Balzo di ricavi e di redditività per le partecipate non quotate nel portafoglio di Italmobiliare a fine 2021, che hanno raggiunto, rispettivamente, gli 1,579 miliardi di euro complessivi pro-forma (+25% dal 2020 e +19% dal 2019) e i 277,4 milioni in termini di ebitda (+20% dal 2020 e +46% dal 2019). Lo si legge nella Relazione finanziaria annuale della holding quotata a Piazza Affari, diffusa ieri (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
E proprio l’aumento di valore delle società in portafoglio (+170 milioni a perimetro costante e quasi 27 milioni di dividendi è stato il principale responsabile dell’aumento del NAV di Italmobiliare che è salito a 2,082 miliardi dai 2 miliardi di euro a fine settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), ma soprattutto è in aumento di 242 milioni dagli 1,84 miliardi di fine 2020. Bene comunque anche il buon andamento del portafoglio dei fondi di private equity (+53 milioni) e l’incremento di valore delle altre partecipazioni (+13,7 milioni di euro).
A fine anno la componente rappresentata dalle portfolio companies equivaleva al 64,5% del NAV per un valore complessivo di circa 1,343 miliardi di euro (1,126 miliardi a fine 2020). Per contro, la componente del NAV rappresentata da partecipazioni in società quotate (38,69 milioni in HeidelbergCement) si è più che dimezzata in seguito al parziale disinvestimento della partecipazione, mentre circa il 16,2% del NAV, pari a 337,5 milioni, è rappresentato da attività finanziarie e liquidità. Peraltro quest’ultimo dato non include ancora i proventi della vendita delle attività francesi e britanniche della controllata Sirap Gema, avvenuta a fine novembre dello scorso anno (si veda qui altro articolo di BeBeez) e a fronte dei quali è stato stabilito il pagamento di un dividendo straordinario di 0,70 euro per azione, oltre al dividendo ordinario dello stesso importo.
Sul fronte delle partecipazioni in fondi di private equity, che pesano il 9% sul NAV con una valutazione di 189 milioni di euro, a fine 2021 il portafoglio di Italmobiliare comprendeva quote nei fondi gestiti del gruppo controllato Clessidra, Clessidra Capital Partners 3, Clessidra Capital Partners 4 (che ha raggiunto una raccolta parziale di 340 milioni di euro, dai 270 milioni del primo closing, annunciato lo scorso giugno 2021 e su un target complessivo di 500 milioni) e Clessidra Restructuring Fund, oltre che nei fondi internazionali BDT Fund II e III, Isomer Capital I e Isomer Capital Opportunities, Connect Ventures 3, Iconiq IV e V, Lindsay Goldberg Fund V, Lauxera, Expedition e 8-Bit. Nel corso del 2021 il valore dei fondi di private euity, che hanno segnato nel complesso una performance positiva con un aumento di fair value di 52,8 milioni di euro, si è complessivamente incrementato di 65,7 milioni di euro.
Quanto alle portfolio companies, Caffé Borbone, uno dei principali produttori specializzati in capsule e cialde compatibili, ha chiuso il 2021 con ricavi a 252,9 milioni di euro (+15% dal 2020) e un margine operativo lordo di 83,1 milioni (+11%) e con marginalità del 32,9%, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente, nonostante l’incremento del peso delle materie prime. Il tutto con un utile netto di 63,5 milioni (da 90,5 milioni) e liquidità netta per 8 milioni.
Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella ha chiuso invece il 2021 con 30 milioni di euro di ricavi (+33% dal 2020), grazie alla ripresa del canale retail diretto e alle positive performance del canale wholesale, trainato dal mercato asiatico. Il margine operativo lordo è stato di 8,2 milioni di euro a fronte di liquidità netta per 12,8 milioni di euro.
La già citata Sirap Gema lo scorso anno ha radicalmente cambiato la struttura societaria del gruppo, con quattro operazioni straordinarie di cessione, coinvolgendo quattro differenti compratori industriali, che hanno fatto registrare un enterprise value di circa 200 milioni di euro, con un equity value superiore agli 80 milioni di euro. A valle di tutte queste operazioni straordinarie, a fine 2021, il perimetro del gruppo Sirap è limitato alla società italiana (Sirap Gema), che svolge attività di mera gestione della liquidità e dei crediti residui connessi alla cessioni. A fine 2021 la posizione finanziaria netta di Sirap era positiva per 84,7 milioni di euro, inclusi incassi differiti per 3,2 milioni di euro legati ad alcune delle operazioni straordinarie. A valle dell’approvazione del bilancio 2021 di Sirap la maggior parte della liquidità verrà distribuita a Italmobiliare, come detto sotto forma sia di dividendi sia di riduzione del capitale sociale.
Nel settore energetico Italgen lo scorso anno ha acquisito Idroenergy srl (8 centrali idroelettriche nelle province di Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli) e Idrodrezzo srl (2 centrali idroelettriche nella provincia di Bergamo) e ha registrato una produzione di energia idroelettrica pari a 315,5 GWh, in calo dai 318,3 GWh del 2020, che avevano rappresentato il livello più alto degli ultimi 5 anni. Tuttavia, il ricavo unitario della produzione è stato di 87,5 €/MWh, sostanzialmente il doppio di quanto registrato nel 2020 (43,3 €/MWh). I ricavi del gruppo nel 2021, quindi, sono stati di 45,3 milioni di euro (+46% dal 2020) con un debito finanziario netto di 18,7 milioni.
Casa della Salute nel 2021 ha rafforzato la propria posizione di leadership nella sanità privata ligure, tramite l’apertura del primo Hub vaccinale per l’emergenza Covid-19
gestito da privati e di due nuove cliniche a Chiavari e La Spezia. L’anno si così è chiuso con ricavi a 25,8 milioni di euro (+56% dal 2020) e con un margine operativo lordo di 2,5 milioni (da un milione), ma con una perdita di 800 mila euro e un debito finanziario netto di 34,3 milioni.
Quanto a Capitelli, produttore di prosciutto cotto e altri salumi di fascia premium, ha chiuso il 2021 con ricavi a 17,5 milioni di euro (+18,2% dal 2020) e un margine operativo lordo di 3,9 milioni (da 3,8 milioni), a fronte di liquidità netta per 2,1 milioni.
Callmewine, una delle piattaforme leader in Italia di e-commerce di vini e distillati, ha invece chiuso l’esercizio 2021 con ricavi pari a 17,2 milioni di euro (+39% dal 2020) e un ebitda negativo per 800 mila euro, a fronte di liquidità netta per 3,5 milioni. Tecnica Group, uno dei leader europei nel settore delle calzature outdoor e dell’attrezzatura da sci, ha superato i risultati pre Covid-19, chiudendo l’anno con ricavi a 465,9 milioni di euro (+22% dal 2020) e un margine operativo lordo di 78,9 milioni (da 59,4 milioniI), a fronte di un debito finanziario netto di 126,3 milioni (in miglioramento di circa 45 milioni di euro rispetto al dato di fine 2020 grazie alla buona generazione di cassa).
Autogas Nord – AGN Energia, uno dei leader nazionali nella distribuzione di GPL a cui si affianca un’offerta complessiva nel settore energetico, ha chiuso il 2021 con un fatturato di 571,5 milioni di euro (da 438,1 nel 2020) e un margine operativo lordo di 56,2 milioni (+10,9%), a fronte di un debito finanziario netto di 106,5 milioni.
Infine Iseo, uno dei principali produttori europei di soluzioni meccatroniche e digitali per il controllo e la sicurezza degli accessi, lo scorso ottobre 2021 ha sottoscritto un accordo di investimento in Sofia srl, società che opera nell’ambito dei servizi attinenti al mercato dei sistemi di chiusura e soluzioni per gli accessi. L’accordo prevede l’ottenimento immediato del controllo da parte della società (55%) e un’opzione da esercitare entro il mese di marzo 2026 per la sottoscrizione della restante parte. Iseo nel 2021 ha registrato ricavi per 152,5 milioni di euro (+19% dal 2020) e un margine operativo lordo di 22,4 milioni (da 13,7 milioni), a fronte di un debito finanziario netto di 16,9 milioni.
Infine, il gruppo Clessidra, che comprende Clessidra Holding spa in qualità di capogruppo, Clessidra Private Equity sgr, Clessidra Capital Credit sgr e Clessidra Factoring spa, ha chiuso il 2021 con ricavi per 19,4 milioni, rappresentati essenzialmente dalle commissioni di gestione dei fondi Clessidra e dagli interessi e commissioni derivanti dall’attività di factoring. Dopo il saldo positivo di altri proventi e oneri di gestione per 2,9 milioni di euro e ammortamenti per 1,2 milioni di euro e imposte, la situazione consolidata al 31 dicembre
chiude con un risultato in pareggio.