Banca Finint ha chiuso il 2020 con risultati consolidati in crescita (si veda qui il comunicato stampa), che potrebbero ben supportare i piani di sviluppo futuro, compresi quelli della quotazione . Ricordiamo infatti che Banca Finint ha presentato un’offerta vincolante per l’acquisto della quota di controllo (62,4%) di Banca Profilo messa in vendita da Sator Private Equity Fund (si veda altro articolo di BeBeez). L’offerta consisterebbe in una proposta mista, in contanti e carta contro carta con un’ipotesi di fusione tra le due banche in modo tale che Banca Finint si ritroverebbe quotata a Piazza Affari. La probabilità che l’operazione vada in porto è aumentata nei giorni scorsi, dopo che Banca Profilo ha rimandato al mittente l’offerta di Banor sim, ritenendola troppo bassa. In ogni caso, Banca Finint ha messo comunque in programma la quotazione per la primavera del 2022.
Lo ha detto chiaro il presidente Enrico Marchi in un’intervista pubblicata oggi da Il Gazzettino: “Per Banca Profilo abbiamo fatto la nostra offerta. È una buona prospettiva per entrambe le banche: possiamo mettere insieme le nostre competenze in grande sinergia”. E, nel caso in cui l’operazione non andasse in porto, “pensiamo a una quotazione di Banca Finint nei primi mesi del 2022, quando anche la situazione economica si sarà ripresa. Una quotazione finalizzata ad accelerare lo sviluppo: non venderemo azioni mie e degli altri soci, lanceremo un aumento di capitale tra 100-150 milioni per sostenere acquisizioni. Questa è l’occasione per dotare il Veneto di una vera banca d’affari. Nel Nordest c’è chi vuole comprare o crescere, imprenditori che hanno da risolvere un passaggio generazionale, che vogliono quotarsi, che vogliono accedere al mercato capitale, o vogliono gestire i loro soldi al meglio: noi vogliamo affiancarli in queste operazioni diventando una boutique finanziaria a 360 gradi. Io vedo grandi potenzialità nel Nordest, un’area che ha perso tanti soggetti finanziari”.
I risultati consolidati di Banca Finint diffusi ieri (si veda qui il comunicato stampa), mostrano un margine finanziario e da servizi di 56,1 milioni di euro (+5,8% da fine 2019), con commissioni nette che ammontano a 49,8 milioni di euro (+5,6%) e un margine di intermediazione di 57 milioni di euro (+3,2%), con un utile lordo consolidato di 18,8 milioni, in lieve calo rispetto ai 20,8 milioni del 2019 dovuto per più di un milione al sostenimento di costi non ricorrenti relativi all’operazione di riorganizzazione del gruppo.
Ricordiamo, infatti, che Banca Finint lo scorso ottobre 2020 ha riorganizzato l’assetto societario per semplificare la struttura e ha annunciato la fusione per incorporazione nella società capogruppo Banca Finint spa di tre società interamente controllate: Securitisation Services spa, leader di mercato nella gestione e nel monitoraggio di operazioni di cartolarizzazione, covered bond e finanza strutturata; Finint Corporate Advisors srl, che svolge attività di consulenza in operazioni di finanza straordinaria; e FISG Srl, leader di mercato nella realizzazione di operazioni di finanza strutturata. La fusione ha riguardato invece Finint Investments sgr, la società di gestione del risparmio, nella quale la capogruppo manterrà la partecipazione diretta (si veda altro articolo di BeBeez).
L’utile netto consolidato, invece, è stato di 21,1 milioni di euro, in crescita di ben il 43,5% da 2019, grazie a componenti non ricorrenti. In particolare, in grande crescita i risultati della partecipata Finint sgr, che ha raggiunto un risultato netto di 2,4 milioni di euro (+23,5%). L’espansione ha riguardato sia il settore mobiliare con il lancio del nuovo fondo Efesto Credit Fund, dedicato all’acquisto di Utp corporate dalle banche (si veda altro articolo di BeBeez) sia quello del real estate, grazie in particolare ai fondi di social housing, che stanno completando gli investimenti previsti da piano.
I risultati ottenuti sono la sintesi del contributo di tutte le business unit in cui la società è attiva ed in particolare nella strutturazione e gestione delle operazioni di cartolarizzazione, l’organizzazione e gestione di operazioni di debito strutturato (basket bond), la strutturazione e collocamento di minibond ma anche nelle attività di asset e wealth management, nella consulenza finanziaria e aziendale (sia m&a sia debt restructuring) e nel 2020 ha realizzato impieghi ed operazioni coerenti con le direttrici delineate dal piano strategico individuale e di gruppo.
Il presidente di Banca Finint, Enrico Marchi, ha commentato: “Il 2020 per Banca Finint è stato un anno speciale sotto molti punti di vista. Nonostante la diffusione della pandemia, il risultato conseguito dal nostro gruppo ha confermato la sua capacità di resilienza e dimostrato la solidità del modello di business. Quest’anno abbiamo portato a termine un importante progetto di riorganizzazione che rappresenta un ulteriore passo in avanti nel percorso di evoluzione della banca per continuare la crescita intrapresa negli anni, sviluppando sinergie per accrescere efficienza e competitività in un contesto di profonda evoluzione del sistema bancario. Banca Finint ha registrato risultati più che positivi, così come l’area ex Securitisation Services che nella sua rodata attività ha saputo cogliere occasioni positive, mentre Finint sgr prosegue nella sua espansione di masse gestite e nuovi prodotti. Pur in una situazione di generale incertezza siamo confidenti che la banca possa proseguire i piani futuri forte della sua solida posizione patrimoniale e della sua capacità di adattarsi a contesti complessi e sfidanti come quelli che il Covid ci ha presentato”.
Ricordiamo, infine, che dallo scorso 1° gennaio Banca Finint è guidata dal nuovo amministratore delegato Fabio Innocenzi, mentre Giovanni Perissinotto, prima ceo, ha assunto il ruolo di vicepresidente (si veda altro articolo di BeBeez).