Plurima, il fornitore di servizi di logistica sanitaria e gestione in outsourcing del magazzino farmaceutico amministrativo e gestione documentale per PA e aziende private, partecipato dal fondo Siparex da inizio 2019 e controllato dalla famiglia Marconi, avrebbe trovato il nuovo investitore che stava cercando (si veda altro articolo di BeBeez): sarebbe Poste Italiane. Che potrebbe rilevare la quota di maggioranza, con la famiglia Marconi che resterebbe nel capitale e con Siparex che invece ne uscirebbe. Lo ha scritto ieri Reuters, precisando che la società sarebbe valutata circa 100 milioni di euro.
Sarebbero almeno cinque i private equity interessati al dossier. Si parla di Chequers Capital, Clessidra, Iter Capital, Fondo Italiano d’Investimento e Nextalia, il nuovo gruppo finanziario lanciato dall’ex banker di Mediobanca Francesco Canzonieri insieme a un gruppo di primari investitori istituzionali italiani (si veda altro articolo di BeBeez). Al lavoro per Plurima ci sarebbe l’advisor finanziario Vitale.
Fondata nel 1995 da Tito Carlo Marconi a Corciano (Perugia), Plurima spa è stata la prima azienda italiana a proporre il servizio in outsourcing della gestione documentale per la sanità pubblica e privata. Nel 2017 ha acquisito BluKappa srl e Bridge Technologies srl, mentre nel dicembre 2019 ha acquisito il 90% di Log-Os, società specializzata in logistica sanitaria che fa parte del gruppo Zanardo Servizi Logistici, fondato nel 1961 dall’omonima famiglia (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo, che attualmente può contare su oltre 600 clienti e su una presenza capillare nel Nord Italia e nel Centro Italia, ha chiuso il 2020 con 38,6 milioni di euro di ricavi (da 27,8 milioni nel 2019), un ebitda di 5,6 milioni (da 2,6 milioni) e un debito finanziario netto di 1,5 milioni (da 2,5 milioni) (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). In un’intervista al Sole 24 Ore lo scorso novembre, il presidente Luca Marconi e il neo amministratore delegato Fabio Luppino avevano anticipato che il gruppo prevede una crescita del fatturato per il 2021 del 10%.
Siparex aveva acquisito dalla famiglia Marconi il 31% del capitale di Plurima nel gennaio 2019, conducendo l’operazione tramite i fondi Siparex Investimenti 2 e Siparex MidCap 3 ed era prevista inoltre la sottoscrizione di un aumento di capitale in una o più tranche, fino ad arrivare a un massimo del 41% (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi, però, la quota posseduta dal fondo risulta ancora del 31%. In occasione dell’acquisizione si era anche parlato di una possibile futura quotazione di Plurima all’allora Aim Italia o, in caso di ulteriori acquisizioni, sul listino principale.