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di Alessandro Albano
Ha chiuso a Piazza Affari ieri a 6,96 euro, poco sotto il massimo relativo di 7 euro per azione toccato mercoledì 5 aprile, il titolo Sebino spa, dopo che nella serata di martedì 4 aprile la società attiva nella progettazione, sviluppo e installazione di sistemi di sicurezza e antincendio ha comunicato la strutturazione di un’operazione che la porterà a uscire dalla Borsa a meno di un anno e mezzo dalla quotazione. Seta Holding sa, attraverso il veicolo Sebino Holding srl, ha infatti siglato un accordo per rilevare una partecipazione di maggioranza della società, con successiva opa che sarà promossa sulla totalità delle azioni (si veda qui comunicato stampa). A questi prezzi Sebino capitalizza attorno ai 94 milioni di euro.
Più nel dettaglio, Sebino Holding srl, veicolo interamente partecipato da Madone Holding, a sua volta controllato da Seta Holding, ha sottoscritto un contratto preliminare di compravendita e re-investimento che porterà Seta ad avere l’85% del capitale della società, che oggi fa capo agli azionisti Nexus I (controllata indirettamente dall’attuale amministratore delegato di Sebino, Gianluigi Mussinelli, attuale azionista di riferimento con il 45,2%), Giacomina Cadei, Lucia Cadei, Elena Cadei, Maria Luisa Cadei e Giovanni Romagnoni,
Seta acquisterà da Nexus I, circa 4 milioni di azioni a un prezzo di 7,20 euro, la famiglia Cadei (ora con il 36% delle quote) cederà alla holding l’intera partecipazione di circa 4,8 milioni di azioni a 5,5 euro ciascuna, mentre Giovanni Romagnoni venderà il suo 4,3% (575 mila zioni) a 7,2 euro. A Seta arriverà quindi un totale di circa 9,4 milioni di azioni, poco meno del 70% del capitale della società quotata.
L’acquisizione, viene spiegato nel comunicato, sarà finanziata mediante ricorso: a mezzi propri di Seta; a un finanziamento bancario concesso alla holding da un pool di banche finanziatrici; e a un finanziamento concesso a Seta da parte dei vecchi azionisti di Sebino, quindi Nexus I e la stessa famiglia Cadei.
Ma non è finita qui perché “al fine di garantire la continuità della gestione di Sebino”, è previsto che contestualmente al perfezionamento dell’acquisizione Nexus I sottoscriva un aumento di capitale che verrà deliberato dal veicolo acquirente Sebino Holding mediante conferimento del rimanente 15,5% circa del capitale della società quotata ancora in capo a Nexus I. Con la conseguenza che Nexus I deterrà una partecipazione pari a circa il 30% del capitale sociale del veicolo acquirente, mentre il 70% continuerà a essere detenuta da Seta Holding. Al closing dell’operazione, quindi, Sebino Holding deterrà l’85,33% del capitale di Sebino spa.
A quel punto, una volta verificate alcune condizioni, come l’autorizzazione ai sensi della normativa golden power, e l’erogazione del finanziamento menzionato sopra, Sebino Holding sarà tenuta a promuovere un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria sulle restanti azioni in circolazione al prezzo di 7,20 euro cum dividend (cioè inclusivo di cedole e dividendi), con fusione inversa per incorporazione di Seta in Sebino prevista in caso di successo dell’opa e dell’eventuale delisting.
Il corrispettivo offerto da Seta incorpora un premio pari a circa il 23% rispetto alla media del titolo Sebino registrato negli ultimi dodici mesi e di circa il 26% rispetto alla media del prezzo delle registrato negli ultimi sei mesi. In chiusura di giovedì 6 aprile il titolo ha chiuso ad euro 6,96.
Con questa operazione, riporta una nota, “Seta Holding intende affiancare l’attuale azionista di riferimento Nexus I, che reinvestirà nel capitale sociale di Sebino, nonché l’ad Gianluigi Mussinelli, che resterà alla guida della società, riconoscendo il ruolo svolto dal Gruppo Sebino in qualità di leader e attore di riferimento nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti antincendio e di sicurezza, mercati che di per sé rappresentano interessanti opportunità di investimento”.
Mussinelli ha commentato: “Sono molto soddisfatto dell’intesa preliminare raggiunta in data odierna con i nuovi investitori. Dopo anni complessi per l’economia italiana, caratterizzati dal diffondersi dell’epidemia Covid-19, dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, dal conflitto in Ucraina e, da ultimo, dal repentino incremento dei tassi di interesse, sono fiducioso che il percorso che ci attende possa presentare per Sebino nuove sfide, ma anche nuove opportunità che, con lo spirito che ci ha sempre caratterizzato, siamo determinati a cogliere con ancora più forza”.
Sebino spa ha chiuso il 2022 con un valore della produzione di 73 milioni di euro (dai 58,3 milioni del 2021), un ebitda di 10,7 milioni (da 10,9 milioni) e liquidità netta per 12,6 milioni (da 4,9 milioni) a fronte di un patrimonio netto di 32,5 milioni (da25,3 milioni)(si veda qui il comunicato stampa).
Seta Holding è una società di investimento nata dall’iniziativa di imprenditori e investitori internazionali con oltre 30 anni di esperienza nel mondo del private equity, che vede nel proprio attuale portafoglio di società italiane interessenze in Panini spa e Golmar Italia spa, società specializzate, rispettivamente, in soluzioni tecnologiche per il miglioramento dei processi bancari e verifica dell’identità e in prodotti per l’igiene professionale destinati a una clientela business.
In merito a Panini, ricordiamo che la società è passata nel gennaio 2020 nel portafoglio di Stoneweg, una società di investimento specializzata in real estate e basata a Ginevra, che proprio attraverso il veicolo Seta Holding, che fa appunto capo a Stoneweg, attraverso il fondo Varia Investment Opportunities VIII, da un lato ha comprato per un euro l’intero capitale della società e dall’altro ha acquisito 27,6 milioni di euro lordi di crediti classificati come inadempienze probabili e detenuti da Mps Capital Services, AMCO e UBI Banca, oltre a tutti gli strumenti finanziari partecipativi (SFP) sempre dalle stesse banche (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a Golmar, a fine luglio 2021 il controllo era passato alla nuova piattaforma di investimento lussemburghese, strutturata da J.Hirsch&Co al capitale della quale partecipano vari investitori finanziari (si veda altro articolo di BeBeez).