riri, produttore di bottoni e cerniere controllato da Chequers Capital, con sede a Mendrisio ma dal cuore italiano (è nato infatti dall’aggregazione di tre aziende italiane con la ticinese riri), ha acquisito Amom, società toscana che produce minuterie metalliche, bigiotteria e accessori per il settore calzatura, pelletteria e abbigliamento (si veda qui il comunicato stampa). A venderla è stata la famiglia Veneri. Fineurop Soditic ha assistito il Gruppo riri in qualità di advisor finanziario esclusivo dell’operazione. GOP ha assistito i soci di DMC e la società stessa. Gli aspetti tributari dell’operazione sono stati seguiti, per i soci di DMC e per la società, dai Dottori Commercialisti Roberto Protani e Maurizio Tozzi.
Amom, con sede a Badia al Pino in provincia di Arezzo, nel cuore del distretto toscano dell’alta moda, è attiva da oltre 60 anni. L’azienda è strutturata per eseguire internamente la maggior parte delle lavorazioni, tra cui pressofusione, stampaggio, tranciatura, saldatura, taglio laser, smaltatura, verniciatura e galvanica. Tra i punti di forza c’è anche l’ampio showroom in cui è esposta una collezione di oltre 100 mila articoli. La società ha chiuso il 2020 con ricavi per 10,4 milioni, un ebitda di 1,2 milioni e una posizione finanziaria netta di 1,5 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus).
Il gruppo riri vanta clienti del calibro di Gucci, Prada e i brand del gruppo LVMH, ma produce anche cerniere e bottoni per abbigliamento tecnico e sportivo con clienti gruppi come Nike e Reebok. L’ingresso di Amom nel gruppo riri consente l’ampliamento della proposta di nuovi materiali: oltre a zama, ottone, acciaio e alluminio, l’offerta del gruppo si estende ora anche ad argento, bronzo, legno, materiali preziosi e plastici.
In precedenza, nel gennaio 2018, il gruppo aveva già condotto due acquisizioni. La prima riguardava il 100% del capitale di MR Plating sa, azienda svizzera specializzata in trattamenti galvanici e già partecipata dal gruppo; e la seconda riguardava invece l’italiana SPM Pressofusione srl (ex Spm Die Casting), azienda di Palazzolo Sull’Oglio (Brescia) che diventerà il centro di eccellenza di gruppo per la realizzazione di stampi e per tutte le attività di pressofusione (si veda qui il comunicato stampa).
Il gruppo riri è stato costruito da Sofipa sgr a partire dal 2006 come integrazione di tre diverse aziende. Sofipa aveva infatti iniziato con l’acquisizione della padovana Cobrax, per poi continuare l’anno dopo con l’acquisto della bresciana Meras e infine nel 2008 con quello della ticinese riri (fondata nel 1936), dando così vita a un gruppo dotato di quattro stabilimenti produttivi. Successivamente, nell’ottobre 2014, il gruppo era stato comprato dal fondo olandese Gilde Buyout Partners tramite il veicolo di diritto svizzero Runway acquisition company II ag. A vendere erano stati i fondi Sofipa equity fund e Sofipa equity fund II, una volta gestiti entrambi da Sofipa sgr, la società di gestione controllata da Unicredit e poi acquisita da Synergo sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’ottobre 2018 Chequers Capital aveva vinto l’asta per riri. con il management del gruppo che aveva reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). L’asta era stata avviata a settembre 2018 e vi hanno partecipato, oltre a Chequers, anche altri nomi noti del private equity mid-market europeo, come Equistone, L-Catterton e Clessidra (si veda altro articolo di BeBeez).
In merito all’acquisizione di Amom, Renato Usoni, ceo di riri, ha commentato: “La nuova acquisizione rientra in una strategia corporate volta ad aumentare le nostre dimensioni, il range di prodotti e le competenze tecniche necessarie a rispondere rapidamente alle esigenze del mercato, continuando a garantire i più alti standard qualitativi, naturalmente in continuità con la tradizione artigianale e manifatturiera dell’azienda, inestimabile patrimonio del made in Italy. L’offerta combinata sarà altamente sinergica e permetterà ai nostri clienti di beneficiare di capacità di innovazione uniche”.
Carlo Veneri, ceo di Amom, ha aggiunto: “L’integrazione ci consente di entrare a far parte di un gruppo internazionale, forte di oltre 80 anni di storia, di una posizione consolidata nel mercato e di una visione manageriale improntata alla crescita e al continuo miglioramento. Fin dall’inizio, la collaborazione con riri è nata dalla condivisione degli stessi valori: attenzione costante alle esigenze dei nostri clienti, cura estrema per il dettaglio, innovazione e ricerca come stimolo per lo sviluppo e un occhio di riguardo per l’etica e la sostenibilità dell’intera filiera produttiva”.