SI è chiuso con una crescita dei ricavi del 18% il 2023 per il gruppo Pinalli, la principale piattaforma italiana di distribuzione di prodotti per la bellezza e il benessere della persona, controllata da HIG Capital attraverso il fondo HIG Europe e partecipata per una minoranza dalla famiglia Pinalli, festeggiando i 40 anni dalla fondazione con un fatturato salito a 137 milioni di euro dai 120 milioni del 2022. (si veda qui il comunicato stampa).
Composto da Pinalli srl, Retail Evolution srl, PEB srl e HQ Solution srl, attive rispettivamente nel commercio dei profumi e cosmetici di lusso, nel commercio all’ingrosso, nello sviluppo della private label Pinalli e nella logistica, facility management e manutenzione dei punti vendita, il gruppo è passato sotto il controllo di HIG Europe a inizio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), quando LL Pinalli Investment srl, holding della famiglia Pinalli ha venduto l’intero capitale delle quattro società alla newco Indie 1 srl, controllata dal fondo di private equity paneuropeo, e ha poi reinvestito per il 15% in Indie 1, con il fondo che ha mantenuto l’85% (si veda qui il Bollettino AGCM di allora).
Il grosso del business è rappresentato dalla controllata PInalli srl, titolare di oltre 60 beauty store situati in Nord e Centro Italia e di un omonimo sito di e-commerce dedicato alla cosmetica, che aveva chiuso il 2022 con 115 milioni di ricavi netti, un ebitda di 10,4 milioni e liquidità netta per 18,1 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Segue poi per dimensioni Retail Evolution, che nel 2022 ha registrato 11,8 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di circa 430 mila euro e liquidità netta per circa 130 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). La holding LL Investments aveva invece chiuso il bilancio consolidato 2022 con ricavi netti per 117 milioni di euro, un ebitda di 12 milioni e liquidità netta per 13,4 milioni (si veda qui il report di Leanus).
Con sede a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) negli ultimi anni il gruppo è cresciuto sia nel canale offline sia in quello online. I punti vendita Pinalli sono passati dai 39 del 2017 ai 76 attuali e il fatturato risulta più che raddoppiato, passando dai 55 milioni dello stesso anno appunto ai 137 milioni del 2023. In deciso incremento anche il numero dei dipendenti, da 140 a 600, e quello dei clienti, che da 280 mila ha superato da poco il traguardo del milione.
Più nel dettaglio, nel corso del 2023 sono stati aperti 12 nuovi punti vendita, per un totale a oggi di 76 store in nove regioni del Nord e Centro Italia. A questi si aggiungono i restyling e le relocation di altri 5 negozi. L’azienda prevede nei prossimi mesi altre sei aperture, superando la soglia degli 80 store nel 2024 e confermando il target dei 100 punti vendita prima della fine del 2026. Inoltre, con il rinnovamento dello store di Treviso nelle scorse settimane, ha dato vita ad un piano di restyling dell’intera rete secondo il nuovo format di Milano, che si svilupperà nei prossimi anni.
L’apertura in ottobre del primo beauty store a Milano, in Corso Buenos Aires, ha rappresentato per Pinalli una nuova fase nella vita del brand. Il negozio si presenta con un layout innovativo e un concept in linea con i codici visivi della corporate identity di Pinalli, recentemente rielaborata per veicolare un’immagine distintiva e riconoscibile fondata sui valori di spontaneità, italianità e competenza.
Pinalli prosegue inoltre il rafforzamento del canale e-commerce, in cui da molti anni rappresenta un punto di riferimento per l’intero settore. Al centro del business di Pinalli un’idea di “unified commerce” che esprime la volontà di integrare tutti i canali di vendita e i punti di contatto con i clienti in un’unica piattaforma coerente. Questo approccio mira a eliminare le barriere tra i canali fisici e digitali, creando un’esperienza di acquisto fluida e senza soluzione di continuità.
Importanti passi avanti sono stati fatti recentemente anche sul fronte della sostenibilità. Pinalli ha infatti rafforzato in maniera significativa il proprio impegno scegliendo di eliminare completamente la plastica dal packaging delle spedizioni e-commerce.
Il presidente e amministratore delegato Raffaele Rossetti, ha commentato: “Gli ottimi risultati del 2023 rendono merito al lavoro svolto in questi anni e confermano la bontà delle strategie messe in atto. Nel 2017 abbiamo dato vita a un percorso molto importante di sviluppo e l’azienda è stata totalmente ripensata come se fosse una startup. La strada che abbiamo seguito si è rivelata vincente e anche il 2024 si configura come un anno molto dinamico, con nuove aperture anche in regioni in cui non siamo ancora presenti, che posizioneranno sempre di più Pinalli come una catena di respiro nazionale. Abbiamo tantissimi clienti e-commerce in regioni dove non ci sono ancora nostri store, e questo è uno degli elementi che ci guiderà nelle aperture dei prossimi anni”. E ha aggiunto Rossetti: “Ma soprattutto il 2024 ci vede tagliare un traguardo davvero importante: il prossimo 22 giugno Pinalli compirà 40 anni e siamo orgogliosi di poter dire che i valori che portarono il fondatore ad aprire la prima profumeria nel 1984 a Fiorenzuola, sono gli stessi che ci guidano oggi”.
HIG Europe è particolarmente attivo nel settore cosmesi e personal care in Italia. Ricordiamo infatti che nel 2021 aveva acquisito il controllo di Cesar di Barbarossa Enio e F.lli srl, gruppo SDA srl Servizi Distribuzione Associati (SDA) e VDM Vaccaro Distribuzione Merci srl (VDM), cioé tre degli otto soci di Acqua & Sapone srl, ciascuno proprietario di una quota del 12,5% della più grande catena italiana di igiene personale, profumeria e pulizia della casa (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, nel 2022, aveva poi acquisito anche ia il 100% di Quattro srl, leader in Sardegna nei prodotti per l’igiene (si veda altro articolo di BeBeez) sia il 100% del grossista napoletano di prodotti per la cura del corpo e della casa Reale Commerciale (si veda altro articolo di BeBeez), entrambe società a loro volta proprietarie di una quota del 12,5% del consorzio, con HIG che è salito così al 62,5%. Proprio pochi giorni fa si è chiusa l’asta per il disinvestimento della partecipazione nel gruppo. A spuntarla è stato TDR Capital, che in dirittura d’arrivo ha sorpassato i colleghi statunitensi di Clayton Dubilier & Rice, i più accreditati insieme a TDR fra i diversi nomi che negli ultimi mesi sono stati avvicinati al gruppo italiano (si veda altro articolo di BeBeez).