Con una raccolta totale da clientela dei nove mesi 2022 in calo del 7% su base annua a 5,7 miliardi di euro dai 5,8 del 2021, Banca Profilo, quotata a Piazza Affari, ha tuttavia aumentato le masse allocate a fondi alternativi a 313 milioni, inclusivi di SIF immobiliari per 183 milioni, SIF mobiliari per 21 milioni e fondi Private Debt per 109. Il dato totale sugli asset alternativi si confronta con i 302 milioni del 2021 (si veda qui la presentazione per gli analisti).
Sul versante delle masse amministrate, queste sono diminuite da 233 a 173 milioni, portando le masse totali a 486 milioni rispetto ai 534 del settembre 2021. Il quadro generale sulla raccolta è certificata anche dal calo delle masse in PPA, -9,1% dall’anno scorso a 631 milioni, e dalla riduzione dei prodotti assicurativi facenti capo ai diversi rami, -6,3% a 426 milioni.
Ricordiamo che il nuovo piano industriale è la base per il budget 2022 approvato nei primi mesi di quest’anno e non include ipotesi di crescita esterna. Ipotizza invece il proseguimento dell’attuale business model anche in caso di uscita dell’attuale azionista di controllo Sator Private Equity Fund e le conseguenti modifiche alla governance. Sator, che attualmente detiene il 64% della banca, potrebbe cederne il 29% a RiverRock European Capital Partners il quale avrebbe già presentato un’offerta vincolante lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). I
Il fondo Sator, entrato in Profilo nel 2009, si avvia verso la liquidazione, per questo sta cercando, ormai da due anni, di vendere le proprie quote per non creare troppi scossoni sulle partecipazioni. La chiusura del fondo è già stata prorogata ma per ora, niente di nuovo. Stando a quanto comunicato da Profilo, la capogruppo Arepo BP, con l’assistenza degli advisor Lazard e Wepartner, sta proseguendo “l’attività per la selezione di primari soggetti interessati ad acquisire una partecipazione nel capitale sociale di Banca Profilo in un’ottica di ulteriore sviluppo ed efficientamento della medesima”.
Intanto, malgrado le avversità di mercato e i problemi di governance, prosegue l’attività di Profilo nel private banking. Nell’immobiliare, è ben avviata l’attività di investimento di Eurocare IV, fondo di cui Profilo ha l’esclusiva in Italia, che a fine settembre conta 13 assets in portafoglio per oltre 237 milioni di euro. Rimane importante la pipeline, con ulteriori 25 asset già identificati per complessivi 300 milioni, mentre la raccolta ha raggiunto i 28 milioni a valle del quinto closing tenuto a fine ottobre, con la distribuzione del fondo che proseguirà per tutto il 2022.
Nel finanziario, l’investimento nel fondo britannico Fasanara Capital (si veda altro articolo di BeBeez), focalizzato sull’acquisto di crediti commerciali originati da piattaforme fintech, o digital factoring, ha raggiunto a fine ottobre quota 64,8 milioni, mentre è partita la distribuzione del fondo alternativo non riservato Hedge Invest Distressed Opportunities II, dedicato all’acquisto dei crediti deteriorati (asset class finora preclusa alla clientela non professionale). Si tratta, rende noto Profilo, “della prima di una serie di iniziative nell’ambito degli investimenti alternativi rivolte alla clientela retail”.
In fase di collocamento è anche Smart Capital, un fondo alternativo, chiuso e non riservato, rientrante nella categoria degli ELTIF, e dedicato all’acquisto di strumenti di private e public equity, nonché strumenti di public debt (questi ultimi nella fase iniziale della vita del Fondo, in attesa di individuare la aziende target da acquisire).