Ben 11 miliardi di investimenti e linee di credito complessive estese a 7,175 miliardi per il gestore di rete FTTH (Fiber To The Home) Open Fiber. Lo prevede il nuovo piano industriale2022-2031 del gruppo tlc controllato al 60% da Cdp Equity e partecipato al 40% da Macquarie Infrastructure varato lo scorso 3 dicembre dal Consiglio di amministrazione e annunciato lo scorso venerdì 10 (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo, infatti, che il 3 dicembre è stato siglato il closing delle operazioni di vendita del 50% del capitale da parte di Enel a Cdp e Macquarie Infrastructure (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, da un lato Cdp Equity ha comprato un’ulteriore partecipazione del 10% del capitale di Open Fiber, diventandone così il maggiore azionista con una quota complessiva del 60%; e dall’altro Macquarie Asset Management ha completato l’acquisizione da Enel del restante 40%. L’annuncio del deal era dello scorso agosto (si veda altro articolo di BeBeez). Sono stati quindi nominati i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione di Open Fiber: Barbara Marinali (presidente), l’attuale direttore generale Mario Rossetti (amministratore delegato), Alessandro Tonetti e Roberta Battaglia designati da CDP Equity e Nathan Luckey e Geoffrey David Shakespeare espressione di Macquarie.
Tornando ai contenuti del nuovo piano industriale, nel dettaglio questo prevede circa 11 miliardi di euro di investimenti per la copertura con rete di ultima generazione di circa 24 milioni di unità immobiliari (UI) dagli oltre 13 milioni di UI attuali e a supporto della crescita della base clienti, in coerenza con il target di piano che prevede il raggiungimento dell’obiettivo di take up al 50%. Tali investimenti saranno coperti dall’estensione del financing a 7,175 miliardi di euro, dall’equity e dalla generazione di cassa.
Open Fiber ha infatti raggiunto un accordo di finanziamento con Banco BPM, BNP Paribas, Crédit Agricole, ING, Intesa Sanpaolo, Santander, Société Générale e Unicredit, che ha lo scopo di supportare gli ulteriori investimenti del Piano Industriale nonché rifinanziare il Project Financing precedente di 4,1 miliardi di euro, migliorandone le condizioni applicate ed estendendone la durata al 2028. Il finanziamento, che sarà finalizzato prima della fine dell’anno, è il più grande mai realizzato in EMEA per investimenti in reti di telecomunicazioni. È previsto un processo di sindacazione che consentirà ad altre banche italiane ed europee di entrare nel finanziamento.
Ma non è tutto. Open Fiber potrà ricorrere a una ulteriore linea di credito da 2,8 miliardi di euro.nel caso in cui saranno necessari ulteriori investimenti a seguito dell’esito dei bandi di gara che saranno indetti dal Ministero per la Transizione Tecnologica e Digitale (MITD) nell’ambito del Piano Italia 1 Giga. All’esito dei bandi, atteso per giugno 2022, la società definirà infatti nel dettaglio il piano di copertura della ulteriore porzione di aree grigie in cui si opererà in regime di concorrenza e, dunque, il corrispondente numero incrementale di unità immobiliari. Le aree grigie sono le zone in cui è presente un unico operatore di rete e dove nessun altro operatore ha in progetto di sviluppare una rete NGA (Next Generation Access).
La caratteristica principale del nuovo piano rispetto al precedente è infatti la sua flessibilità. L’ampiezza di risorse finanziarie disponibili sulla base dell’accordo con le banche consente di accelerare e raggiungere tutti gli obiettivi del vecchio piano, quindi di partecipare a tutte le gare previste nell’ambito del PNRR per le aree grigie, e di poter pianificare le ulteriori coperture da realizzare nelle aree grigie di mercato.
A fine piano si prevede una marginalità superiore al 75%, con oltre 2 miliardi di euro di ricavi. Il break even (ebitda al netto degli investimenti) è previsto al 2026.
La commercializzazione dei servizi di connettività sulla rete realizzata da Open Fiber è oggi attiva in 190 città di grandi e medie dimensioni e in oltre 3.000 piccoli comuni. Sono più di 200 gli operatori, nazionali e internazionali, che hanno stretto accordi commerciali con Open Fiber per l’utilizzo della sua rete. Il finanziamento consentirà di completare la copertura di città, piccoli comuni e aree industriali, offrendo un contributo decisivo agli obiettivi del “Piano Italia a 1 Giga” per la riduzione del divario digitale del nostro Paese. Dalla nascita di Open Fiber, verranno messe in campo per il progetto risorse per oltre 15 miliardi di euro.
Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber, ha commentato: “In pochi anni Open Fiber è passata dalla fase di startup a un ruolo di leader in Italia ed Europa nello sviluppo di reti interamente in fibra ottica. Con il forte sostegno degli azionisti e solide partnership con i principali operatori, siamo pronti a completare la copertura di città, piccoli comuni e aree industriali, offrendo un contributo decisivo agli obiettivi del Piano Italia 1 Giga per la riduzione del divario digitale del nostro Paese”.