Italmobiliare ha annunciato ieri un accordo per acquisire in aumento di capitale il 19,99% della compagnia assicurativa italiana Bene Assicurazioni, al prezzo di 40 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). L’esecuzione dell’operazione, che riconosce quindi a Bene Assicurazioni un equity value di quasi 200 milioni di euro, è subordinata, tra le altre condizioni, al rilascio dell’autorizzazione da parte di IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni).
Bene Assicurazioni è la compagnia assicurativa danni fondata nel gennaio 2017 da manager di lunga esperienza nel settore quali Andrea Sabìa (ex fondatore di Tua Assicurazioni, del gruppo Cattolica), Lodovico Radice (ex numero uno di Nationale Suisse) e Alberto Dominici (ex Tua). La società è specializzata nel retail e focalizzata sui rischi auto e moto. Si caratterizza per la forte automazione e digitalizzazione di tutti i processi aziendali e per la flessibilità dell’architettura applicativa, perseguendo un modello distributivo omnicanale, che coniuga l’espansione e valorizzazione della rete di agenti presenti in tutta Italia, con la vendita diretta online.
Nel febbraio 2019 è entrato nel capitale di Bene Assicurazioni, seppure indirettamente, il private equity americano Apollo Global Management. Una partecipazione del 20% nel capitale della compagnia assicurativa italiana, infatti, faceva capo ad Aspen Insurance Holding, acquisita dal fondo Usa per 2,6 miliardi di dollari nell’agosto 2018. L’IVASS nel febbraio 2019 aveva dato il suo via libera al passaggio di proprietà di quelle quote della compagnia italiana (si veda altro articolo di BeBeez).
Bene Assicurazioni ha superato in soli quattro anni di operatività la soglia dei 100 milioni di premi lordi al termine dell’esercizio 2020. I dati dei primi nove mesi di Bene Assicurazioni riportano performance in termini di crescita, marginalità e qualità del portafoglio simili al 2020 e perfettamente in linea con il piano di sviluppo della compagnia assicurativa.
Il ceo e fondatore Sabìa ha spiegato: “Italmobiliare rappresenta per noi un partner di lungo periodo, in grado di valorizzare le competenze chiave della società, affiancando i nostri investitori istituzionali che ci hanno sostenuto sin dall’avvio, per supportare il business model della nostra tech company e rafforzare l’attenzione verso le esigenze di sicurezza, trasparenza e semplicità che vogliamo offrire ai nostri clienti”.
Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, ha aggiunto: “Con questa operazione, Italmobiliare ha ulteriormente ampliato il proprio portafoglio di partecipazioni in settori diversificati, investendo in aziende italiane di medie dimensioni e caratterizzate da elevati tassi di crescita sostenuti da vantaggi competitivi tecnologici e di know-how. Bene Assicurazioni rappresenta una delle principali novità sul mercato assicurativo italiano, con un management team che ha una profonda conoscenza del settore, accompagnata dalla capacità di anticipare i trend e rendersi protagonista dell’innovazione nei processi aziendali strategici”.
Italmobiliare, investment holding che gestisce un portafoglio diversificato di investimenti, e a cui fa capo anche lo storico gruppo del private equity italiano Clessidra, a partire dal 2017 ha consolidato la propria strategia di investimento in società caratterizzate da marchi importanti e innovativi del made in Italy.
A fine settembre le sue partecipate hanno superato, rispettivamente, gli 1,1 miliardi di euro complessivi e i 198 milioni (in termini di ebitda), dai 927,7 milioni e 152,1 milioni nei 9 mesi 2020. Contestualmente, il NAV di Italmobiliare è rimasto sostanzialmente invariato rispetto a fine giugno attorno ai 2 miliardi di euro, ma in aumento di poco meno di 200 milioni dagli 1,84 miliardi di fine 2020. Questo grazien anche al +10,4% della valutazione dei fondi di private equity in portafoglio alla holding bergamasca, e precisamente Clessidra Capital Partners 3, Clessidra Capital Partners 4 (che si legge ha raggiunto una raccolta parziale di 340 milioni di euro, dai 270 milioni del primo closing, annunciato lo scorso giugno e su un target complessivo di 500 milioni) e Clessidra Restructuring Fund, oltre che nei fondi internazionali BDT Fund II e III, Isomer Capital I e Opportunities, Connect Ventures 3, Iconiq IV e V, Lindsay Goldberg Fund V, Lauxera, Expedition e 8-Bit (si veda altro articolo di BeBeez).