Palladio, attraverso Vei Capital, e Intesa Sanpaolo entrano nel capitale della genovese Rina spa, sottoscrivendo in parti uguali un aumento di capitale da 25 milioni e impegnandosi in investimenti successivi sottoforma di equity e di obbligazioni convertibili sino a un totale di 100 milioni, corrispondente a non oltre il 30% del capitale. L’operazione è stata annunciata ieri (scarica qui il comunicato) e conferma quanto anticipato da MF-Milano FInanza lo scorso 5 aprile.
RIna spa è la società nata da quello che una volta era il Registro Italiano Navale e che ha progressivamente esteso i propri servizi dalla classificazione alla certificazione, dal collaudo all’ ispezione, dalla formazione al consulting engineering e ampliato la gamma dei settori in cui opera, includendo, oltre all’industria navale (che rappresenta il 32% del fatturato), anche ambiente, responsabilità sociale, energia, infrastrutture, trasporti e logistica, agroalimentare, tecnologia e innovazione. in uno dei maggiori operatori mondiali nel business della certificazione.
Una conferma del percorso avviato è data anche dalle acquisizioni recenti portate a termine da Ugo Salerno, amministratore delegato di Rina. Uno dei passaggi fondamentali è stata l’acquisizione nel 2011 di D’Appolonia, società leader in Italia nella consulenza ingegneristica, cui hanno fatto seguito nel 2012 gli acquisti di Simtex e di Ismecert e, nei mesi scorsi, di Centro Sviluppo Materiali. E ora l’obiettivo è un ulteriore salto dimensionale a livello internazionale, che avverrà ancora per acquisizioni (in particolare Asia e Sudamerica) finanziate appunto via via da Palladio e Vei, per un totale di 200 milioni di risorse che saranno messe sul piatto nel giro di tre anni,
Già oggi Rina spa conta 2.500 dipendenti (di cui 1.500 in Italia) e oltre 163 sedi periferiche distribuite in 57 Paesi del mondo, con un fatturato 2013 previsto in crescita a oltre 320 milioni di euro (considerando l’ultima acquisizione di Csm) dopo un 2012 chiuso con 280 milioni e con un risultato operativo di 26,3 milioni.
Rina è controllato al 100% dal Registro Navale Italiano, un ente morale di natura privata (paragonabile a una Fondazione) nel cui consiglio di amministrazione siedono 27 rappresentanti di varie associazioni di Camere di Commercio, armatori, assicurazioni, cantieri e altri professionisti. Fra tre anni, a valle dei vari aumenti di capitale che verranno sottoscritti da Palladio e Vei, la quota del Registro Navale Italiana risulterà diluita fra il 65 e il 75% (variabile a seconda delle azioni convertibili di tipo B controllate dal top management).