldyn Networks Smart City Roma, società che si è aggiudicata l’anno scorso la gara per la concessione del progetto Roma 5G (si veda qui il comunicato stampa).
Boldyn Networks è l’ex BAI Communications, ridenominata così un anno fa come tutte le altre società del gruppo BAI Communications attive nell’emisfero settentrionale (si veda qui il comunicato stampa di allora), controllata dal 2009 fondo pensione canadese CPP Investments. Allora infatti CPP Investments aveva acquisito Macquarie Communications Infrastructure Group (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca) che era poi stato rinominato BAI Communications. Dallo scorso febbraio in Italia Boldyn Networks è guidata da Antonino Ruggiero (si veda qui il comunicato stampa).
L’intesa, il cui closing dovrebbe avvenire nel terzo trimestre in caso di esercizio di tale diritto, è subordinata al via libera delle competenti autorità e a condizioni risolutive e sospensive in linea con le pratiche di mercato, fa sapere la società quotata a Piazza Affari.
L’operazione include un ulteriore diritto di opzione a favore di INWIT per l’acquisto a determinate condizioni del restante pacchetto azionario di Boldyn Networks Smart City Roma e un diritto di vendita a favore di Boldyn Networks Italia, soggetto anch’esso a determinate condizioni. Entrambe le opzioni, call e put, sull’ulteriore 49% della società target potranno essere esercitate successivamente al collaudo del progetto.
L’accordo si inserisce nel business plan 2024-2026 del principale tower operator italiano, che ha appena pubblicato il suo primo “manifesto” per le operazioni finanziarie legate a obiettivi di sostenibilità o sustainability-linked financing framework (si veda qui il comunicato stampa), ed è coerente con la strategia che prevede investimenti in ottica “neutral host” a supporto dei piani di rete degli operatori di telecomunicazione, volti ad abilitare la crescente domanda di infrastrutture digitali integrate macro-grid e micro-grid, outdoor e indoor, in particolare in significativi progetti di smart city, ha spiegato INWIT.
Il progetto Roma 5G, definito lo scorso mese di novembre (si veda qui il comunicato stampa di allora), consiste in un partenariato pubblico-privato, con una concessione della durata di venticinque anni per la realizzazione, gestione, conduzione e manutenzione di un’infrastruttura che doti le metropolitane e i principali luoghi pubblici di Roma Capitale di una rete 5G, Wi-Fi e Internet of Things, con l’obiettivo di offrire la migliore connettività e sicurezza a circa tre milioni di residenti e oltre quindici milioni di turisti, destinati a crescere considerevolmente in occasione del Giubileo 2025.
Complessivamente, il progetto prevede investimenti in infrastrutture per 97,7 milioni di euro nei prossimi cinque anni, una parte dei quali di provenienza pubblica, e supporterà l’abilitazione da parte degli operatori della connettività 5G in tutti i principali punti nevralgici della città (metropolitane, piazze e strade) e abiliterà un ampio portafoglio di servizi digitali forniti da Roma Capitale.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha commentato: “Sono soddisfatto che il progetto Roma 5G sia sostenuto anche da importanti gruppi privati nazionali assieme ad altri internazionali. L’opzione di Inwit per l’acquisto delle quote di Boldyn Networks è la conferma della bontà della nostra visione strategica su un progetto di interesse pubblico che attrae risorse private con cui dotare Roma di una rete 5G e Wi-Fi diffusa ed efficiente che offrirà, grazie anche al lavoro degli operatori di telecomunicazione, la migliore connettività e sicurezza possibile”. Con Roma 5G, che prevede un contributo di 20 milioni di euro da parte del Comune derivanti dai fondi del PNRR, viene infatti accelerata la transizione digitale della città, rendendola “veloce, digitale, sicura e sostenibile”.
I lavori sono partiti ad aprile, quando è stata attivata la prima area Wi-Fi pubblica in piazza del Campidoglio. Il progetto Roma 5G prevede, in particolare, la realizzazione di un’infrastruttura abilitante ad alta tecnologia che porterà il Wi-Fi gratuito in cento piazze della città. Saranno attrezzate dal Giubileo le prime 65 piazze, oltre a 83 stazioni della metropolitana. Entro fine mese inizieranno i lavori della metropolitana ed entro fine anno il Wi-Fi sarà disponibile nelle trenta principali piazze capitoline e in nove stazioni della metropolitana della Linea A, che serviranno il percorso giubilare.
Ricordiamo che INWIT vede tra i propri azionisti Daphne 3 spa con il 29,9% del capitale e con il 33,2% Central Tower Holding Company bv, indirettamente di proprietà di OAK Holdings 1 gmbh, a sua volta co-controllata da Vodafone gmbh e OAK Consortium gmbh (si veda qui l’azionariato). Daphne 3 è controllata al 90% da Impulse I sarl, a sua volta controllata da Impulse II sca, che fa capo ad Ardian e a Crédit Agricole Assurance (si veda altro articolo di BeBeez), mentre il restante 10% è detenuto da TIM.
La società ha registrato nel primo trimestre ricavi netti pari a 254,6 milioni di euro, un ebitda di 233 milioni, entrambi gli indicatori in aumento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023, un ebitdaal (ebitda after leases, ovvero il principale margine operativo della società) di 184 milioni, in crescita dell’11,1% su base annua, e un indebitamento finanziario netto di 4,19 miliardi, in calo dello 0,4% rispetto alla fine del 2023 (si veda qui il comunicato stampa).
Quanto al venditore di Boldyn Networks, ricordiamo che CPP Investments si è impegnato a investire fino a 2 miliardi di euro per il 17,5% di Optics BidCo, la società creata da KKR per acquisire NetCo, la società che rileverà nelle prossime settimane la rete fissa di TIM (si veda altro articolo di BeBeez). All’operazione partecipano, come noto, anche il fondo sovrano degli Emirati Arabi Abu Dhabi Investment Authority (si veda altro articolo di BeBeez), il Ministero dell’Economia e delle FInanze guidato da Giancarlo Giorgetti (si veda altro articolo di BeBeez) e un nocciolo duro di azionisti italiani riuniti intorno a F2i sgr attraverso tre fondi della società di gestione del risparmio guidata da Renato Ravanelli (si veda altro articolo di BeBeez).