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Si allunga la lista dei pretendenti per Marcolin, lo storico produttore cadorino di montature per occhiali, che rifornisce alcuni dei marchi più famosi del mondo (fra cui Tom Ford, Guess, adidas Sport, adidas Originals, Moncler, Zegna). Già a fine ottobre 2023 si erano diffuse le prime voci relative al fatto che PAI Partners, che aveva delistato l’azienda da Piazza Affari nel 2013, avesse dato mandato a Goldman Sachs per valutare l’interesse di potenziali acquirenti, sulla base di una valutazione di 1,35 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Già allora si parlava di un possibile interesse da parte di Essilux, ricordando che a novembre 2022, quando Estée Lauder Companies (ELC) aveva acquisito il marchio Tom Ford (si veda altro articolo di BeBeez), Marcolin aveva negoziato un rapporto di licenza a lungo termine con la stessa ELC per Tom Ford eyewear, che costituiva una significativa estensione del contratto di licenza sino a quel momento in vigore.L’accordo garantiva, infatti, una licenza perpetua a fronte del pagamento da parte di Marcolin di 250 milioni di dollari a Tom Ford che, all’atto del pagamento, sarebbe già divenuta di proprietà di ELC. Per finanziare l’operazione, come spiegato nella relazione sui risultati dei nove mesi 2023, nell’aprile dello scorso anno Marcolin ha attinto dalla propria cassa e varato inoltre un aumento di capitale da 75 milioni di euro, che è stato sottoscritto dagli azionisti e quindi in primo luogo da PAI.
Altri player potenzialmente interessati, si diceva a ottobre, anche De Rigo e il gigante Usa degli occhiali Marchon. Ma si faceva anche il nome di Safilo, sebbene si tratterebbe di un rientro in un territorio faticosamente e poco dolcemente lasciato proprio lo scorso autunno, con la spartizione di impianto e maestranze di Longarone, paese in provincia di Belluno dove ha sede la stessa Marcolin, che sono passate da Safilo a Thélios (gruppo LVMH) e Innovatek.
Proprio un’ipotesi di interessamento diThélios potrebbe invece forse essere più realistica, ma al momento non ci sono voci al riguardo. Ricordiamo che Thelios era nata come joint-venture del settore occhialeria da Marcolin e LVMH nel 2017, con LVMH che nel 2021 ha rilevato anche il 49% detenuto da Marcolin (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente a quella operazione, Marcolin aveva riacquistato la quota del 10% del capitale della stessa Marcolin in portafoglio a LVMH. L’intera operazione aveva portato nelle casse di Marcolin 128 milioni di euro netti. LVMH aveva comprato il 10% di Marcolin nel gennaio 2017 sulla base di una valutazione dell’intero gruppo di 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Nelle ultime ore il tam tam di mercato riferito dal Messaggero ha incluso tra i pretendenti del gruppo di occhialeria anche il colosso del lusso Kering, che fa capo a François-Henri Pinault e detiene, tra gli altri, i marchi Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga. La divisione Kering eyewear ha sede a Padova ed è guidata dall’ex Safilo Roberto Vedovotto. Tra i nuovi nomi spunta anche quello Fountain Vest, private equity di Hong Kong fondato nel 2007.
PAI Partners aveva acquisito nel 2012 il 78,6% del capitale di Marcolin, per circa 207 milioni di euro dagli azionisti aderenti al patto parasociale (famiglia Marcolin, Andrea e Diego Della Valle) e da Antonio Abete (si veda qui il comunicato stampa di allora). Successivamente Giovanni, Cirillo e Maurizio Marcolin, Andrea e Diego Della Valle e Antonio Abete avevano reinvestito nella holding di controllo del veicolo di acquisizione Cristallo spa, per una quota pari al 15% di Cristallo, che a sua volta aveva poi lanciato l’opa obbligatoria sul resto delle azioni in circolazione per un corrispettivo complessivo di circa 56 milioni di euro, sulla base di una valutazione di circa 263 milioni di euro, pari a 7,7 volte l’ebitda del 2011, che era stato di 34,2 milioni (si veda qui il Documento di offerta). L’opa si era poi chiusa con successo nel febbraio del 2013, portando come detto al delisting del titolo da Piazza Affari.
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Marcolin, oggi controllata per l’83% da PAI Partners, ha in portafoglio brand di occhiali come Max&Co, Tom Ford, Zegna, Max Mara, Pucci e Tod’s e ha chiuso i nove mesi 2023 con 421,6 milioni di ricavi netti (+3% dai. nove mesi 2022) e un ebitda di 64,6 milioni (+28%) (si vedano qui il comunicato stampa e qui la relazione dei 9 mesi 2023), a fronte di un debito finanziario netto salito a 341 milioni di euro, dai 166 milioni di fine 2022, soprattutto per la riduzione della cassa, a cui come spiegato sopra è stato attinto per pagare la nuova licenza a Estée Lauder. Ricordiamo che il debito di Marcolin include 350 milioni di euro di bond emessi nel maggio 2021 per rifinanziare buona parte del debito allora esistente (si veda altro articolo di BeBeez). Il gruppo aveva invece chiuso il 2022 con ricavi netti per 547,3 milioni di euro di ricavi e 53,3 milioni di ebitda (si veda qui il bilancio 2022).