Il consiglio di amministrazione di Nexi ha deliberato ieri pomeriggio l’avanzamento del progetto di quotazione in Borsa che, entro domani porterà alla presentazione in Consob della documentazione necessaria all’ipo del gruppo dei servizi di pagamento che viene valutato sino a 7,5 miliardi di euro. La riunione del Cda anche preso atto dell’uscita di Franco Bernabè, in vista dell’imminente ritorno in Tim, indicando quale nuovo presidente Michaela Castelli (attuale presidente di Acea e da dicembre presidente di Sea). Giuseppe Capponcelli è stato confermato vicepresidente e Paolo Bertoluzzo amministratore delegato.
A fine gennaio Nexi aveva ufficialmente dato il via alla percorso dell’ipo (si veda altro articolo di BeBeez), nominando Evercore advisor, mentre Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Credit Suisse, Mediobanca e Goldman Sachs saranno le banche del consorzio per l’ipo, che potrebbe essere ampliato ulteriormente. Banca Imi è anche sponsor dell’operazione. Joint bookrunner saranno Barclays, Citi e HSBC.
“L’ipo di Nexi, potenzialmente una delle tre più grandi in Europa nel 2019, è una bellissima operazione e dovrebbe dare, speriamo, un segnale di grande fiducia per gli investitori che vogliono venire in Italia”, ha commentato ieri Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana, a margine del convegno organizzato da Baffi Carefin Bocconi ed Equita sul mercato dei corporate bond in Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Jerusalmi ha aggiunto: “Penso sarà verso metà aprile, questa è l’aspettativa. Anche perché credo che l’orientamento degli investitori della società sia non aspettare le elezioni europee, per evitare di andare in una situazione di maggiore confusion”, ha detto il numero uno di Borsa Italiana.
Nexi è controllata oggi al 93,2% da Mercury Uk Holdco Ltd, il veicolo che fa capo pariteticamente ai fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra, ed è partecipata per il resto da una decina di istituti di credito tra cui Banco Bpm, Credito Valtellinese e Popolare di Sondrio titolari di quote superiori all’1%.
L’ipo potrebbe essere mista (sia vendita di azioni sia aumento di capitale), ma non è stato definito se sarà rivolta solo agli investitori istituzionali, opzione più probabile, o se sarà aperta anche al retail. In ogni caso si parla di un flottante di almeno il 35%.
Nel 2017 il gruppo Nexi ha avuto ricavi per 855,9 milioni di euro e un ebitda di 303,9 milioni (si veda qui il bilancio consolidato 2017), con l’ebitda che a fine 2018 è stimato in crescita addirittura a 530-540 milioni. I dati pro-forma (che tengono conto di tutte le ultime acquisizioni del gruppo) degli ultimi 12 mesi a fine settembre 2018 (si veda qui la presentazione dei conti dei nove mesi), indicavano un ebitda di 514 milioni, in aumento dai 496 milioni pro-forma di fine 2017. I multipli di valutazione, quindi, sono nell’ordine delle 12-15 volte l’ebitda, per un valore d’impresa (enterprise value) compreso tra i 6,5 e i 7,5 miliardi, compreso il debito finanziario netto di circa 2,5 miliardi.
Lo scorso luglio il gruppo Nexi si è diviso in due: da una parte DEPObanki in cui sono confluiti tutti servizi di securities services e di tramitazione che richiedono la licenza bancaria (banca depositaria) e, dall’altra, il nuovo Nexi Group, ex Mercury Payment Services (già Setefi Payment Services), che ingloba tutte le attività di pagamento e le società controllate del gruppo focalizzate sui pagamenti (si veda altro articolo di BeBeez). I due distinti gruppi di società proseguiranno autonomamente nello sviluppo dei rispettivi business e nel perseguimento delle relative strategie attraverso proprio management indipendente.
A maggio 2018, prima dell’operazione, il gruppo aveva rifinanziato i bond quotati alla Borsa del Lussemburgo per un totale di 2,2 miliardi di euro e aveva emesso 400 milioni di nuovi bond collocati in private placement (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, Mercury UK Holdco Limited ha emesso e collocato a maggio: 825 milioni di euro di bond senior secured a scadenza 1° novembre 2023, prezzato alla pari e con cedola 4.125%; 1,375 miliardi di euro di bond a scadenza 1° maggio 2023, prezzato alla pari e cedola variabile pari al tasso euribor 3 mesi più 362,5 punti base. A luglio, poi, Mercury UK Holdco Limited ha collocato in private placement altri 400 milioni di euro di bond senior secured con cedola euribor 3 mesi (con floor a 0%) più 362,5 punti base.
Con i capitali raccolti sono state rimborsate tutte le emissioni di Mercury Bondco Plc: il bond PIK da 900 milioni di euro cedola 8¼%-9% senior secured a scadenza 2021; il bond PIK da 200 senior secured a tasso variabile e scadenza 2021; il bond PIK senior secured da 600 a scadenza 2021; e il bond PIK senior secured da 60o con cedola 7 1/8%- 7 7/8% sempre a scadenza 2021.