A poco più di due anni e mezzo dall’acquisizione della maggioranza del capitale (si veda altro articolo di BeBeez) di Autry International, e confermando le voci di mercato che si susseguono da qualche mese (si veda altro articolo di BeBeez), Made in Italy Fund, veicolo gestito e promosso da Quadrivio & Pambianco, ha ceduto a Style Capital la maggioranza (50,2%) della società che produce e distribuisce sneaker per uomo e donna con il marchio Autry (si veda qui il comunicato stampa relativo all’operazione emesso da Made in Italy Fund, e qui il comunicato diffuso da Quadrivio).
Nell’ambito dell’accordo, che ha un valore di circa 300 milioni di euro, Made in Italy Fund reinvestirà una quota pari all’8% attraverso il nuovo fondo Made in Italy Fund II, mentre la famiglia Doro manterrà una partecipazione del 42%. Autry è la prima exit del primo fondo della serie e ha generato un ritorno superiore a 4 volte il capitale investito, con un IRR del 75%.
All’operazione ha partecipato anche un club deal formato da alcune famiglie imprenditoriali italiane organizzato da UniCredit, mediante Sneakers Club, il veicolo che è stato costituito appositamente per quest’operazione offerta a clienti Uhnw dell’istituto di credito. Quest’ultimo deterrà una partecipazione pari a circa il 33% della società controllata da Style Capital che avrà la maggioranza di Autry International.
L’acquirente è stato assistito dallo Studio Chiomenti come consulente legale, RDRA come consulente fiscale, PwC Advisory per la financial due diligence. Made in Italy Fund, invece, è stata assistita da JPMorgan e Mediobanca quali financial advisor, e da Legance quale consulente legale. La famiglia Doro è stata assistita dallo Studio Pedersoli in qualità di consulente legale. UniCredit ha affiancato Style Capital quale Banca Agente per la parte di co-investimento in club deal offerto ai clienti Uhnw dell’istituto di credito e, inoltre, ha agito come banca agente nel finanziamento dell’operazione da parte di un pool di banche italiane.
Autry, fondata a Dallas nel 1982, aveva iniziato con la produzione di calzature sportive per il tennis, basket e running, prima di affermarsi nella moda e, successivamente, scomparire. Sino a quando nel 2019 era stata rilevata da Marco Doro, fondatore (insieme a Veronica Sgarbossa) di Ghoud, anch’essa specializzata nella produzione di sneaker, insieme ad Alberto Raengo e Gino Zarrelli. Poi nel giugno 2021 il fondo Quadrivio ha acquisito il controllo sia di Autry sia di Ghoud, che sono state portate entrambe sotto il cappello del gruppo industriale guidato da Mauro Grange, che fa capo al veicolo Fine Sun, di cui fanno parte altre tre aziende rilevate in precedenza da Made in Italy Fund: 120%Lino, azienda italiana leader nella produzione di capi in lino e fibre naturali; Rosantica, marchio specializzato nella produzione di borse gioiello e accessori preziosi; Dondup, realtà che produce abbigliamento in denim. Il polo della moda è nato dalla volontà di valorizzare e ottimizzare al meglio le sinergie tra i marchi acquisiti, promuovendo la condivisione di iniziative di natura produttiva, commerciale e di comunicazione.
La maggioranza di Autry, pre-conclusione dell’accordo con Style Capital, faceva nel dettaglio capo per il 69,75% al veicolo Fine Musetto srl, al 19,75% a Kang Seok Kyun, e al 4,75% ciascuno ad Alberto Raengo e a Tommy Sun (si veda qui il database di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Black Studio srl deteneva l’1% rimanente.
Oggi il marchio ha una diffusione internazionale, e ha raggiunto una visibilità tale che, a maggio 2023, Reebok ha avviato un’azione legale per la vendita di “imitazioni ad alto prezzo” delle sue scarpe da ginnastica. Il marchio di atletica di proprietà di Authentic Brands Group ha citato in giudizio Autry International e Autry USA per aver presumibilmente copiato diversi suoi modelli e creato confusione sul mercato (qui quanto riportato da Footwear News).
Nell’esercizio che si è chiuso a fine marzo 2023, Autry International ha generato 84,6 milioni di euro di ricavi, 22,6 milioni di ebitda con 6,7 milioni di liquidità netta (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Grange, che ha gestito la società assieme alla famiglia fondatrice, ha aggiunto: “Gli ultimi tre anni sono stati un viaggio straordinario e gratificante alla guida di Autry, durante i quali siamo riusciti a posizionare il marchio nel panorama globale delle sneakers. Sono orgoglioso dei risultati ottenuti, che hanno visto il nostro fatturato crescere da 3 milioni del 2020 agli oltre 110 milioni dell’ultimo anno fiscale che si chiuderà a marzo. Vorrei ringraziare il team straordinario che ha lavorato incessantemente al mio fianco durante questo percorso, così come Marco Doro, che è stato un partner e un amico prezioso in questa incredibile avventura. Sono convinto che Autry continuerà il suo percorso di crescita, restando fedele alla sua vocazione heritage, con prodotti di estrema qualità e una community unita dallo stesso lifestyle”. Nel periodo, fa sapere il fondo, anche la redditività è più che quadruplicata, portando l’ebitda consolidato da 8 a oltre 33 milioni di euro.
“L’exit di Autry conferma il valore del nostro investimento, di cui abbiamo sin da subito riconosciuto il potenziale. Sono molto soddisfatto di aver portato a termine quest’operazione con un partner italiano; sono convinto che saprà valorizzare al meglio quanto realizzato in questi ultimi 3 anni”, ha detto Alessandro Binello, Group ceo di Quadrivio Group. “Quest’operazione evidenzia ancora una volta come i nostri fondi di private equity possano, anche in un arco di tempo limitato, creare valore per la società in portafoglio e generare importanti ritorni per i nostri investitori.”
Doro, co-founder di Autry, ha commentato: “Per noi è un immenso piacere venire affiancati da un partner di prestigio come Style Capital, la cui vasta conoscenza del settore, le forti relazioni strategiche di lunga data con partners internazionali e il track record di investimenti di successo, aiuteranno Autry a consolidare il proprio percorso di sviluppo internazionali ed avviare un sano piano di sviluppo retail”.
La nuova partnership con Style Capital sosterrà la crescita dell’azienda, avviando un piano di espansione in Italia e all’estero, che prevede l’apertura di oltre 20 boutique monomarca nelle principali piazze del lusso, ulteriore sviluppo canale digitale e consolidamento dell’attività di distribuzione wholesale a livello internazionale.
“L’obiettivo di Style Capital sarà quello di consolidare questa crescita repentina, creando le basi (di investimenti e know-how) per un percorso sostenibile di lungo periodo e di ampio respiro internazionale”, ha dichiarato Roberta Benaglia, ceo di Style Capital sgr. Il sogno, come fu per Golden Goose, è sempre quello di individuare un prodotto vincente e trasformarlo in un brand iconico; bisogna investire su story telling e brand awareness, non trascurando mai l’innovazione di prodotto. Con queste premesse saremo felici di contribuire al percorso di espansione di un’azienda che si è dimostrata così dinamica negli ultimi anni e al fianco dei fondatori contribuire a scrivere il prossimo capitolo di questa meravigliosa storia di successo”.
Style Capital, come accennato, è specializzata nel settore moda in cui, nel corso degli anni, ha affiancato diverse aziende. Fra queste, Golden Goose, Twin-Set e più recentemente, forte_forte, MSGM, Re/Done, LuisaViaRoma, Soeur, UPower (attualmente detenute in portafoglio). Fra le ultime operazioni, ad agosto 2023, l’sgr aveva raggiunto un accordo con Advent International, fra i principali private equity al mondo, per vendere la maggioranza del marchio di lusso Zimmerman per un valore stimato in poco più di 1 miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).