L Catterton Europe ha siglato l’accordo vincolante per acquisire il 60% di Etro (si veda qui il comunicato stampa di Etro e qui quello di L-Catterton). A vendere il controllo del noto marchio dell’Italian fashion è l’omonima famiglia, che manterrà il restante 40%. Il fondatore, Gerolamo Etro, assumerà l’incarico di presidente della società. Il closing dell’operazione è atteso entro la fine dell’anno.
I termini del deal non sono stati resi noti, ma secondo Reuters è stata confermata la valutazione complessiva di circa 500 milioni di euro di cui si parlava lo scorso aprile, quando L Catterton aveva spuntato l’esclusiva a trattare (si veda altro articolo di BeBeez). La notizia dell’interesse di L Catterton per Etro era già circolata nel marzo scorso (si veda altro articolo di BeBeez).
Etro è stata assistita nell’operazione da Rotschild & co, PwC TLS, dallo Studio Legale Pedersoli e dallo Studio Guasti – Studio Legale Associato, mentre L Catterton si è avvalsa dei servigi di Bain & Company, PwC Deals, PwC TLS e LMCR / Studio Legale.
Secondo quanto riportato da WWD, nel marzo 2019 il dossier era stato studiato dal private equity Mayhoola, basato in Qatar, che ha già investito nelle griffe italiane Valentino e Pal Zileri e in quella francese Balmain. Ma all’epoca un portavoce di Etro aveva precisato: “La famiglia non è interessata a vendere”, pur ammettendo contatti con potenziali investitori.
Probabilmente a convincere la famiglia è stato l’impatto del Covid-19 sui conti, che già nel 2019 avevano segnato una marcata flessione in termini di ebitda, sceso a 15,7 milioni, contro i 22,5 milioni dell’anno precedente, sebbene il fatturato sempre nel 2019 della capogruppo Gefin sia solo leggermente calato, da 285 milioni di euro a 283,6 milioni. E la situazione non deve essere migliorata nel 2020, per il quale non sono ancora disponibili dati, ma che è stato l’annus horribilis della moda, dato il sostanziale prosciugamento dei flussi turistici verso l’Italia, tradizionale motore delle vendite dell’Italian fashion. Non a caso proprio nel settembre dello scorso anno è arrivato al timone della maison milanese Stefano Sassi, ex ceo di Valentino, in qualità di consulente del management, capitanato dal dg Francesco Freschi.
La maison di moda è stata fondata nel 1968 da Gimmo Etro. Con una solida distribuzione a livello globale, Etro vanta una rete di circa 140 negozi monomarca nelle più importanti capitali dello shopping, con presenza nei più prestigiosi e-tailer e department store del lusso nel mondo. Nel 2019 Molto più .
Grazie alla profonda esperienza di investimento di L Catterton, la conoscenza del settore e delle preferenze dei consumatori, unitamente alle relazioni strategiche con LVMH, Etro comincia ad attrezzarsi per intraprendere un percorso di crescita che dovrebbe portarlo tra i principali brand nell’alto di gamma in diverse categorie merceologiche. Con un track record di oltre 30 anni nell’ambito di collaborazioni con marchi di lusso e di moda a livello globale, L Catterton aiuterà Etro a raggiungere l’obiettivo di ampliare la propria clientela e raggiungere le giovani generazioni, entrando in nuove categorie di prodotto. Inoltre, la partnership permetterà a Etro di migliorare la presenza nel digitale e ad espandewrsi a livello globale, con un focus sull’Asia.
Gerolamo Etro ha commentato: “L Catterton ha espresso grande stima per la nostra storia, il nostro prodotto e la nostra visione, condividendo il nostro stesso approccio alla partnership. Dopo quasi 55 anni alla guida del marchio, crediamo che la collaborazione con L Catterton avvierà una nuova fase di crescita e di consolidamento di Etro tra i fashion brand più longevi e prestigiosi”.
Luigi Feola, managing partner e responsabile per l’Europa di L Catterton, ha aggiunto: “Siamo sicuri che con il nostro ampio network globale e la nostra esperienza nella costruzione di marchi di moda, Etro sarà ben posizionata per diventare una brand internazionale e leader nel settore”.
Con circa 30 miliardi di dollari di capitale, attraverso i suoi fondi e i 17 uffici distribuiti in tutto il mondo, L Catterton è la più grande società globale di private equity focalizzata sul settore consumer. Il team del private equity è composto da quasi 200 professionisti. L Catterton è nato nel 2016 dall’alleanza tra Groupe Arnault (holding company di Bernard Arnault, patron del colosso del lusso francese LVMF), lo stesso gruppo LVMH e l’operatore di private equity Usa Catterton (si veda altro articolo di BeBeez). Dal 1989 la società ha realizzato oltre 250 investimenti in marchi leader nel settore di riferimento.
Ricordiamo che nel marzo scorso L Catterton, il presidente di Arcadia Matteo Marzotto e il fondatore Massimo Berloni hanno venduto a Made in Italy Fund, fondo di private equity promosso e gestito da Quadrivio e Pambianco, il 100% di Arcadia srl, titolare del marchio italiano di abbigliamento casual Dondup (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre in Italia, lo scorso dicembre L Catterton Europe ha ceduto in private placement al prezzo di 3,85 euro per azione la sua quota (pari al 10,4%) di Cellularline a First Capital (che ha comprato il 4,6%, salendo così al 5,3%) e al co-ceo Christian Aleotti (salito all’8,55% diventando primo azionista) e al presidente Antonio Luigi Tazartes (ora all’1,5%). Fra i soci rilevanti dell’azienda rientrano anche Intesa Sanpaolo con il 4,79%, Dea Capital con il 4,33%, Stefano Aleotti con il 4,06% e Palladio Holding con il 3,23% (si veda altro articolo di BeBeez).